Il futuro dell’area Italgas a Santa Marta è stato il tema di una conferenza stampa tenuta oggi a Ca’ Farsetti dall’assessore comunale alla Pianificazione strategica, Roberto D’Agostino, e dal rettore della Università Iuav, Marino Folin, anche come replica alle affermazioni di Italia Nostra su una ipotizzata “cementificazione” dell’area.
Rispetto al precedente piano, che prevedeva due comparti per un totale di 240 mila metri cubi di edificazioni, il nuovo piano, approvato ancora dalla Giunta Cacciari e che ha percorso tutto l’iter procedurale, prevede anzi – ha annotato l’assessore D’Agostino in premessa – una riduzione dell’edificato a un solo comparto per 160 metri cubi su una superficie di 15 mila metri quadrati sui 93 mila dell’area. Gli spazi costruiti saranno destinati a residenza per 50 mila metri cubi, con circa 150 alloggi per circa 500 persone, a direzionale per 40 mila, ad attrezzature pubbliche collettive per 60 mila. Gli alloggi saranno in parte destinati a studenti e docenti universitari, in parte in social housing a famiglie del ceto medio. Le opere di bonifica dell’area, che è inquinata, comporteranno uno scavo del terreno per una profondità di due metri nella zona destinata a residenza, di minore profondità nelle altre: ovviamente, ci sarà la massima attenzione per il verde, con la realizzazione anche di giardini.
La ridotta altezza degli edifici, e la loro collocazione – le case accanto a quelle già esistenti su Santa Marta, gli altri edifici all’interno dell’area di pertinenza delle Ferrovie – consentiranno di mitigare l’impatto nell’ambiente, ha annotato il rettore Folin, ricordando non soltanto la funzione per la città di nuovi spazi per l’Università e di alloggi per gli studenti, ma anche la possibile futura disponibilità di attrezzature sportive per la cittadinanza.
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