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07/07/2006

Categoria: Cultura

Ritrovati alla Serra di Castello i resti della statua alla Partigiana di Leoncillo, frantumata in un attentato e che si credeva perduta


Importante ed emozionante ritrovamento, del tutto inaspettato, nell'area della Serra ai Giardini di Castello: sotto un cumulo di rovi e di rottami di legno, sono riaffiorati i resti della statua alla Partigiana di Leoncillo Leonardi, opera in maiolica policroma, eretta nel 1957 e frantumata da un attentato fascista nel 1961, che si credeva del tutto perduta. Il blocco più importante è alto circa un metro e riguarda il busto e la testa della figura di donna (purtroppo il viso appare totalmente privo del rivestimento in maiolica); un altro frammento consistente è quello di un braccio con mano, mentre i numerosi altri pezzi sono di limitate dimensioni; a una prima osservazione, manca la parte più bassa della statua, probabilmente ridotta in minuti frantumi dalla carica esplosiva.

La scoperta è stata fatta dall'arch. Roberto Benvenuti, della Direzione Progettazione ed Esecuzione lavori del Comune, responsabile del procedimento per il restauro sia della Serra sia delle opere di Carlo Scarpa ai Giardini, tra le quali il basamento in cemento armato della statua di Leoncillo, recuperato nel 2003. Tra i lavori preliminari al restauro della Serra, è stato effettuato lo sgombero dei rovi e delle macerie accumulatisi in tanti anni sul retro del padiglione: sotto un cumulo di rovi e rottami di legno, gli operatori di Vesta hanno trovato i frammenti della statua, che hanno lasciato in loco, e che l'arch. Benvenuti ha identificato, trovando conferma sia dal direttore dei Beni culturali del Comune, Giandomenico Romanelli, sia da Flavia Scotton, conservatrice della Galleria di Ca' Pesaro, dov'è custodita una prima versione della statua, e studiosa della travagliata vicenda dell'opera, cui ha dedicato una mostra a Ca' Pesaro.

Nella mattinata di oggi, l'assessore comunale al Patrimonio e ai Lavori pubblici di Venezia, Mara Rumiz, ha compiuto un sopralluogo ai resti della statua, rallegrandosi per la importantissima e inattesa scoperta e complimentandosi con i tecnici del Comune (assieme a Benvenuti, era presente il geometra Franco Bajo); è intervenuto al sopralluogo il presidente della Municipalità di Venezia-Murano-Burano, Enzo Castelli. I frammenti sono quindi stati affidati a un restauratore specializzato di fiducia del Comune, che nella tarda mattinata li ha portati in laboratorio, in attesa delle decisioni che il Comune prenderà d'intesa con la Soprintendenza. Flavia Scotton ha già espresso l'auspicio che possano essere ricollocati sul basamento ai Giardini.



Di seguito quattro fotografie del sopralluogo di questa mattina e una scheda che ricostruisce la vicenda della statua di Leoncillo.


SCHEDA



La vicenda della statua alla "Partigiana veneta" di Leoncillo


L'iniziativa di erigere a Venezia, ai Giardini, un monumento alla memoria delle Partigiane fu assunta nel 1953 dall'Istituto per la Storia della Resistenza nelle Tre Venezie, che nominò una commissione, composta da Giulio Carlo Argan, Sergio Bettini, Giuseppe Mazzariol, Egidio Meneghetti, Bruno Zevi, per la scelta dell'artista, che cadde su Leoncillo Leonardi (comunemente noto con il solo nome di Leoncillo), di Spoleto, che aveva già realizzato altre opere su questo tema, e che aveva partecipato alla Resistenza.

Leoncillo realizzò un'opera lontana dallo stile tradizionale dei monumenti,   un'opera non retorica, in maiolica policroma, raffigurante una donna in marcia con il fucile in spalla su un terreno impervio, di impianto volumetrico neo-cubista e con colori molto accesi. La donna aveva al collo un fazzoletto rosso: ciò suscitò perplessità e riserve e fu quindi chiesta a Leoncillo una seconda versione dell'opera, con un fazzoletto di un neutrale colore bruno, completata nel 1956. La prima versione della statua, acquistata dal Comune di Venezia, fu destinata a Ca' Pesaro, dove però è rimasta per decenni nei depositi, non visibile al pubblico, fino a tre anni fa. La seconda versione della statua, collocata su un basamento opera di Carlo Scarpa, fu inaugurata l'8 settembre 1957, con il titolo "Il Veneto alle sue partigiane".

Quattro anni dopo, nella notte del 27 luglio 1961, la statua fu ridotta in pezzi da un attentato di matrice neofascista, con una carica di esplosivo collocato alla base della statua il basamento, con l'appoggio metallico e un residuo della base della statua in cemento armato, è rimasto ai Giardini, come monumento mutilato fino al 2003, quando è stato recuperato e sistemato a opera dell'architetto Luciano Gemin. Il Consiglio comunale reagì all'attentato decidendo la realizzazione di una nuova opera: il monumento "Venezia alla Partigiana" di Augusto Murer, su basamento di Carlo Scarpa, sulla Riva dei Giardini, che sarebbe stato inaugurato nel 1969,  e che oggi è in restauro.


frammenti della statua


frammenti della statua


framenti della statua


frammenti della statua