Il Comune di Venezia, la Provincia di Venezia, l’Associazione per la Pace, hanno congiuntamente attivato da due anni a Mitrovica in Kosovo un “Centro interetnico per il dialogo”, partendo dalla considerazione che molto si era realizzato per la ricostruzione materiale, ma poco era stato promosso per una riconciliazione fra gruppi etnici. Mitrovica infatti è una città simbolo del conflitto interetnico: il fiume Ibar che la attraversa, separa la parte nord in prevalenza serba dalla parte sud a prevalenza albanese, anche se gruppi delle due etnie sono presenti in tutto il territorio; vi sono inoltre minoranze turche, ungheresi e rom.
Il Centro ha già dato importanti frutti mettendo insieme i bambini di tutte le etnie per allestire uno spettacolo, in seguito rappresentato sia nella zona nord che nella zona sud della città. L’attività del Centro stava proseguendo con l’organizzazione della festa della primavera, ma i gravissimi fatti accaduti in questi giorni hanno drammaticamente riportato la situazione indietro a cinque anni fa. L’offensiva è partita proprio da Mitrovica, e si è rapidamente è estesa a tutto il Kosovo coinvolgendo la capitale, Pristina, e allargandosi a Prizren e Pec; la stessa casa del presidente del Kosovo, il pacifista Rugova, è stata assaltata.
L’Amministrazione comunale nell’esprimere preoccupazione per questa tragica vicenda che cade alla vigilia delle trattative di pace tra kosovari e serbi, desidera manifestare ampia solidarietà ai propri operatori in loco, i quali, se ci sarà la possibilità di garantire un minimo di sicurezza, continueranno la propria opera, oggi più che mai necessaria.
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