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28/06/2006
Categoria: Lavori Pubblici
Lavori per Cittadella della Giustizia, una dichiarazione dell'assessore Rumiz:
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In riferimento all'intervento della Camera Penale veneziana, che ha chiesto all'Amministrazione comunale certezze sulla conclusione dei lavori per la Cittadella della Giustizia, l'assessore comunale ai Lavori pubblici di Venezia e al Patrimonio, Mara Rumiz, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione:
"L'Amministrazione comunale è, ovviamente, la prima a essere interessata alla conclusione dei lavori per la realizzazione della Cittadella della Giustizia nella ex Manifattura Tabacchi, lavori il cui procedere è fortemente condizionato dalle indagini archeologiche e, soprattutto, dalla bonifica ambientale: due elementi imprevisti, che non dipendono dalla attività dell'impresa appaltatrice, e che non consentono, allo stato, di definire una ragionevole tempistica per il completamento dell'opera. A questo punto, il termine di ultimazione, pur differito al 2 novembre rispetto alla previsione iniziale del 19 giugno, risulta essere irrealistico.
Assicuro che l'Amministrazione comunale ha sollecitato e continua a sollecitare la Soprintendenza Archeologica e l'Arpav a completare gli interventi di loro rispettiva competenza, per poter riavviare il cantiere. Per rispondere poi alla richiesta di trasparenza sulla situazione dei lavori, ritengo doveroso rendere pubblica la puntuale ed esauriente relazione del responsabile unico del procedimento, ing. Salvatore Vento".
In allegato (cinque cartelle) la relazione dell'ing. Vento.
Venezia, 28 giugno 2006 / lp
Lavori: Restauro e risanamento statico del Complesso "Ex Manifattura Tabacchi" e sua ristrutturazione ad uso dei Nuovi Uffici Giudiziari di Venezia - 1° stralcio funzionale; Committente: Comune di Venezia - Ufficio Tecnico Lavori Pubblici - Ca' Farsetti, San Marco 4136 - 30124 Venezia; Responsabile Unico del Procedimento: Ing. Salvatore Vento - Ca' Farsetti, San Marco 4136, 30124 Venezia; Direttore dei Lavori e Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione: Prof. Ing. Gilberto Valle - Studio Valle Progettazioni Circonvallazione Clodia, 76/a 00195 Roma; Impresa Appaltatrice: A.T.I. costituita tra: De Sanctis costruzioni S.p.A. (mandataria); S.a.i.s.e.b. S.p.A. (mandante), Lossa S.p.A. (mandante) e Siemens S.p.A. (mandante); Importo complessivo lordo dei lavori: ? 44.196.780,00 comprensivo di ? 523.640,00 per oneri per l'attuazione della sicurezza; Importo complessivo netto dei lavori: ? 32.819.927,03 comprensivo di ? 523.640,00 per oneri per l'attuazione della sicurezza; Perizia di variante tecnica e suppletiva n. 01: approvata in data 22/11/04, di importo netto contrattuale aggiuntivo di Euro 237.465,12. L'importo complessivo dei lavori ammonta quindi a Euro 33.057.392,15 comprensivo di oneri per l'attuazione della sicurezza; Perizia di variante tecnica e suppletiva n. 02: approvata in data 31/03/05, per un importo netto contrattuale aggiuntivo di Euro 450.517,20. L'importo complessivo dei lavori ammonta quindi a Euro 33.507.909,35 comprensivo di oneri per l'attuazione della sicurezza; Perizia di variante tecnica e suppletiva n. 03: approvata in data 04/11/05, per un importo netto contrattuale aggiuntivo di Euro 508.761,89. L'importo complessivo dei lavori ammonta quindi a Euro 34.016.671,24 comprensivo di oneri per l'attuazione della sicurezza; Perizia di variante tecnica e suppletiva n. 04: per un importo netto contrattuale aggiuntivo di Euro 1.488.981,51. L'importo complessivo dei lavori ammonta quindi a Euro 35.505.652,75 comprensivo di oneri per l'attuazione della sicurezza; Consegna dei lavori: Effettuata in data 19/01/04.
1. AFFIDAMENTO DEI LAVORI
I lavori sono stati affidati, attraverso l'istituto del pubblico incanto, dal Comune di Venezia all'A.T.I. costituita tra De Sanctis costruzioni S.p.A. (mandataria), S.a.i.s.e.b. S.p.A. (mandante), Lossa S.p.A. (mandante) e Siemens S.p.A. (mandante) per un prezzo complessivo di ? 32.819.927,03 conseguente ad un'offerta di ribasso pari al 26,05%.
2. CONSEGNA DEI LAVORI In data 19/01/04 il Direttore dei Lavori, su istruzione del RUP, ha proceduto alla consegna sotto riserve di legge dei Lavori all'ATI, redigendone apposito verbale. In precedenza, sempre dietro istruzione del RUP, il Direttore dei Lavori aveva proceduto ad una consegna parziale dei Lavori in data 04/12/03.
3. TEMPO UTILE PER L'ESECUZIONE DELLE OPERE Stante il disposto dell'art. 14 del Capitolato Speciale d'Appalto il tempo utile per ultimare tutti i lavori compresi nell'appalto è fissato in 882 giorni naturali consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori del 19/01/04, e, i lavori, come da Contratto, dovranno essere ultimati entro il 19/06/06. Per le variazioni intervenute, ed in particolare a seguito della sospensione parziale dei lavori n° 1 (rinvenimento di elevati livelli di inquinanti nei suoli) e della perizia di variante V03, redatta nel maggio 2005, il termine di ultimazione dei lavori al è stato differito al 2/11/2006. Tale termine risulta comunque ancora suscettibile di variazione dal momento che, come viene riportato estesamente più sotto, l'imprevista attività connessa con le indagini archeologiche e, soprattutto, con la bonifica ambientale che ha condizionato e condiziona fortemente il regolare procedere delle lavorazioni. Questi due ultimi aspetti, infatti, non dipendenti dalle attività dell'Appaltatore, non consentono, allo stato, di definire una ragionevole tempistica per il loro completamento.
4. SITUAZIONE DEI LAVORI Sin dalle prime operazioni di movimento terra le attività del cantiere sono state fortemente condizionate dai seguenti accadimenti. 4.1 Rinvenimenti archeologici Le aree di scavo sono state caratterizzate da continui rinvenimenti presenti in forma diffusa su tutti i sedimi e che possono essere così sinteticamente riassunti: Presenza di frammenti lapidei e ceramici all'interno degli strati di riporto antropico con necessità di procedere mediante attività di scavo assistito; Presenza di un vecchio muro di riva sul sedime dell'edificio 16 (ex riva del rio di sant'Andrea) che ha richiesto l'esecuzione di attività di rilievo e successiva demolizione controllata con recupero e catalogazione degli elementi lapidei di pregio; Presenza di pavimentazioni Cinquecentesche all'interno del sedime della centrale interrata e conseguente necessità di procedere mediante scavo archeologico, rilievo per strati e successiva demolizione controllata; Presenza di vecchie fondazioni e vasche di bonifica all'interno del sedime degli edifici 1,2,4 con conseguente necessità di rilievo e successiva demolizione; Presenza di pavimentazioni e altri ritrovamenti all'interno dell'area dell'edificio 16 con conseguente necessità di rilievo catalogazione e successiva demolizione controllata (attività queste attualmente in corso); Presenza diffusa su tutta l'area di elementi lapidei di pregio (masegni) che necessitano il loro recupero e stoccaggio a magazzino. Tutte queste attività, unitamente a quelle di bonifica individuate al capitolo successivo, hanno causato notevoli rallentamenti al procedere delle attività di scavo, per la necessità di operare in regime controllato, alla presenza di archeologi incaricati e con modalità poco invasive, limitando di molto le potenzialità produttive ordinarie di mezzi e personale. 4.2 Problematiche ambientali Fin dalle prime operazioni di movimento terra veniva riscontrata la possibile presenza, nei terreni dell'area "Ex Manifattura Tabacchi", di sostanze inquinanti. La conferma di tale ipotesi in seguito ad analisi, ha portato alla formalizzazione di una sospensione parziale dei lavori sulle aree oggetto di scavo. Le prime analisi effettuate dalla VESTA S.p.a., incaricata dal Comune di Venezia per la redazione di un piano di caratterizzazione, hanno fatto emergere la necessità di provvedere con urgenza all'allontanamento, mediante conferimento a discarica, del materiale confinato in cantiere. La procedura inizialmente individuata da VESTA S.p.A. per la soluzione completa del problema ambientale, prevedeva la caratterizzazione delle terre attraverso "Hot Spot", aree aventi lati 10 metri per 10 metri, in zone precedentemente individuate nelle fasi di analisi del documento VESTA "Messa in sicurezza di emergenza". Nell'ipotesi che le terre, a seguito della bonifica potessero essere riutilizzate in altro sito, l'Amministrazione aveva individuato l'area di ampliamento del cantiere dell'Isola di San Michele per la loro messa a dimora. In ogni caso la procedura della VESTA prevedeva che, qualora le analisi avessero individuato la presenza di inquinanti che superavano i limiti della colonna B per i suoli, e Tabella 2 Acque sotterranee per il test di cessione CO2 del D.M. 471/99, si sarebbe dovuto procedere al conferimento a discarica autorizzata. Purtroppo, con l'inizio delle operazioni di messa in sicurezza, si è riscontrata un'estensione delle aree inquinate al di là delle più pessimistiche previsioni. Cosa, questa, che ha causato il prolungarsi delle operazioni, provocando di fatto una situazione di fermo cantiere ed il conseguente aumento degli oneri necessari per il conferimento a discarica dei terreni, oltre al contenzioso nato con l'Impresa. Preso atto della situazione oggettiva, e a seguito di un incontro promosso presso gli Uffici Regionali con tutti gli Enti interessati al controllo delle procedure ambientali, l'Amministrazione Appaltante ha affidato alla società VESTA SpA, già redattrice del "Progetto di messa in sicurezza di emergenza", la stesura di un progetto più complessivo di Bonifica dell'Area. In questo contesto VESTA ha predisposto, come richiesto dal Comune, un "Progetto Preliminare/Definitivo di Bonifica", trasmesso anche ad ARPA Veneto. Le ripercussioni, per l'appalto in epigrafe, del "Progetto Preliminare/Definitivo di Bonifica" sono state valutate dallo scrivente Direttore dei Lavori e ricomprese nella perizia di Variante Tecnica e Suppletiva n. 4, attualmente in fase di approvazione. L'attuazione del progetto di bonifica ha consentito la ripresa delle lavorazioni nelle aree degli edifici 1,2,4 e 16, mantenendo però una produzione media significativamente inferiore alle previsioni progettuali. La stessa produzione come evidenziato più avanti è allo stato attuale ferma in attesa dei pareri ARPAV (ed. 1,2,4) e del completamento dei rilievi sui manufatti rinvenuti (ed. 16) 4.3 Produzione del Cantiere Si deve evidenziare come l'impatto delle questioni ambientali e dei rinvenimenti archeologici, alla data della presente relazione, continuano a condizionare pesantemente l'andamento dei lavori previsti, come anche da nota della Soprintendenza per i Beni Archeologici del 26/06/2006. I ritardi accumulati nelle aree oggetto di fermo, costituenti l'80% del cantiere, superano ormai i 16/18 mesi interessando, tra l'altro, edifici essenziali per la messa in esercizio dell'intero complesso, mentre anche le attività in essere sulle aree in cui si è potuto procedere con le lavorazioni, perdura la fase di stallo e conseguente rallentamento sul cronoprogramma. D'altra parte, come già detto, l'imprevista attività connessa con le indagini archeologiche, ripresentatesi all'atto degli inizi dello scavo dell'area 1,2,4 e successivamente dell'area 16 e, soprattutto, con la bonifica ambientale, ha condizionato e condiziona fortemente il regolare procedere delle lavorazioni. Questi due ultimi aspetti, dipendono da attività non rientranti nella diretta responsabilità dell'Appaltatore e non consentono, allo stato, di definire una ragionevole tempistica per il completamento delle opere. I fatti più significativi in merito alle opere in corso, ad oggi, oltre alle normali fasi previste da cronoprogramma che non hanno subito modificazioni in quanto afferenti lavorazioni indipendenti dagli eventi occorsi fino ad oggi, riguardano principalmente il definitivo completamento delle opere di fondazione speciale dell'edificio 16 e le opere della centrale interrata. In particolare per la centrale interrata, sono terminate le operazioni di scavo e sono state formate la platea di fondazione e le pareti perimetrali in c.a. E' in questi giorni stato completato il solaio di copertura. Proseguono la formazione delle partizioni interne e delle dotazioni impiantistiche e di finitura degli edifici 5,6,8 e 3 per i quali risultano completate le coperture ad allestita la maggior parte dei cartongessi e delle dorsali primarie. Per lo scavo dell'interrato degli edifici 1,2,4, permangono le difficoltà connesse alle terre inquinate e alle presenze di reperti archeologici. Nella sostanza a far data dai primi di maggio le operazioni di scavo sono ferme in attesa del benestare dell'ARPAV al proseguimento delle operazioni a seguito delle verifiche effettuate sulle prime analisi di fondo scavo. Nell'area dell'edificio 16 completata, pur con i rallentamenti legati alle operazioni di bonifica, la realizzazione dei diaframmi di fondazione le attività risultano essere ferme a far data dalla metà di maggio per il rinvenimento di significativi reperti archeologici avvenuti in concomitanza con l'inizio delle operazioni di scavo sul lato prospiciente verso piazzale Roma
4.4 AVANZAMENTO DELLA PRODUZIONE Da quanto sopra, si ribadisce la situazione produttiva, permanendo l'aggravarsi dei ritardi legati alle attività relative agli Edifici 5,6 e 8 ed all'Edificio 3. Dal punto di vista della valutazione economica risulta infatti che, a fronte di una previsione della produzione (da cronoprogramma) al 31/05/06 pari a circa 25.500.000,00 Euro, si è realizzata una produzione effettiva stimabile in circa 9.600.000,00 Euro con una sottoproduzione pari a circa il 62% di quanto previsto dal programma dei lavori.
Si deve osservare che, negli ultimi due mesi, l'aggravio dei rallentamenti legati alle operazioni di bonifica e di prospezione archeologica stia generando una situazione difficilmente sostenibile per il cantiere, potendosi riscontrare di fatto il fermo delle attività sulla Totalità delle aree oggetto di scavo.
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