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25/08/2004

Categoria: Comunicazioni della Giunta

Il commissario Paolo Costa: "Sull’incidente, un polverone indegno"


Caos nei canali? Chi protesta cominci a rispettare le regole. Quanto all’affollamento, attendo ancora dalle categorie la disponibilità a fare tutte un passo indietro; e se non arriva, lo imporrò. Queste, in sintesi, le dichiarazioni rilasciate oggi da Paolo Costa, sindaco di Venezia e commissario delegato del Governo al Traffico acqueo in laguna, conversando con i giornalisti. 
 
“Le notizie sulle condizioni di salute del bambino coinvolto nell’incidente di ieri sera ci rassicurano – ha esordito Costa – e ci permettono di ringraziare tutti coloro che hanno fatto sì che l’incidente non si trasformasse in una tragedia. Ma non posso dire lo stesso grazie a chi in questo momento alza polveroni per coprire le cause vere dell’incidente. Dato il momento della giornata, infatti, e dato il contesto di traffico ridotto – fosse davvero sempre come in quel momento la situazione in Canal Grande! – la responsabilità di quanto accaduto non può che essere attribuita all’imperizia di uno dei conducenti dei due mezzi, o all’imperizia di entrambi. Le indagini appureranno anche questo elemento; ma nel frattempo va detto in modo chiaro che il caos che regna in molti momenti nelle via d’acqua del centro storico è soprattutto da attribuire alle colpe di chi in questo contesto si muove troppo spesso non rispettando le regole. E se, come molti oggi dicono, manca o è insufficiente il controllo da parte delle forze dell’ordine, questo avviene perché è non più sopportabile la mancanza di responsabilità di molti dei singoli che sono alla guida dei natanti”.
 
“E’ tanto evidente questa mancanza di rispetto delle regole, in contesto già di per sé complicato, che come commissario – ha aggiunto Costa – sto valutando l’idea di ricorrere non solo ai normali servizi di sorveglianza, ma a una serie ulteriore di controlli sull’attitudine e sulla preparazione di chi conduce i natanti stessi, né più né meno di quanto avviene per i conducenti di autoveicoli privati e pubblici, tenuti a garantire la propria capacità e la propria continua e lucida attenzione, pena severe sanzioni”.
 
“Quanto alle cosiddette ‘proposte comuni’ che sarebbero arrivate al commissario per risolvere il problema del traffico nei canali veneziani, queste giungono solo ora, e solo dopo ripetute richieste del commissario – ha spiegato il sindaco – da tempo convinto che non è possibile risolvere il problema se le varie categorie che utilizzano i canali non fanno tutte insieme un passo indietro, limitando ciascuna la misura in cui affollano le vie d’acqua. Ma sono disposti i gondolieri, per fare degli esempi, a cominciare il loro lavoro un’ora più tardi ogni giorno? Sono disposti i trasportatori a indicare un orario ristretto rispetto all’attuale in cui concentrano le loro consegne? Sono disposti i motoscafisti a distinguere finalmente il servizio di taxi dal servizio di ‘noleggio con conducente’? Il commissario ha atteso fino ad ora per ricevere dalle categorie queste o equivalenti proposte di autolimitazione. Ma nella forma, anche la recentissime ‘proposte comuni’ sono state recapitate solo al presidente della Commissione comunale competente e all’Assessorato alla Mobilità, nell’evidente tentativo di aggirare proprio il confronto con il commissario”.
 
“Non c’è comunque più spazio – ha concluso Paolo Costa – per nessun privilegio a nessuna categoria, proprio perché in questa situazione non è più tollerabile nessuna deroga. Insieme alle categorie, se davvero è maturata in tutti la consapevolezza nuova, oppure assumendosene in toto la responsabilità, il commissario intende definire, in questa ultima parte del proprio mandato, un’ipotesi di utilizzo del Canal Grande che sia compatibile con le esigenze della città, dei veneziani e della sicurezza”.