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05/05/2006

Categoria: Cultura

Cultura a Mestre, il sindaco indica due obiettivi: il Museo della Città e l'utilizzo di Forte Marghera


L'allestimento della mostra-laboratorio sul Novecento a Mestre, in vista della "grande sfida" della creazione del Museo di Mestre, uno spazio moderno, straordinario, unico, all'opposto dei Musei della città polverosi e accademici; la valorizzazione e l'uso di Forte Marghera come luogo permanente di incontro per artisti provenienti da tutto il mondo, un grande laboratorio di produzione culturale, versione innovativa delle "colonie artistiche" di inizio Novecento. Sono questi i due obiettivi ("i miei due pallini") che il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha indicato alle forze intellettuali che operano in Terraferma, alla loro capacità creativa e innovativa, a conclusione della conferenza stampa con la quale oggi, al Centro culturale Candiani, è stata presentata la nuova stagione espositiva della Galleria Contemporaneo e del Centro. Il sindaco si è detto molto contento di come si è avviata, con la guida di Roberto Ellero, l'attività per la piena valorizzazione del Candiani, che sta sollecitando tutte le energie culturali e artistiche di terraferma a concorrere a una strategia culturale complessiva, all'altezza di una grande città.

Nel saluto di apertura, l'assessore comunale alla Produzione culturale, Sandro Parenzo, ha parlato di "primavera" del Candiani e di "aria nuova" portata in soli cento giorni dalla direzione di Ellero; il quale ha annotato come le mostre inaugurali della nuova stagione segnino una "nouvelle vague" espositiva a Mestre. La presentazione delle tre mostre - i dipinti e le installazioni dell'austriaca Eshter Stocker; le fotografie di Primoz Bizjak su Forte Marghera; le fotografie di "Arancioneroverdi. Vent'anni di passioni" - ha offerto lo spunto al curatore della Galleria Contemporaneo, Riccardo Caldura, per illustrare il cambiamento nella attività della Galleria (non più una buona mostra ogni tanto, ma una progettazione di più ampio respiro, nel tentativo di far rete con il Candiani, con progetti artistici elaborati appositamente per Mestre), Galleria della quale è stata rifatta la "cornice di percezione" come spazio produttivo sulla ricerca contemporanea.

Il direttore del settore Beni Attività e Produzioni culturali, Giandomenico Romanelli, ha sottolineato l'investimento in risorse intellettuali e culturali, oltre che materiali, compiuto dal Comune nel settore del contemporaneo, con un impegno di rara intensità e convinzione, cui la città sta rispondendo in maniera entusiastica, riscoprendo insieme la propria vocazione al contemporaneo. Se nella città insulare il contemporaneo può contare sul cardine della Biennale e sul nuovo arrivo di Pinault, a Mestre è il Comune a proporlo con la struttura del Candiani, di grandissima qualità e importanza, segnale inequivocabile della strada intrapresa verso orizzonti e obiettivi cui il Comune dedica attenzione primaria e prioritaria.