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24/08/2006

Categoria: Varie

Celebrato a Ca' Farsetti il funerale civile di Emanuele Battain


"Siamo qui in tanti per salutare Emanuele Battain: tanti, come era naturale,  perché tutti gli dobbiamo molto per il lavoro che ci ha regalato e per l'esempio che è stato per noi. Una figura che ha segnato la nostra vita e la nostra esperienza politica, sociale, culturale". Così il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha introdotto questa mattina, nell'atrio di Ca' Farsetti, che non è bastato a contenere tutti gli intervenuti, il funerale civile di Emanuele Battain, avvocato, per oltre cinquant'anni protagonista della vita forense e politica di Venezia.

  Il sindaco ha poi salutato con grande affetto la moglie di Battain ("la mia professoressa di Scienze", ha ricordato), e il figlio, con piena partecipazione al loro lutto, interprete dei sentimenti di tutta la città: ché Battain era stimato da tutti - ha sottolineato - al di là delle differenze politiche.

Numerose le personalità che, a vario titolo, hanno ricordato Battain: Renzo Biondo, avvocato, amico e compagno di lotte di Battain fin dai tempi degli studi liceali e della Resistenza; lo storico Antonio Moscato, esponente di Rifondazione comunista, il quale ha tra l'altro auspicato che tutto il patrimonio di scrittura di Battain, un lascito politico, umano ed etico straordinario, possa essere raccolto e archiviato; Mauro Pizzigati, presidente dell'Ordine degli avvocati d Venezia, che ha descritto le doti di grande penalista e l'altissima deontologia di Battain; Eugenio Vassallo, già presidente della Camera penale di Venezia, che con lui ha affrontato il processo del Petrolchimico e ne ha ricordato l'alta lezione professionale per gli avvocati più giovani; Renzo Varagnolo, della Camera del Lavoro di Venezia che ha portato il saluto del mondo del lavoro, degli operai e dei rappresentanti sindacali "difesi per oltre cinquant'anni con grande generosità e bravura dall'avvocato Emanuele, uomo giusto e buono".

Al termine della cerimonia, il sindaco si è espresso favorevolmente alla proposta di raccogliere gli scritti di Battain e ha suggerito la Fondazione Livio Maitan a Roma come la possibile sede per la migliore fruibilità di tale patrimonio.