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06/05/2006

Categoria: Lavori Pubblici

Presentato il recupero di un edificio residenziale a San Giobbe


Un restauro edilizio esemplare, per tre ragioni: per il recupero di un immobile residenziale, destinato a mantenere abitanti nella città storica; per il "lavoro di squadra" tra soggetti diversi (Venice in Peril Fund, Comune, Unesco, Soprintendenza); per il metodo di progettazione e di lavoro, tesi a conservare al massimo la struttura e gli elementi edilizi originali, con materiali tipici e tecniche, tradizionali o innovative, ma tutte compatibili con la peculiarità dell'edilizia veneziana. Così l'assessore comunale ai Lavori pubblici di Venezia e alle Politiche della residenza, Mara Rumiz, ha definito il recupero sperimentale di una casa in calle delle Beccarie, Cannaregio 792, eseguito con la direzione lavori del Comune, su progetto predisposto con il sostegno di The Venice in Peril Fund e finanziato per 517.362 euro con fondi di legge speciale, alla presentazione dell'edificio restaurato, per una superficie complessiva di 367,9 metri quadrati, adibito a quattro appartamenti, di cui uno al piano terra accessibile a persone con disabilità motorie.

Mara Rumiz, che ha parlato dopo il saluto introduttivo della presidente di The Venice in Peril Fund, Anna Somers Cocks, ha sottolineato l'assoluto bisogno di salvaguardare la residenzialità, e non soltanto i monumenti, perché Venezia possa restare una "città normale" pur nella grandiosità del suo patrimonio monumentale: del resto, la prima fondamentale legge speciale poneva la salvaguardia e la vitalità socio-economica di Venezia come obiettivo contestuale a quello della salvaguardia fisica dalle acque alte, a esse destinando specifiche risorse finanziarie, che purtroppo quest'anno, per la prima volta, non ci sono più.

Al mancato finanziamento di legge speciale per i restauri della edilizia residenziale (i "contributi ai privati") si è riferito anche il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, intervenuto a conclusione dell'incontro, dopo le relazioni tecniche dei tre progettisti - Mario Piana, Leo Schubert, Frank Becker - e del responsabile unico del procedimento, Franco Gazzarri, e dopo l'intervento del direttore regionale per i Beni culturali, Pasquale Bruno Malara. Raccogliendo proprio uno spunto di Malara sulla residenzialità nelle città storiche, il sindaco ha annotato che la grande questione è trovare il modo per rendere la città tutta (e quindi anche la sua edilizia cosiddetta "minore") e tutti i suoi abitanti capaci di interventi di restauro e di ristrutturazione, i cui costi non sono alla portata del ceto medio: per Venezia, un meccanismo assolutamente ordinario era stato trovato con la legge speciale, ma oggi questo meccanismo sta saltando. Il sindaco ha espresso la speranza che, come più volte sollecitato dal Comune, possa essere ripristinato, perché è necessario porre tutti i residenti in grado di adeguare e restaurare le proprie case, e così salvaguardare la città.



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