Un utopista con i piedi per terra. Uno storico che ha coniugato la competenza scientifica con la passione civile e politica: così l'utopia è diventata progetto. La sua vita è stata piena di insegnamenti: è stato e rimarrà una presenza importante per Venezia. Così, anche a nome di tutta la città oltre che a titolo personale per antica conoscenza, il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha ricordato oggi Massimo Costantini, docente universitario e storico, durante il funerale civile nell'atrio di Ca' Farsetti.
Il sindaco è riandato agli anni Sessanta, quando conobbe Costantini, con il quale visse poi l'esperienza della fondazione della Cgil Scuola: una stagione di grandi speranze di rinnovamento, in un crogiolo di culture e sensibilità diverse, in cui si radicò il successivo lavoro scientifico di Costantini. Il discrimine fondamentale, ha ricordato Cacciari, fu tra chi si lasciò sedurre da mode e contingenze e chi invece guardò lontano, combinando la passione politica con sano realismo. Così fece Costantini, che già allora guardava da storico in prospettiva lunga, senza che questo andasse a discapito, anzi, della volontà di riformare il Paese: come chi vuole davvero cambiare radicalmente e non soltanto chiacchierare di cambiamenti.
Della attività di Costantini come storico, il sindaco ha annotato la sua capacità e il suo impegno di studiare il passato di Venezia, la sua "memoria", per capirne le trasformazioni, individuare la "onda lunga" sulla quale si colloca ciò che è stato, e su questa base scoprire quali sono, oggi, le opportunità per il futuro. Al centro della riflessione storica di Costantini, Massimo Cacciari ha posto il legame di Venezia con il mare: lo sguardo della città rivolto al mare che ne ha connotato la storia, prima che il Novecento lo spostasse verso la terraferma, a una "modernità" che non apparteneva al passato della città. Costantini ha indicato il recupero dello sguardo tradizionale verso il mare, perché il mare è oggi, di nuovo, la grande risorsa di Venezia: città destinata a essere porto adriatico e mediterraneo, spazio di logistica, di commercio e di turismo, crocevia di uomini e di merci. Questo, da storico, Costantini ha insegnato e additato alla politica.
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