“Benvenuti a Venezia, riallacciando i rapporti di un tempo”: con questa frase il sindaco di Venezia, Paolo Costa, ha reso omaggio all’equipaggio armeno della nave Cilicia, da qualche giorno ormeggiata a Venezia, apponendo la sua firma sulla pergamena, decorata con miniature antiche, che il capitano della nave, Karen Balayan, ha portato all’incontro che si è svolto questa mattina a Ca’ Farsetti. “Venezia è l’ultimo di venticinque porti che la nostra nave ha toccato nella prima fase del suo viaggio che proseguirà nella prossima primavera fino a raggiungere Amsterdam: le dediche scritte sulla pergamena ne testimonieranno le tappe e l’accoglienza ricevuta”. Il capitano ha offerto al sindaco una piccola scultura in ossidiana del lago di Sevan, località dell’Armenia dove il vascello mercantile medievale è stato ricostruito da un gruppo di amici appassionati del mare.
Oltre a una delegazione dell’equipaggio e ad alcuni padri mechitaristi, all’incontro erano presenti l’ambasciatore armeno a Roma, Gaghik Baghdassarian, e il ministro degli Esteri della Repubblica Armena, Vartan Oskanian, proveniente da Roma dove si è recato per chiedere l’appoggio dell’Italia affinché i padri mechitaristi possano costruire una scuola a Erevan, capitale dell’Armenia. “Sono qui a Venezia per due eventi importanti, la cui realizzazione è stata possibile grazie all’aiuto del Comune e della Regione: il restauro della biblioteca mechitarista e delle mura dell’isola di San Lazzaro. E lo scopo della mia visita è quello di ringraziare l’Amministrazione comunale e di invitare ufficialmente alcuni suoi rappresentanti a una grande manifestazione che si terrà nel 2005 a Erevan dal titolo ‘Venezia città armena’, auspicando che in tale occasione sarà possibile realizzare un gemellaggio tra le due città.”
“E’ per me un onore poter ricevere il ministro e la delegazione armena, considerata la lunga tradizione piena di buoni rapporti che la nostra città ha intrattenuto con i padri mechitaristi” ha esordito il sindaco, che ha detto: “La comunità armena è da lunga data parte integrante della nostra città e Venezia è considerata una delle città armene nel mondo. Se la storia ha voluto che alcuni segni della cultura armena fossero tramandati da Venezia non possiamo che raccogliere questa eredità e cercare di farla fruttificare. Ecco perché abbiamo cercato di dare il nostro contributo alla cultura del mondo mantenendo in vita il patrimonio culturale conservato a San Lazzaro. Per noi Venezia è veramente una città armena di cui i padri mechitaristi costituiscono un ponte di amicizia. E se il progetto della scuola a Erevan si realizzerà miglioreranno ancora di più le relazioni tra i nostri due paesi”. “Il destino di Venezia – ha concluso il sindaco – è quello di essere stata accogliente e di continuare ad esserlo, non per una sorta di obbligo, quanto per la forza dei rapporti che vi si costituiscono.”
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