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07/09/2006

Categoria: Lavori Pubblici

Domani la presentazione del restauro del Giardino delle sculture di Scarpa


Domani, venerdì 8 settembre, alle ore 12.30, al Padiglione Italia della Biennale, il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, e l'assessore comunale ai Lavori pubblici di Venezia, Mara Rumiz, presiederanno la presentazione del restauro del Giardino delle sculture di Carlo Scarpa, su progetto dell'arch. Luciano Gemin, e studi, rilievi, ricerche preliminari dell'arch. Maura Manzelle; interverrà il responsabile unico del procedimento, arch. Roberto Benvenuti, della Direzione Progettazione ed esecuzione lavori del Comune.

Alla presentazione potranno accedere gli operatori dell'informazione accreditati alla Biennale di Architettura.

Il restauro del Giardino rientra nel più vasto piano del Comune per la tutela e la valorizzazione delle opere di Scarpa ai Giardini di Castello, che ha già visto completato il restauro del piedistallo del monumento alla Partigiana di Leoncillo, mentre è in corso quello del basamento galleggiante del monumento alla Partigiana di Murer. I lavori sono durati sette mesi e sono costati 162 mila euro.

Carlo Scarpa ideò e realizzò il Giardino delle sculture per gli allestimenti della XXVI Biennale, nel 1952. Dopo la demolizione di una sala di passaggio, Scarpa creò uno spazio completamente diverso, che si rende elemento di cerniera tra gli ambienti con diversa destinazione d'uso del Padiglione Italia. Racchiusi dagli alti muri perimetrali, con i mattoni lasciati a vista, tre bassi pilastri con sezione a mandorla, intonacati con coccio pesto, sostengono una pensilina in cemento armato, modellata a curve circolari con l'interposizione di tre elementi sferici in metallo. La pavimentazione, sfalsata in due livelli, è strutturata su una maglia a base quadrata dove lastre di calcestruzzo lavato, rettangolari e quadrate, si inseriscono con diverso orientamento. Alcuni basamenti in mattoni fungono da panca e da perimetro delle zone a verde. A completamento dell'opera, una sapiente distribuzione dell'acqua, unitamente al gusto per la vegetazione, rende il giardino un luogo di pausa, giusto momento di relax tra gli spazi espositivi.

Nel corso degli anni, nonostante alcuni interventi di manutenzione, quel senso di armonia che governava l'intera opera è venuto meno e l'ambiente si è completamente degradato. Prima di affrontare il restauro del Giardino delle sculture, l'arch. Manzelle ha svolto un importante lavoro di rilevazione e di studio sull'opera e sulla sua costruzione mediante il rilievo scientifico, geometrico, fotogrammetrico, indagini chimiche, biologiche, microstratigrafiche, a ultrasuoni, e con l'aiuto di testimonianze e documenti d'archivio. Il progetto di restauro dell'arch. Gemin ha restituito l'immagine originaria del Giardino, con la ricomposizione della continuità del muro di cinta in cui era stata aperta una via di fuga, il tamponamento di fori, la rimozione di rampe in lamiera, la riproposizione nella configurazione iniziale delle lastre in calcestruzzo della pavimentazione; il progetto non si è posto come obiettivo l'eliminazione definitiva dei fenomeni di degrado, ma ha optato per azioni meno radicali di arresto di tali fenomeni, assumendo la naturale condizione di precarietà dell'opera, che necessita di continua attività di manutenzione per preservarne l'integrità, in modo da poterne tramandare l'immagine.