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01/04/2006

Categoria: Cultura

Presentato il magazine "New(s) Candiani"


Si chiama "New(s) Candiani", con la esse tra parentesi a significare che, oltre a essere un divulgatore di informazioni, sarà anche il "testimonial" di una nuova vita che il Centro culturale che si trova nel cuore di Mestre sta intraprendendo. A presentare il mensile, che avrà una tiratura di 10.000 copie e sarà distribuito gratuitamente in biblioteche, librerie, scuole superiori, università, cinema e locali di incontro dei giovani, sono stati, questa mattina, al Candiani, l'assessore comunale alla Produzione culturale, Sandro Parenzo, e il fresco direttore del Centro Candiani, Roberto Ellero.

"Il magazine nasce - ha spiegato Ellero - perché vogliamo dare visibilità alle nostre iniziative. In passato si sono fatte cose importanti al Candiani che però sono state poco comunicate. Con 'New(s) Candiani' faremo sapere ogni mese, con tempestività, quello che facciamo. Con l'idea di documentare e dibattere la contemporaneità nel suo farsi spazieremo dalla fotografia al cinema, specialmente digitale, dal teatro di parola alla ricerca musicale, dalla rivisitazione storica alla letteratura nelle sue molteplici declinazioni."

Rubriche fisse ospitate nel mensile, che illustreranno le iniziative parallele presentate di volta in volta al Candiani, sono "La fabbrica della cultura", una serie di incontri con le istituzioni (a cominciare, in aprile, dall'Istituto veneziano per la storia della resistenza e della società contemporanea) e "Scaffale aperto", in cui verranno presentati libri "particolari", che affrontano temi, personaggi, argomenti che poi verranno approfonditi con testimonianze e dibattiti (in aprile "L'altra metà dell'amore. Dieci anni di cinema omosessuale" di Vincenzo Patanè e "La fotografia. Dall'immagine all'illecito nel diritto d'autore" di Rostani e Zannier).

"La rivista - ha sottolineato l'assessore Parenzo - sarà un po' il portabandiera della nuova strada che il Centro Candiani, con l'arrivo del nuovo direttore Ellero, sta percorrendo. Una strada che ritengo finalmente giusta: quella cioè del 'fare', lasciando da parte i dibattiti, annosi e sterili, sul ruolo culturale di Mestre rispetto a Venezia, su che cosa lo stesso Centro culturale debba essere o che cosa possa diventare. Sono già in calendario, oltre a quelle ormai consuete, iniziative di vario genere, che coprono tutti i settori delle forme di espressione e comunicazione, a cominciare, finalmente, dal progetto relativo a 'Mestre '900', il museo sulla storia della città. Forse proprio qui si potrà tornare nuovamente a 'produrre' cultura, grazie al Candiani potrà nascere quella nuova generazione di operatori culturali che oggi manca, non solo a Mestre, ma anche a Venezia."