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12/10/2006

Categoria: Mose

Il sindaco sul Mose: i lavori non sono a un punto di non ritorno


Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha convocato oggi a Ca' Farsetti una conferenza stampa urgente per pronunciare "parole definitive" sulla base di "dati ufficiali, incontrovertibili", sullo stato di avanzamento dei lavori alle bocche di porto, e sulla "pretesa irreversibilità" delle opere avviate, dopo quella che ha definito "la mitragliata" di dichiarazioni diffuse dall'Ansa ieri pomeriggio, seguite all'intervento alla Camera del ministro Di Pietro.
Il sindaco ha letto le cifre ufficiali al 30 giugno scorso: su un fabbisogno complessivo di 4 miliardi e 271 milioni di euro, ne sono stati stanziati un miliardo e 580 milioni (pari al 37%), impegnati in lavori cantierati un miliardo 176 milioni (27%), spesi 965 milioni (22%). Non si confonda quindi - ha commentato - i fondi stanziati con i lavori eseguiti. Questo, sotto l'aspetto quantitativo. Sotto l'aspetto qualitativo, il sindaco ha affermato che le opere fin qui realizzate (e che nessuno si sogna di smantellare) possono essere facilmente utilizzate per altri scopi come il diporto o il porto-rifugio, e sono comunque funzionali anche a progetti alternativi al Mose, come quelli che il Comune ha da due mesi sottoposto all'esame di tutti gli enti componenti il Comitatone. Non siamo quindi - ha concluso - a un punto di non ritorno.
Il sindaco ha quindi ripetuto quanto già affermato nei giorni scorsi: di ritenere cioè assurdo che si convochi il Comitatone senza aver compiuto quel serio e approfondito esame tecnico richiesto dal Comune sia sui rilievi puntuali al progetto Mose sia sulle ipotesi alternative (esame tecnico - ha sottolineato - ché la questione è tecnica e finanziaria, non ideologica); il Comitatone - ha rilevato Cacciari - non potrebbe far altro che prendere atto della diversità di posizioni.
Dopo aver esposto alcuni rilievi critici sulla riduzione dei fondi per il Mose nella Finanziaria, con il rischio di raddoppiare i tempi di costruzione, sul parere negativo del Comitato tecnico di Magistratura alle ipotesi alternative ("non so come abbiano fatto, l'argomento non era all'ordine del giorno..."), sul fatto che non può esserci un parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici in quanto l'organismo è decaduto ed è stato nominato soltanto il presidente, il sindaco ha contestato: "Non mi piace che ci si muova in questo modo, con una procedura non corretta, anche perché contrasta radicalmente con quanto deciso in Comitatone". Infine, ha preannunciato la possibilità di presentare al prossimo Comitatone un proprio ordine del giorno per riproporre interventi sperimentali, graduali e reversibili come disposto dalla legge, alle bocche di porto, come il restringimento delle bocche, e soprattutto l'avvio del riassetto morfologico della laguna, che dovrebbe essere preliminare a ogni intervento alle bocche.