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09/05/2006

Categoria: Varie

Europe Day, un incontro per i giovani e un dibattito sui Balcani


È stata un'intera giornata di informazione e approfondimento dedicata all'Europa - intitolata "Europe Day" - quella organizzata oggi dal Comune (Europe Direct VE.net.O e Informagiovani), insieme all'Università Ca' Foscari di Venezia, ricordando il giorno in cui il ministro degli esteri francese, Robert Schuman, nel 1950, pronunciò il famoso discorso in cui proponeva di creare ciò che oggi si chiama Unione Europea. La prima parte della manifestazione - "Living Europe, info day sulle opportunità europee per i giovani" - si è svolta questa mattina in Villa Franchin a Mestre ed è stata curata dallo sportello Europa/Mondo dell'Informagiovani. Si è trattato di una mattinata di formazione e orientamento, con un'ampia panoramica sui programmi europei per i giovani, le iniziative dei servizi del territorio, il volontariato, gli stage. La formazione professionale in ambito comunitario viene infatti promossa attraverso tre canali: il Progetto Leonardo, rivolto a laureati e diplomati dai 18 ai 35 anni, per favorire la mobilità attraverso tirocini, stage o vere e proprie opportunità di lavoro; il Progetto Socrates, che riguarda le università, e il Programma Gioventù, rivolto ai giovani dai 18 ai 25 anni, che prevede vari tipi di opportunità, tra cui lo scambio culturale, il servizio volontario europeo, e iniziative patrocinate dagli enti locali.

Nel pomeriggio invece si è trattato il tema "I confini dell'Europa, dai conflitti all'integrazione dei Paesi balcanici", nella Sala San Leonardo a Venezia, con i docenti di Ca' Foscari Gianfranco Giraudo e Aleksander Naumow del Dipartimento di Americanistica, Iberistica e Slavistica, Maurizio Cermel e Lauso Zagato del Dipartimento di Scienze giuridiche, Ioan Aurel Pop, direttore dell'Istituto romeno di Cultura e di Ricerca umanistica di Venezia, e Giorgio Cardone, responsabile del programma estero del Consorzio italiano di solidarietà. Il dibattito si è sviluppato su "Nazionalismo e linguaggio, la lingua come problema politico", "Il futuro dell'Europa e i Balcani", "Luci e ombre del processo di allargamento dell'Unione europea", "Il problema religioso nei Paesi balcanici", "La latinità e l'Europa. Il caso dei Romeni", "La società civile italiana e i Balcani: un esempio di cooperazione dal basso". Carla Zamboni, dirigente della Direzione Relazioni esterne e Comunicazione del Comune di Venezia, in apertura del dibattito, ha ricordato che nel 2007 l'allargamento a est dell'Unione Europea evolverà ulteriormente con l'adesione di Bulgaria e Romania, due Stati che si collocano ai margini esterni della penisola balcanica, un territorio dove nel corso dei secoli si sono sviluppate e intrecciate le culture di popoli diversi, e le cui tensioni sono sfociate in guerre sanguinose. L'Unione Europea includendo questi Paesi, ha detto Zamboni, può evitare che i risorgenti nazionalismi li facciano precipitare nuovamente in una situazione di caos.