Abitassero in un’unica città riempirebbero senza problemi le nostre più grandi metropoli. Sono 2.271.680 gli stranieri che vivono attualmente in Italia, secondo i dati del dossier statistico sull’immigrazione per l’anno 2006, presentato questa mattina dalla Caritas, al Centro Santa Maria delle Grazie a Mestre, nel corso di un seminario curato in collaborazione con il Comune di Venezia e la Cna provinciale.
Gli immigrati, è stato sottolineato nel corso dei lavori, sono ormai più del 5% della popolazione e il loro numero continuerà a salire, sia per l’arrivo di nuove persone dall’estero, sia per le nascite all’interno delle famiglie ormai stabilitesi nel nostro Paese: nel 2005 i bambini nati da genitori stranieri in Italia sono stati il 9,4% del totale. Il Veneto, da terra di emigrazione, è diventato meta di immigrazione: come numero di cittadini stranieri (quasi 321.000) è la seconda regione italiana, dietro alla sola Lombardia. Anche nel Comune di Venezia il trend è in crescita: dalle 4.136 presenze del 2000 si è passati alle 14.769 del 2005, per toccare, secondo gli ultimi dati, quota 15.570, con prevalenza, nell’ordine, di cittadini albanesi, rumeni, cingalesi, marocchini. “Questi dati – ha sottolineato l’assessore comunale alle Politiche sociali, Delia Murer – dimostrano che ormai non si può più parlare di presenze episodiche, ma di un numero sempre maggiore di persone che decidono di vivere stabilmente nel nostro Paese e chiedono perciò il riconoscimento dei loro diritti. Il Comune, in questi anni, ha lavorato per offrire loro due tipologie di servizi: quelli per i diritti alla cittadinanza (dall’accoglimento all’inserimento sociale) e quelli per i rifugiati che chiedono asilo politico. E’ un altro aspetto del problema: col progetto Il Fontego ne stiamo ospitando attualmente un centinaio, in attesa dell’esito della loro domanda.”
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