Domani, sabato 21 ottobre, alle ore 16.30, nell’isola di Mazzorbo, sarà presentato il restauro della Tenuta Scarpa Volo. Voluto dalla Amministrazione comunale, per un importo complessivo di un milione 549 mila 370 euro (dei quali un milione 67 mila 688 finanziati dalla Comunità europea- Fondo Europeo Sviluppo Regionale, DOCUP 2000-2006 Regione del Veneto), il primo lotto dei lavori ha visto il restauro e la riqualificazione complessiva degli edifici principali della Tenuta, per potervi svolgere attività di tipo ricettivo e altre, quali didattica, incontri, manifestazioni. I lavori, su progetto dello Studio Zuanier associati, sono stati eseguiti dalla associazione temporanea di imprese Innocente & Stipanovich Srl di Mestre e Sima Impianti Srl di Preganziol; responsabile unico del procedimento Roberto Benvenuti, direttore dei lavori Ruggero Munarin, della Direzione Progettazione ed esecuzione lavori del Comune.
Interverranno gli assessori comunali ai Lavori pubblici di Venezia, Mara Rumiz, all’Ambiente, Pierantonio Belcaro, alle Attività produttive, Giuseppe Bortolussi, il presidente della Municipalità Venezia-Murano-Burano, Enzo Castelli, la presidente della Istituzione Parco della Laguna, Alessandra Taverna.
La Tenuta sarà aperta dalle ore 14.30. Dalle ore 15.30 alle ore 17 gli insegnanti de “il Suono Improvviso” eseguiranno un concerto jazz.
La Tenuta Scarpa Volo è raggiungibile con il battello Actv in partenza dalle Fondamente Nuove ai minuti 10 e 40 di ogni ora.
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Il restauro della Tenuta Scarpa Volo, acquistata dal Comune nel 1999, e che fa parte dei beni che saranno in futuro assegnati alla Istituzione Parco della Laguna, è il primo tassello di un più vasto progetto di riqualificazione ambientale in Laguna Nord.
Ubicata nell’area dove sorgeva il monastero benedettino di Santa Maria in Valverde, la Tenuta rappresenta una sintesi degli elementi peculiari dell’ambiente rurale lagunare veneziano: infatti, è costituita da un complesso edilizio, le cui strutture più antiche si possono far risalire al Cinquecento, e da una “vigna murada”, un terreno coltivato a vigneto cinto da un muro. Il complesso edilizio si compone della casa padronale su tre piani, una cantina, un ampio portico prospiciente le cantine e due stalle, di cui una sovrastata da un fienile. In tempi successivi sono stati edificati la cantina grande, che si unisce a quella più piccola, e due depositi agricoli. Le cantine e gli annessi rustici sono stati utilizzati fino a poco tempo fa per la lavorazione delle uve provenienti dalla tenuta. Un muro perimetrale in mattoni faccia a vista, in parte ricostruito nel 1727, delimita i circa 2 ettari di terreno a vigneto, alberi da frutta e coltivazioni di ortaggi.
Nonostante l’apparente buona conservazione dei fabbricati, le indagini preliminari hanno evidenziato il precario stato di consistenza degli edifici. Le strutture murarie hanno manifestato una situazione estremamente disomogenea e disaggregata, che ha imposto l’esecuzione di adeguati interventi per la ricomposizione dell’intera struttura muraria, al fine di riottenerne l’efficienza statica e funzionale. Anche i solai di piano, costituiti da travi in legno e tavolato, sono risultati molto degradati, per l’attacco di parassiti e dell’umidità, tanto che le teste, spesso, non toccavano la muratura d’appoggio. I nuovi solai, che hanno un maggior spessore per consentire il passaggio degli impianti e per garantire un sufficiente grado di isolamento termo-acustico, sono costituiti da alcuni elementi lignei originali (posizionati nella zona d’ingresso) e da travi in legno adeguate alla funzionalità e alla portata che la destinazione d’uso pubblico richiede. In migliori condizioni era il tetto, che ha richiesto limitati interventi di restauro; la copertura è stata completata con la posa delle tavelle in laterizio, totalmente recuperate, e dei coppi originali.
Il complesso edilizio sorge in una zona molto bassa dell’isola (a 96 cm sul medio mare): è stata perciò realizzata una vasca in cemento armato a protezione dall’alta marea. La struttura edilizia, restaurata nel rispetto della normativa per l’accessibilità e il superamento delle barriere architettoniche, si sviluppa al piano terra su una superficie di 160 mq ed è composta da una zona ingresso reception, uno spazio di socializzazione, una camera con bagno, una cucina con dispensa, un locale per la ristorazione degli ospiti. Questo è in diretto collegamento con la sala polifunzionale di 145 mq, la quale può essere usata anche autonomamente. Una scala in legno conduce al primo piano, dove sono state ricavate quattro stanze da letto tutte con bagno, e al sottotetto. Sono stati inoltre realizzati i nuovi impianti tecnologici: elettrico, idrico sanitario, termico, di condizionamento, di rilevazione fumi.
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