Con una semplice ma significativa cerimonia, svoltasi questa mattina a Ca' Farsetti, il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, e il presidente dell'Ava - Associazione veneziana albergatori, Franco Maschietto, hanno ricordato Ugo Samueli, imprenditore veneziano nel settore alberghiero, per tredici anni presidente dell'Ava, scomparso il mese scorso. Il sindaco, che in tutto l'intervento ha familiarmente chiamato Samueli soltanto per nome, ha ricordato in premessa la carriera di Samueli, che si era veramente "fatto da sé", da un modesto lavoro dipendente a un suo primo piccolo albergo e quindi con aziende sempre più importanti, fino a divenire uno dei più rappresentativi operatori del settore, di grande visibilità e immagine, grazie alla sua grande professionalità e alla dedizione al lavoro, che viveva come una missione.
Il sindaco ha quindi ricordato la collaborazione di Samueli con il Comune, e il rapporto personale basato su stima e amicizia, il rapporto - ha detto - che un amministratore si augurerebbe di avere con i rappresentanti e i dirigenti di tutte le categorie, costruito sulla comprensione reciproca, nel saper vedere il punto di vista dell'altro, nel sapersi mettere nelle condizioni dell'altro, perché la vita deve procedere per relazioni, mediazioni, compromessi. Di Samueli il sindaco ha sottolineato in particolare la profonda capacità di dialogo e di relazione, il suo saper connettere gli interessi legittimi della categoria con gli interessi collettivi: di qui, negli ultimi tempi, il suo passaggio a un ruolo di amministratore pubblico, come presidente della Venice Convention, che ha guidato con la consueta grande determinazione e competenza, raddoppiando in un solo anno il numero dei congressi al Lido.
"Sono veramente rari gli uomini come Ugo" ha detto il sindaco, ricordando che oggi, per poter governare, è sempre più indispensabile, nella politica come nell'amministrazione come nelle professioni, la dote di saper contemperare interessi privati e interessi generali: ma questa dote, purtroppo, è sempre più rara. Di qui, nella memoria di Samueli, il conclusivo invito del sindaco agli albergatori: "Lavoriamo in questa città come Ugo ci ha insegnato", cioè assumendo tutti assieme responsabilità collettive, facendosi tutti ceto dirigente, ceto governante, per cogliere e sfruttare le immense opportunità che Venezia ha, e che Samueli sempre ricordava e indicava.
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