Il convegno “La capacità competitiva di Venezia”, organizzato dall’Assessorato comunale alla Pianificazione strategica e dalla Fondazione Venezia 2000, si è svolto questa mattina all’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti. Vi hanno preso parte operatori economici e investitori italiani, che si sono confrontati sul Piano strategico, il protocollo d’intesa sottoscritto dall’Assessorato alla Pianificazione strategica e dalla Fondazione Venezia 2000, con lo scopo di valutare la capacità competitiva del sistema locale veneziano di attrarre investimenti nei settori della ricerca, della cultura, del turismo, della logistica e dell’immobiliare.
Sono questi infatti gli ambiti in cui Venezia può essere competitiva a livello mondiale, sfruttando il valore aggiunto che deriva dalla sua storia, dalla sua tradizione e dalla sua unicità architettonica, ma anche dalla complessità della sua base produttiva. “E’ il brand Venezia che fa la differenza – ha detto l’assessore Roberto D’Agostino durante l’incontro con gli operatori dell’informazione che si è tenuto a margine del convegno – e il valore del Piano strategico, inteso come prodotto di concertazione, sta nella capacità di valorizzare le peculiarità veneziane. Solo facendo sistema Venezia può sfruttare questo suo patrimonio fisso, che le impedisce di arretrare rispetto ad altre città italiane, e attrarre perciò l’attenzione degli investitori”. Venezia infatti è la prima provincia veneta e la quarta città italiana per Pil pro capite.
“Questo vantaggio, grazie al Piano strategico, deve essere usato se vogliamo che Venezia competa sul panorama mondiale – ha concluso Giuseppe De Rita, presidente della Fondazione Venezia 2000 – e non corra invece il rischio di subire passivamente lo sfruttamento di investitori esterni”.
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