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27/09/2004

Categoria: Varie

Pagamento del Cosap per il film “Casanova”, una precisazione dell’Amministrazione comunale


In riferimento alle affermazioni dell’avv. Mario D’Elia, così come riportate su “La Nuova Venezia” di oggi, con l’annuncio di un esposto alla Corte dei conti per il prezzo pagato dalla produzione del film “Casanova” per il Cosap (Canone di occupazione spazi e aree pubbliche), che – secondo quanto affermato – sarebbe di 130 mila euro per quattro mesi di riprese, e configurerebbe quindi “un danno erariale”, l’Amministrazione comunale ritiene necessario precisare quanto segue:


1. La innovativa definizione di un tariffario per il pagamento del canone di occupazione spazi e aree pubbliche per le riprese cinematografiche è stata voluta dalla Giunta comunale in carica e approvata dall’attuale Consiglio comunale, rimediando così alla minor attenzione degli anni precedenti;


2. La definizione di un tariffario è stata decisa in controtendenza rispetto all’operato di altre città italiane, le quali non soltanto non fanno pagare nulla, ma anzi contribuiscono finanziariamente alle riprese cinematografiche in città, talora con l’aggiuntivo contributo finanziario delle Regioni di riferimento;


3. La definizione di un tariffario differenziato per zone urbane, quale quello vigente a Venezia, consente alla città una attenta gestione e programmazione delle richieste e delle riprese, in modo da assicurare il rispetto della sostenibilità ambientale e della vivibilità quotidiana, favorendo l’utilizzo di personale veneziano, attraverso l’incentivo di riduzioni delle tariffe, e generando nuove entrate e quindi nuove risorse per i servizi del Comune;


4. Le tariffe Cosap per riprese cinematografiche vigenti a Venezia risultano, al momento, le più alte in tutta Italia;


5. La cifra di 130 mila euro non si riferisce ai quattro mesi di riprese in città, ma alle sole giornate di ripresa con occupazione di suolo pubblico ed è su queste correttamente calcolata; per tutte le riprese in interni, la produzione paga ovviamente specifici canoni di locazione; non andrà infine dimenticato, anche se non influente nella fattispecie, il contributo di 120 mila euro che la produzione ha versato per la Regata storica.