Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha inviato oggi la seguente lettera al presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, e ai ministri dei Beni culturali e Turismo, Francesco Rutelli, delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, dei Trasporti, Alessandro Bianchi, della Ricerca scientifica, Fabio Mussi:
Signor Presidente, signori Ministri,
credo vi saranno note, in modo più o meno diretto e approfondito, le vicende riguardanti la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna, con particolare riferimento alla costruzione delle opere mobili alle bocche di porto e alla (mancata) garanzia dei flussi di finanziamento per la manutenzione ordinaria e straordinaria della città.
Allo stesso modo ritengo che siate venuti a conoscenza delle profonde perplessità dell'Amministrazione Comunale e di grande parte dell'opinione pubblica non solo veneziana in ordine agli impatti sull'ambiente che la costruzione di tali opere sta provocando nonché in relazione alla attualità del cosiddetto progetto Mose con particolare riferimento agli scenari prevedibili di crescita del livello marino ed al dissenso radicale del Comune di Venezia in ordine alla scelta di non rifinanziare la legislazione speciale per Venezia (in particolare la Legge 798/84) concedendo per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della città, l'escavo dei rii, i finanziamenti per la prima casa e le giovani coppie, per i restauri dei privati, solo le "briciole" tolte dai finanziamenti destinati al Mose.
Altresì, credo sia di pubblico dominio che per mesi ho sollecitato il Governo uscente affinché fosse convocata con urgenza una riunione del Comitato Misto per affrontare le tematiche di cui sopra, dopo che gli impegni assunti dallo stesso Presidente del Consiglio nella seduta del 28 novembre 2005 sono stati clamorosamente e totalmente disattesi.
Rivolgo a Voi, quindi, la medesima pressante richiesta per una riunione del "Comitatone" che abbia quali punti fondamentali all'ordine del giorno lo stato dei lavori alle bocche di porto ed il rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia. Ciò mi appare ancor più urgente e importante visto che, e si tratta di un'amara constatazione, non vi è alcun ministro veneto e che quindi conosca da vicino, quantomeno per il luogo da cui proviene, la situazione che si sta registrando a Venezia. Mi auguro che sarà possibile questo nostro incontro, preceduto da tutti gli approfondimenti tecnici che riterrete necessari, nel più breve tempo possibile.
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