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09/06/2006

Categoria: Comunicazioni del Sindaco

Salvaguardia, il sindaco riferisce sugli sviluppi delle iniziative


Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, si è incontrato oggi con gli operatori dell'informazione per riferire sugli sviluppi delle iniziative intraprese e sul colloquio avuto a Roma con il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, sui problemi della salvaguardia fisica di Venezia e della laguna, dopo il voto a larghissima maggioranza di un ordine del giorno del Consiglio comunale.

In premessa, il sindaco ha voluto ricordare, con citazioni testuali, l'ordine del giorno del Consiglio comunale del 1 aprile 2003 (con i famosi "undici punti") e il deliberato del Comitato interministeriale del successivo 3 aprile, con il quale si approvò il passaggio alla redazione del progetto esecutivo e alla realizzazione delle opere di regolazione delle maree. In realtà, ha detto il sindaco, il Consiglio comunale aveva espresso parere negativo al progetto definitivo, dando mandato all'allora sindaco di esprimere detto parere, e subordinando un parere positivo all'accoglimento, con atti formali del Governo, di tutte le indicazioni degli undici punti. Il Comitato interministeriale definì invece "non ostative" le condizioni espresse dal Consiglio comunale, tali da non impedire l'avanzamento progettuale e la realizzazione delle opere. "Non faccio commenti. Ogni commento è superfluo" ha chiosato il sindaco, aggiungendo: "Il Comitato è sovrano, ha deliberato in modo del tutto legittimo, ma in difformità dal voto del Consiglio comunale: perché nasconderlo? Tanto, carta canta..."

Il sindaco ha quindi citato il parere degli esperti internazionali (i cosiddetti "cinque saggi") i quali, dando parere favorevole alle opere alle bocche di porto, avevano fatto riferimento ad una crescita del livello del mare di 53,4 cm entro il 2100, avvertendo che a fronte di scenari diversi e di possibili conflitti tra le attività di protezione della città e le attività portuali, poteva rendersi necessaria una nuova valutazione di impatto ambientale. Del resto, ha ricordato Cacciari, lo studio di impatto ambientale del concessionario era già stato contestato dal Gruppo di esperti del Comune, le cui osservazioni erano state recepite dalla Commissione nazionale Via, che espresse parere negativo, peraltro poi annullato dal Tar.

Data l'importanza delle previsioni sul rialzo del livello del mare, a fronte di nuovi diversi scenari (l'ultimo parla di un aumento di 17 cm al 2100), abbiamo chiesto al Governo - ha detto il sindaco, passando a relazionare sull'incontro di ieri con Di Pietro - se non ritenga necessaria una nuova valutazione di impatto ambientale, anche in riferimento al parere dei cinque saggi. Il sindaco ha quindi osservato che nell'incontro la presidente del Magistrato alle Acque ha sostenuto che, comunque, il problema della valutazione è stato superato "dal punto di vista politico" dalle decisioni del Governo Amato. Il sindaco ha replicato chiedendo ai due Ministeri competenti - Infrastrutture e Ambiente - di verificare la bontà di tale affermazione, poiché la procedura prevede la "concertazione" tra i due Ministeri con atti formali, atti la cui esistenza al Comune non risulta. A questa richiesta di verifica sulle procedure ho trovato in Di Pietro - ha detto il sindaco - assoluta disponibilità.

Il sindaco ha quindi riferito che il ministro ha ascoltato con attenzione tutte le richieste avanzate, a cominciare dalla verifica sullo stato di avanzamento dei lavori alle bocche di porto e sugli impatti di vario tipo che stanno provocando, e dall'avvio di una effettiva sperimentazione: il tutto valutato non dallo stesso concessionario ma da una Commissione "terza" molto agile e molto rapida. La verifica sulle procedure (eventualmente anche da parte della Presidenza del Consiglio) e quella sullo stato di avanzamento e sugli impatti dovranno avere risposta in tempi molto brevi, e comunque prima della riunione del Comitato interministeriale, proposta entro la prima metà di luglio. Il ministro - ha annotato il sindaco - si è impegnato ad avviare immediatamente un tavolo di verifica.

A me - ha concluso Cacciari - interessa una soluzione chiara: che il Governo assuma tutte le sue responsabilità in modo inequivoco.