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03/08/2004

Categoria: Comunicazioni del Sindaco

Paolo Costa e Davide Zoggia, soci pubblici


“Non abbiamo mai manifestato opposizioni di principio alla quotazione in borsa di Save a cui, anzi, si potrebbe arrivare anche domani. Ma non siamo intenzionati a farci espropriare dei nostri diritti di soci pubblici e a sottrarci alle nostre responsabilità rispetto alla risorsa aeroporto”: è il commento del sindaco di Venezia, Paolo Costa, e del presidente della Provincia, Davide Zoggia, che questa mattina si sono intrattenuti con i giornalisti presso la sede della Save.


“Il Comune di Venezia e la Provincia, soci pubblici di Save SpA, si sono oggi espressi contro la proposta di deliberazione votata in assemblea. Il voto contrario - hanno spiegato - è motivato, oltre che dalle numerose obiezioni di illegittimità riassunte nella dichiarazione a verbale dei rappresentanti di Comune e Provincia, dalle contestazioni dei due Enti sulla necessità dell’aumento di capitale, proposto in mancanza di espliciti piani di investimento, e sulle modalità previste per la quotazione in borsa”.


Il sindaco Costa e il presidente Zoggia hanno ricordato che gli Enti da loro rappresentati non hanno mai manifestato opposizioni di principio alla quotazione in borsa di Save SpA. “Certo è che nell’operazione proposta dal presidente Marchi – hanno proseguito - non sono state rispettate nemmeno le condizioni minime indispensabili che un’operazione di tale portata richiede. In primo luogo, un’operazione strategica di tale rilievo non può essere effettuata senza che Comune di Venezia e Provincia di Venezia, soci portatori di interessi pubblici rilevanti, condividano l’operazione sin dal progetto di sviluppo. Manca al riguardo, inoltre, un’esplicita posizione del Ministero vigilante, pur essendo l’aeroporto di Venezia il terzo in Italia”.


“Comune e Provincia – hanno continuato Costa e Zoggia - ritengono l’aeroporto di Venezia una risorsa infrastrutturale fondamentale per lo sviluppo di Venezia, del Nordest e dell’intero Paese. Qualora la strategia della quotazione in borsa venisse decisa, fatto salvo il rispetto delle procedure ad evidenza pubblica imposte dalle leggi sulle privatizzazioni, essa richiede a monte un bilancio sano e un progetto chiaro di riferimento che assicuri la funzionalità dell’aeroporto allo sviluppo di Venezia e dell’intero Nordest da presentare ai cittadini e ai potenziali sottoscrittori. Inoltre è necessario che vi sia un preventivo patto di governance che assicuri lo sviluppo della risorsa aeroportuale e il contemperamento degli interessi dei soci privati e pubblici”.


“L’operazione di quotazione deve infine aver i requisiti minimi di coerenza per poter essere spiegata ai cittadini che sono indirettamente proprietari di azioni Save: al contrario, è difficile da giustificare – hanno concluso - il fatto che nei mesi scorsi azioni Save sono state cedute al prezzo unitario di euro 15.50 e che oggi invece l’operazione proposta permetterebbe ai soci in disaccordo di uscire da Save vendendole ad euro 9.70, e permetterebbe addirittura di offrire le azioni al pubblico al prezzo minimo di euro 3.40, con grave danno per gli attuali soci pubblici. E da questo punto di vista, è inspiegabile l’atteggiamento della Regione Veneto, socio pubblico, che con il suo voto favorevole permette che ciò avvenga”.