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07/09/2006

Categoria: Lavori Pubblici

Biennale Architettura senza barriere: una rampa collega le sedi espositive


L'Ufficio Eliminazioni barriere architettoniche e il Servizio Informahandicap del Comune rendono noto che è stata realizzata a tempo di record, sul ponte della Tana a Castello, una rampa provvisoria per collegare tra loro le sedi espositive della Biennale Architettura dei Giardini con quelle dell'Arsenale. La struttura provvisoria (rimarrà fino al 19 novembre) è un "tubo-giunto" e tavolati di legno con superficie antisdrucciolo, soluzione già adottata per le rampe della Venice Marathon, che garantirà per la prima volta la massima accessibilità "urbana", in una vastissima area di Venezia fino a oggi impossibile da raggiungere con i mezzi di trasporto pubblico, area nella quale peraltro c'è una presenza notevole di persone anziane e disabili.

L'assessore comunale ai Lavori pubblici di Venezia, Mara Rumiz, ha espresso grande soddisfazione per l'intervento al ponte della Tana, frutto della collaborazione dei tanti soggetti coinvolti affermando: "Grazie al lavoro di gruppo e all'azione di sensibilizzazione è maturata oggi una maggiore consapevolezza. Il filo conduttore del nostro lavoro non può essere solo l'abbattimento delle barriere architettoniche, ma la piena accessibilità alla città".

Il consigliere comunale e delegato del sindaco sui temi della mobilità e accessibilità per le persone a mobilità ridotta, Giuseppe Toso ha dichiarato: "Si tratta di un altro risultato del lavoro che l'Amministrazione comunale veneziana sta portando avanti con determinazione grazie alla preziosa collaborazione sia della Biennale sia della Soprintendenza, che sempre più stanno dimostrando sensibilità e attenzione al tema dell'accessibilità della città per un'utenza sempre più vasta".

Anche per quanto riguarda l'accessibilità delle sedi espositive della Biennale, la situazione è migliorata: basti pensare che solo cinque, dei trentadue padiglioni espositivi, non sono accessibili per oggettive difficoltà. Comunque anche per questi si stanno studiando soluzioni risolutive che dovrebbero arrivare al più presto, considerata la grande disponibilità di tutti i Paesi titolari delle sedi.