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10/04/2006

Categoria: Varie

Elezioni, il sindaco rileva il successo delle forze che dovranno dar vita al Partito Democratico


A Venezia il voto alle forze che possono costituire il Partito Democratico arriva al 35 per cento: è questo il dato "molto importante" sul quale si è soffermato il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, nel colloquio con i giornalisti durante lo spoglio dei voti. Se invece dell'Ulivo, ci fosse stato il Partito Democratico alla Camera e al Senato, il risultato elettorale sarebbe stato ancora più consistente, ha  annotato Cacciari, rilevando che è fortissima l'attrattiva di una grande forza politica riformista, una aspettativa che non va delusa, perché nei prossimi anni il perno della governabilità del Paese passerà attraverso il Partito Democratico. Di qui, l'urgenza che a questo obiettivo si giunga in tempi rapidissimi, entro l'anno. E' questo che la gente vuole, ha concluso il sindaco, annotando che in tutte le sedi di rappresentanza in cui sia possibile le forze politiche del costituendo Partito Democratico diano vita a gruppi consiliari unici: in Comune a Venezia ciò sarebbe utile anche per accelerare la realizzazione del programma.

Il sindaco ha poi posto a confronto il risultato di Venezia con quello della Regione del Veneto, commentando che le forze di sinistra, così come in Lombardia, non sono ancora riuscite a convincere della propria capacità di governo un tessuto sociale imperniato soprattutto sulle piccole e medie imprese; Cacciari ha perciò ripetuto quanto da anni va sostenendo, cioè che la questione settentrionale deve essere posta al centro della politica nazionale. D'altra parte è anche necessario un ceto politico locale che sappia dialogare con i settori delle imprese e delle professioni, proponendo una strategia e un programma appetibili per il Veneto.

Infine, il sindaco, alla luce delle proiezioni per il Senato, ha criticato la legge elettorale, affermando che il primo impegno del prossimo Governo dovrà essere il suo cambiamento; e a proposito di Governo, ha auspicato che in esso ci sia una forte rappresentanza del Veneto, a beneficio anche di Venezia, oltre che per l'avvio di una nuova fase di politica regionale.