La Polizia municipale sabato scorso ha sgominato una banda di cittadini ungheresi dedita a truffe con carte di credito clonate. Si tratta di due uomini, I. F. (31 anni) e B. H. (41), e una donna, E. N. (31). I due uomini sono stati reclusi a Santa Maria Maggiore e la donna al carcere femminile della Giudecca. Gli arresti concludono un'azione investigativa della Polizia municipale che da tempo era sulle tracce di una banda di ungheresi dediti a Venezia a truffe ai danni di commercianti, società di emissione di carte di credito e relativi titolari, ignari della indebita intromissione nel loro patrimonio.
Sabato pomeriggio gli agenti della sezione di Polizia giudiziaria della Polizia municipale si sono dislocati, in abiti civili, in vari punti della città, per uno dei consueti servizi di prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio. Verso le ore 16.30 è stata segnalata la presenza di tre individui sospetti in zona Mercerie, due dei quali erano entrati in un negozio di foto-ottica, mentre il terzo era rimasto all'esterno con apparenti funzioni di "palo". Gli operatori hanno iniziato il pedinamento dei tre sospetti rivelatisi poi persone da tempo conosciute dagli agenti per essere dediti a truffe e clonazioni di carte di credito.
Il più anziano dei tre sospetti si è poi nuovamente sistemato fuori di un altro negozio di foto-ottica per osservare il traffico pedonale nelle vicinanze, mentre i due complici sono entrati nel negozio. In questo, come negli altri due esercizi visitati dalla banda, gli acquisti sono stati pagati con una carta di credito clonata, firmando chiaramente con il nome Attila Horvath. I tre sospetti sono stati quindi fermati: quando I. F. ha esibito la propria carta d'identità ungherese è stata chiara agli agenti la diversità tra il vero nome del sospettato e la firma che questi aveva apposto sulla ricevuta di transazione d'acquisto. Costatato il reato gli agenti hanno perquisito i tre ungheresi, che sono stati trovati in possesso di quattro carte di credito, tutte intestate a Attila Horvath, tre macchine fotografiche digitali, altrettante memory card e una custodia in pelle per macchina digitale, per un totale di 1200 euro circa. Sono in corso ulteriori accertamenti poiché gli inquirenti sospettano che i tre abbiano compiuto furti anche in altre città.
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