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24/07/2006

Categoria: Cultura

Istituzioni culturali, prendono avvio gli incontri di coordinamento


Il bisogno di trovare momenti di coordinamento, di relazione, di condivisione di idee e risorse: con queste necessità, espresse da molti degli oltre cinquanta rappresentanti presenti delle circa settanta istituzioni invitate, si può riassumere la prima delle riunioni di coordinamento delle Istituzioni culturali veneziane voluta dall'assessore comunale alla Produzione culturale, Luana Zanella, tenutasi nella mattinata a Palazzo Franchetti, sede dell'Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. L'incontro, che riprende l'abitudine di una collaudata esperienza di dialogo da parte di tutte le Istituzioni culturali della città, diventa importante proprio per la vastità e l'importanza dell'offerta culturale di Venezia, che è non solo un valore e una ricchezza, ma uno dei fondamenti della sua stessa identità.

"Ho avuto la precisa consegna dal sindaco Cacciari - ha ricordato nel suo saluto l'assessore Zanella - di cercare di conoscere la complessa realtà delle istituzioni culturali della nostra città per poter operare scelte migliori, efficaci ed efficienti. Venezia ha, e avrà maggiormente in futuro, assieme ad altre grandi città quali Roma, Firenze, Milano, un ruolo centrale di traino per la messa in pratica di  processi virtuosi sia nelle politiche culturali che turistiche".

Luana Zanella, che ha annunciato che incontrerà a breve anche le associazioni culturali veneziane, ha auspicato che, al di là dei "cahiers de doleance" dovuti alla ristrettezza dei bilanci con i quali la produzione culturale deve quotidianamente confrontarsi, vi sia la possibilità di progettare, grazie a scelte condivise, una politica culturale non scissa ed avulsa dal territorio, ma facente parte di un vero e proprio progetto di governance.

Il direttore della direzione Beni, Attività e Produzioni culturali del Comune di Venezia, Giandomenico Romanelli, si è invece soffermato sulla necessità di ripartire dalle passate esperienze di coordinamento che avevano portato quasi a conclusione risultati concreti, quali il biglietto unico museale, per avviare un "patto etico" tra politica culturale e politica turistica, attraverso la discussione su tavoli tecnici, avviati per specifici temi, dei problemi della città, ricordando comunque l'importanza strategica del ruolo del settore pubblico negli ambiti culturali.