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21/04/2006

Categoria: Lavori Pubblici

La Giunta approva il piano di recupero di Campo Marte



La Giunta comunale di Venezia, nella seduta odierna, ha approvato, su proposta degli assessori all'Urbanistica, Gianfranco Vecchiato, e ai Lavori pubblici di Venezia e alle Politiche della Residenza, Mara Rumiz, e su relazione del sindaco, Massimo Cacciari, un insieme di tre delibere per il piano di recupero di Campo Marte alla Giudecca: la prima per l'adozione del piano, la seconda per l'approvazione dei progetti preliminari - cinque del Comune, due di EdilVenezia - nell'ambito del "contratto di quartiere", la terza per la domanda di ammissione al contributo dello Stato per un importo di 8 milioni di euro su un valore complessivo di 37 milioni, dei quali 12 a carico del Comune e 25 a carico di Ater.

Il piano prevede: il miglioramento delle condizioni abitative e della qualità della vita, con la ristrutturazione e il restauro di edifici residenziali, per un totale di 133 alloggi; la riorganizzazione e la migliore funzionalità della viabilità pedonale e del sistema delle calli, con un nuovo percorso di collegamento tra le due aree limitrofe, oggi separate da un'alta cinta muraria; il miglioramento e l'incremento della dotazione di servizi e spazi pubblici con il completamento del Centro civico e il suo collegamento telematico con gli incubatori di imprese presenti nell'isola; la riqualificazione della riva Sud.

Il piano approvato oggi si inserisce nel vasto programma di recupero e di riqualificazione avviato alla Giudecca a partire dalla metà degli anni Novanta e che ha già prodotto profonde trasformazioni: da luogo marginale e degradato della città, l'isola è diventata area in cui si intrecciano tradizione e innovazione, in cui, accanto alla cantieristica, si sviluppano nuove imprese e in cui, al posto di vecchie fabbriche, sono sorte aree residenziali di pregio. Il decreto del Ministero delle Infrastrutture dell'8 marzo dà al Comune l'occasione di continuare quest'opera di riqualificazione attraverso un progetto che investe l'area di Campo Marte, in cui coesistono edifici progettati da grandi architetti - da Aldo Rossi ad Ajmonino, da Siza a Raphael Moneo - e complessi residenziali profondamente degradati.

Oltre al recupero urbano e al restauro edilizio, il piano, grazie al "contratto di quartiere", si pone l'obiettivo di attivare misure e interventi che favoriscano la reintegrazione sociale e l'occupazione; rilievo particolare assume il metodo di intervento che si basa sulla partecipazione e sulla collaborazione attiva dei cittadini residenti. Il piano per Campo Marte rientra perciò a pieno titolo nella strategia di rivitalizzazione della città finalizzata a contrastare l'esodo, attraverso politiche attive della residenza, lo sviluppo di servizi indirizzati ai cittadini, azioni mirate all'insediamento di attività produttive: per Venezia città dei residenti e non solo ambita meta turistica.