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06/06/2006
Categoria: Salvaguardia laguna
Salvaguardia, l'ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale
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Il Consiglio comunale di Venezia, nella seduta di ieri sera, ha approvato, con 36 voti favorevoli e 9 contrari, il seguente ordine del giorno, presentato dai gruppi Dl-Margherita, Democratici di sinistra, Verdi, Psdi, Udeur-Popolari, Cittadini in Comune, Lista Salvadori, Gruppo misto, e al quale ha dato voto favorevole anche il Gruppo Casson:
Il Consiglio Comunale di Venezia Premesso che: · Il Consiglio Comunale di Venezia ha sempre ritenuto indispensabile la visione sistemica della salvaguardia della Città e della Laguna; · la difesa di Venezia dalle acque alte medie ed eccezionali è un elemento prioritario ed imprescindibile nella strategia complessiva di salvaguardia di Venezia e della sua laguna, che deve essere raggiunto nel più breve tempo possibile; · parallelamente alla realizzazione di adeguati interventi di difesa della città e della sua laguna, è necessario poter perseguire gli altri obbiettivi della Legge speciale per Venezia, relativi al degrado morfologico, al disinquinamento, alla rivitalizzazione del tessuto sociale, alla conservazione del patrimonio architettonico, in un contesto integrato di salvaguardia, disponendo di fondi opportuni dello Stato; · lo Stato italiano, dalla promulgazione della Legge speciale nel 1973 ha destinato a Venezia somme ingenti, utilizzate dallo Stato, dalla Regione del Veneto, dai Comuni interessati e da altri Enti con finalità pubblica, con ricadute positive per la città, per i cittadini e per l'ambiente; · vanno ripristinati i meccanismi finanziari e decisionali della Legge Speciale per il completamento dei sistemi di difesa, la costante manutenzione della città e il raggiungimento degli altri obbiettivi della stessa Legge; · con la delibera del Consiglio dei Ministri del 15 marzo 2001, il Governo aveva espresso la volontà di subordinare la progettazione esecutiva delle opere mobili alle bocche di porto ad ulteriori approfondimenti progettuali; · il Consiglio Comunale, con suo ordine del giorno del 26 novembre 2001, aveva sottolineato che l'attuazione della succitata delibera del Governo avrebbe necessariamente imposto un adeguamento del progetto, allora di massima, delle opere mobili e con successivo ordine del giorno del 23 settembre 2002 aveva anche indicato le linee ed i criteri all'interno dei quali l'adeguamento progettuale avrebbe dovuto muoversi; · il Consiglio Comunale di Venezia, nella seduta del 1 Aprile 2003 ha formalizzato "allo stato della elaborazione dei documenti di progetto presentati" il proprio parere negativo al progetto definitivo alle opere di regolazione delle maree alle bocche di porto e indicato undici condizioni, definite imprescindibili, per consentire l'approvazione del progetto definitivo delle dighe mobili; · che questa impostazione è stata disattesa dal Governo e che lo stesso Consiglio Comunale di Venezia ha ritenuto quindi, con suo ordine del giorno del 15 giugno 2004, di ribadire le motivazioni che l'avevano portato ad esprimere il parere del 1 aprile 2003.
Preso atto: · che nel programma del nuovo Governo recentemente insediatosi, anche in tema di "Grandi opere" si sostiene fortemente il metodo della concertazione, del coinvolgimento e del supporto da parte delle comunità e enti locali; · che da parte del Consiglio Comunale si è sviluppata in questa consigliatura, una intensa e proficua attività delle Commissioni Consiliari IV e X, con un confronto serio e approfondito su tali tematiche, finalizzato in particolare all'acquisizione di una documentata conoscenza delle ipotesi sussistenti in tema di salvaguardia; · che il Sindaco, ribadita la centralità del tema della Salvaguardia per l'Amministrazione Comunale, ha ritenuto di nominare un Gruppo di Lavoro che ha operato per fornire in primis alla cittadinanza e alle istituzioni le informazioni necessarie al formarsi di una opinione documentata sulle forme e sugli scenari possibili della salvaguardia di Venezia dalle alte maree" e che ha prodotto un documento "Confronto Interventi Alternativi alle Bocche di Porto", pubblicato dal Comune di Venezia il 15 novembre 2005; · che conseguentemente è stato promosso dall'Amministrazione Comunale un ampio confronto pubblico con tecnici e con operatori portuali che ha considerato anche diverse idee progettuali per le chiusure alle bocche di porto, il tutto confluito nel documento presentato dal Sindaco ai Gruppi Consiliari; · del grado di avanzamento dei lavori in corso alle bocche per le opere di difesa, delle risorse economiche già spese e delle trasformazioni già realizzate sul territorio · della relazione del Sindaco.
Ritenuto che: · il futuro utilizzo del territorio litoraneo e lagunare deve essere pensato tenendo conto delle necessità dei cittadini, rappresentate dall'Amministrazione comunale e debba essere attuata una valorizzazione di ogni possibile ricaduta, economica, sociale ed ambientale dei lavori in corso, promuovendo e mantenendo un costante confronto che coinvolga non solo i diversi livelli della Pubblica Amministrazione, ma anche le imprese, le organizzazioni dei lavoratori, le Municipalità, le istituzioni culturali, le associazioni dei cittadini. · l'attuazione degli 11 punti a suo tempo indicati come imprescindibili dal Consiglio Comunale non sia stata ottemperata con determinazione e priorità, in particolare trascurando i presupposti di gradualità, reversibilità e sperimentazione che dovevano caratterizzare tutti gli interventi di salvaguardia, coinvolgendo per le necessarie verifiche Istituzioni indipendenti dotate delle necessarie competenze tecnico-scientifiche; · la realizzazione degli interventi non può comunque prescindere dalla necessità di evitare gravi impatti in aree lagunari e litoranee di grande importanza ambientale; · debba essere perseguito ogni possibile miglioramento agli interventi, che ne permetta un maggiore adattamento all'ambiente senza incrementarne i tempi di realizzazione e persegua il massimo contenimento dei costi di realizzazione, manutenzione e gestione; · si debba in ogni caso garantire la continuità e la piena funzionalità dell'attività portuale; · si debbano prendere in considerazione infine anche scenari di medio-lungo termine, proseguendo negli studi e realizzando efficaci sperimentazioni per cui, a fronte delle incertezze delle previsioni sull'innalzamento marino, si possa disporre in futuro di soluzioni integrative e innovative.
Tutto ciò premesso e ritenuto, Invita il Governo e le Istituzioni preposte 1) A porre in essere una immediata verifica degli interventi alle bocche di porto in corso di esecuzione e di quanto emerso nella riunione del Comitato ex art. 4 L 798/84 del 3 aprile 2003 al fine di realizzare compiutamente la visione sistemica delle politiche di salvaguardia privilegiando le relative opere, rispondendo al confronto avvenuto in città, alle considerazioni sopra riportate e valutando in particolare: a) la necessità della concertazione tra le diverse Amministrazioni competenti; b) la possibilità di verificare soluzioni più semplici e meno onerose per la moderazione dei flussi di marea e per la difesa dei centri urbani e lagunari dalle acque alte; c) l'opportunità di riavviare, alla luce di nuove tecnologie operative, studi e sperimentazioni finalizzati al recupero altimetrico di zone e centri lagunari, a fronte degli scenari futuri di innalzamento del livello del mare; d) la necessità di una più marcata protezione ambientale e di un'ampia comunicazione dei monitoraggi ambientali nel corso dell'esecuzione delle opere utilizzando anche a tal fine l'Ufficio di Piano; e) la improrogabile aspettativa della comunità veneziana e del mondo intero di vedere concretamente e rapidamente realizzata la salvaguardia della città e della sua laguna;
2) A considerare le necessità complessive relative al raggiungimento di tutti gli obbiettivi della legislazione speciale per Venezia, garantendo le opportune risorse finanziarie attraverso il rifinanziamento della Legge 798/84 per le attività di salvaguardia fisica, ambientale, socio-economica, per il disinquinamento della laguna, delle città di Venezia, Chioggia e dei Comuni della gronda lagunare.
Da mandato al Sindaco a rappresentare queste istanze nella preannunciata riunione del Comitato misto di cui all'art. 4 della legge 798/84 specificatamente dedicata all'aggiornamento dei temi della salvaguardia di Venezia e della sua laguna e a riferirne l'esito al Consiglio Comunale.
Venezia, 6 giugno 2006 / lp
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