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12/09/2006

Categoria: Varie

Il Comune lancia un appello alla cittadinanza per raccogliere materiale sull'alluvione del '66


In occasione del quarantennale del 4 Novembre, il Comune di Venezia, grazie anche al contributo della Regione Veneto, dell'Actv e del Teatro La Fenice, ha messo on line, da oggi, nel sito www.albumdivenezia.it, tutto il materiale multimediale sull'alluvione del '66 in suo possesso, e ha deciso di promuovere la raccolta di fotografie e filmati realizzati in quei drammatici giorni, invitando i cittadini, gli studi fotografici, i musei e tutti gli enti, associazioni e categorie presenti sul territorio a contribuire, con il proprio materiale, alla realizzazione di questo grande Album privato. L'album sarà solo una "vetrina", i diritti sulle immagini raccolte resteranno ai relativi proprietari anche perché le foto saranno pubblicate sul sito a bassa definizione e protette con una filigrana.

Ai fini della raccolta sono stati istituiti due centri, uno a Venezia in Campo Manin vicino all'Ambientario, uno a Mestre al Candiani vicino alla biglietteria, dove, fino al 20 ottobre, sarà possibile far riprodurre il materiale consegnato che sarà prontamente restituito. Per concordare modalità e orari di consegna e per qualsiasi informazione è stato predisposto un call center che darà tutte le informazioni richieste telefonando al numero verde 800.38.46.16, gratuito anche da cellulare. Tutte le foto dell'Album saranno pubblicate nel Catalogo fotografico "Album privato dell'alluvione", che sarà dato in omaggio a chi partecipa all'iniziativa.

Il capo di Gabinetto del sindaco e direttore della Direzione Relazioni esterne e Comunicazione, Maurizio Calligaro, ha presentato l'iniziativa, ideata e coordinata da Renato Vidal, come un tentativo di recuperare pezzi di memoria, proseguendo sul filo di quanto già fatto in occasione del trentennale, nel 1996. In particolare ha espresso la speranza che, grazie a questo appello, si riesca a raccogliere documentazione anche sulla terraferma, della quale abbiamo pochissime informazioni di cosa realmente accadde in quei giorni.

Alla presentazione era presente il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, che ha insistito sulla necessità di "usare queste ricorrenze per razionalizzare il dibattito sulla città enfatizzando i cambiamenti nella struttura urbana della città avvenuti in questi quarant'anni". Ha poi sollecitato la comprensione della globalità del fenomeno del '66 che, per Venezia, ha rappresentato un vizio culturale di origine: infatti a livello internazionale l'alluvione è stata vissuta come "acqua alta" e questo è stato il punto di partenza di tutte le successive politiche di tutela ambientale. Inoltre è stato sottostimato o non considerato l'apporto della terraferma a questo disastro ambientale, cosicché tutte le opere strutturali in terraferma sono rimaste invariate. Invece, dal punto di vista strutturale, Venezia e le opere a mare sono state oggetto di radicali rifacimenti: basti pensare ai depositi di nafta sotto le case, agli impianti elettrici o ai murazzi. "L'alluvione del '66 - ha continuato Cacciari - è il frutto della combinazione di un'eccezionalità metereologica, che ha colpito mezza Italia, con la struttura urbana dell'epoca. Oggi è matematicamente impensabile che possa ripetersi un fenomeno di quelle dimensioni".