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24/04/2006

Categoria: Varie

Il sindaco al funerale di Gianni Pellicani: ha lasciato un' impronta profonda e indelebile nella vita di Venezia






Gianni Pellicani ha lasciato un'impronta profonda e indelebile nella vita di Venezia e di Mestre: a lui dobbiamo quel poco di bene che dagli anni Settanta si è fatto nella città, della quale ha segnato la politica e l'amministrazione e alla quale ha indicato la prospettiva. Nostro compito e dovere è oggi restare fedeli a quell'impronta e a quella prospettiva: noi lo faremo, per Venezia e per Mestre. Con queste parole il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha aperto il discorso commemorativo di Gianni Pellicani, al funerale in forma civile celebrato questa mattina in Via Palazzo, davanti al Municipio di Mestre.

Reso omaggio a Pellicani politico e amministratore - sulla cui figura e sulla cui attività si sono poi soffermati l'on. Piero Fassino e il sen. Giorgio Napolitano - il sindaco ha dedicato larga parte del proprio intervento al ricordo di Pellicani uomo, alla sua testimonianza di vita, oltre che di dedizione e di passione politica. Pellicani per molti anni ha lottato con la sofferenza e la malattia, ai ferri corti con la morte, senza tuttavia mai venire meno alla sua passione civile e politica, sempre donandosi tutto, con intelligenza e con straordinario senso di responsabilità: da vero politico. Perché politico - ha detto Cacciari - è non chi si pone domande, ma chi dà risposte e di queste si assume la responsabilità, è chi decide, non chi soltanto ascolta. E questo Pellicani ha fatto per tutta la vita.

Da Pellicani - ha continuato il sindaco - ho imparato a vivere ogni istante come fosse l'ultimo: il momento in cui si rende conto di quello che si è e si dà integralmente prova di sé. Pellicani non credeva in un'altra vita dopo la morte ed è stato capace di spendersi tutto, con spirito di sacrificio. Questa testimonianza è religiosa: perché non credere in un'altra vita dopo la morte - ha commentato Cacciari - non vuol dire ritenere che tutto sia caduco ed effimero, ma vuol dire credere che questa vita è immortale. Dobbiamo essere degni di questa vita per la sua immortalità, non dobbiamo farne trascorrere invano neppure un istante, anzi dobbiamo spenderci in ogni istante come fosse l'ultimo, con passione, dedizione, intelligenza. Essere degni di questa vita significa viverla responsabilmente, viverla nella sua dignità, nella sua bellezza, nella sua drammaticità, anche nella sua tragicità, al servizio di tutti gli altri, con vero amore.

Essere degni di questa vita - ha concluso il sindaco - vuol dire cercare, per quanto ci è possibile, di vivere con gli altri, come fossimo tutti una compagnia: di non essere nemici, homo homini lupus, ma homo homini deus, di essere come un dio di amore per gli altri nei loro bisogni, nelle loro sofferenze. Questa non è utopia, è un dovere, un dovere di ogni giorno.


funerali on. gianni pellicani



funerali on. gianni pellicani


 


funerali on. gianni pellicani