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03/03/2006

Categoria: Comunicazioni del Sindaco

Il saluto del sindaco all'apertura dell'anno giudiziario del Tar del Veneto


Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha preso parte questa mattina alla cerimonia di apertura dell'anno giudiziario 2006 del Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto, tenutasi a Palazzo Ducale, portando il saluto della città.


"Il Tar - ha sottolineato Cacciari - in questi anni, in ambito giuridico, ha lavorato bene; come sindaco mi sento solo di chiedergli di tornare a svolgere anche l'altra funzione per cui è nato, quella consultiva: noi amministratori abbiamo bisogno di verificare preventivamente il fondamento dei nostri atti giuridici, dobbiamo essere certi della correttezza del nostro operare."


Cacciari non ha mancato di analizzare alcuni dei problemi riguardanti l'attività e il funzionamento del Tar, sollevati anche dal presidente Bruno Amoroso nella sua relazione, a cominciare dalle nuove norme costituzionali.


"Oggi - ha rilevato il primo cittadino - è prepotente e sempre meno soddisfatto il bisogno di giustizia, o per meglio dire, di diritto: esso cresce quanto più le norme sono disordinate. Il riassetto costituzionale operato recentemente si basa purtroppo su un colossale equivoco: che la determinazione di competenze certe alle Regioni e agli enti locali comporti anche l'indebolimento, o addirittura la mancanza della funzione di controllo su di essi. Spero che nella prossima legislatura questo equivoco, ripeto colossale, venga chiarito. Ma non c'è vera giustizia nemmeno quando una sentenza deve essere attesa per anni. Bisogna perciò rendere più snelle ed efficienti le procedure. Rendo atto al Tar del Veneto di aver cercato già da tempo di imboccare, con impegno, questa strada, nonostante i tanti problemi, a cominciare dalle carenze degli organici. A questo proposito il Comune di Venezia offre di integrare uno o due dei propri dipendenti nel vostro apparato amministrativo."


L'ultimo rilievo del sindaco ha riguardato l'uniformità delle decisioni: "sarebbe davvero importante: spesso i cambi di rotta delle varie pronunce mettono a rischio il funzionamento della nostra macchina amministrativa."