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17/02/2006

Categoria: Turismo

Campo San Polo e Piazza Ferretto aprono le porte ai bambiniper il Carnevale di Venezia 2006


Nelle ultime edizioni del Carnevale Campo San Polo ha assunto la funzione di spazio urbano dedicato ai bambini mentre piazza Ferretto a Mestre si accolla da tempo questa funzione, in particolare durante il Carnevale. Anche Carpenedo (in piazza il giovedì grasso e al parco Albanese il martedì grasso) e il parco Piraghetto (sabato 25) ospiteranno alcune feste di strada. Questi i luoghi dedicati ai giochi tradizionali per restituire degli spazi di gioco ai bambini, ricollegandosi alla tradizione dei vecchi giochi di strada, la cui memoria si è andata sempre più perdendo.


Il progetto si intitola significativamente “Scusate il disturbo, stiamo giocando per voi” – come se si trattasse di un cantiere di lavori vero e proprio – e prevede animazioni e spettacoli pomeridiani dalle ore 15 alle 18 tutti giorni, oltre a “rinforzi” antimeridiani nei giorni di punta, durante i quali verranno proposti anche spettacoli di strada. A Venezia, in Campo San Polo, gli operatori/animatori saranno presenti per tutto il periodo, dal 18 al 28 febbraio, mentre a Mestre, in Piazza Ferretto, si inizierà giovedì grasso (il 23 febbraio) per concludere il martedì 28. Gli operatori/animatori proporranno antichi giochi di strada nella più ampia gamma possibile e per un maggior numero possibile di bambini: si prevedono almeno tre postazioni di gioco per ogni campo/piazza e i giochi saranno in larga parte accompagnati con musica dal vivo o cantati dai partecipanti. Oltre a numerosi giochi di ruolo, che si caratterizzano per la presenza di basi ritmico musicali, saranno proposti alcuni giochi con la corda, quelli riferibili alla tradizione del “campanon” e altri appartenenti alla tradizione veneziana antica e recente.


In allegato (15 cartelle) la scheda tecnica.



CARNEVALE UN PO’ BAMBINO


“Scusate il disturbo, stiamo giocando per voi”


Il progetto intende sancire la funzione di Campo San Polo come spazio urbano storicamente dedicato ai bambini. Il Carnevale ha colto negli anni questa naturale vocazione del più esteso campo di Venezia. La città storica nel suo complesso non è più a misura di bambino come lo era negli scorsi decenni e negli ultimi tempi in particolare molto si è scritto e polemizzato sul sostanziale “divieto di gioco” che i bambini hanno nei campi veneziani. Piazza Ferretto a Mestre pur non avendo la stessa specifica caratterizzazione di San Polo di fatto la assume da sempre, anche spontaneamente, proprio durante il Carnevale. Si tratta di “guidarne” così la vocazione, in modo che dalla piazza centrale si possano gemmare altre situazioni urbane che invertano la tendenza propria di una città nel suo complesso non più a misura di bambino. Parco Albanese d’altro canto in quanto area verde è di per sé dedicata anche ai bambini e proprio nell’occasione ormai storicamente consolidata del martedì grasso assume caratteri “urbani”, dal momento in cui la festa di strada in occasione del Carnevale prende le mosse dalla “piazza” dello stesso parco. Il giovedì grasso si interviene su un altro spazio urbano che ha riacquistato recentemente la valenza di piazza: cioè, Carpenedo.


Carnevale sembra il momento opportuno per restituire questo spazi ai bambini, allestendoli con arredi “leggeri” votati a fungere da stimolo per la riproposta di vecchi giochi di strada la cui memoria si è andata progressivamente perdendo. Non un nostalgico ritorno al passato ma una prima restituzione di possibilità di gioco ai bambini, in spazi lasciati finalmente anche a loro, anziché “relegati” in quelli a volte molto belli e funzionali che noi adulti progettiamo, pretendendo che i bimbi lì rimangano, e giochino quello che è stato “progettato”. Spazi in realtà spesso rigidi e separati che rispondono quasi esclusivamente alle esigenze (e alle ansie) degli adulti. Tra gli altri si prenderanno in considerazione soprattutto gli spunti contenuti in “i zoghi de quando che gerimo fioi” di A. Penzo, l’itinerario di educazione musicale “dalla realtà sonora alla composizione” realizzato a suo tempo dagli Itinerari Educativi del Comune di Venezia, “Am, salam, …Nepa!” di Michela Brugnera e i Torototela, “Giochi e indovinelli popolari veneziani” del Bernoni, “Il paese perduto” di Dino Coltro.
 


IL GIOCO CANTATO


HO PERSO UNA CAVALLINA


Voce singola:  Ho perso una cavallina dindina dindella
Ho perso una cavallina dindina cavalier
Coro :   e dove l’avete persa dindina dindella
   E dove l’avete persa dindina cavalier
Voce singola:  l’ho persa in mezzo al bosco dindina dindella
l’ho persa in mezzo al bosco dindina cavalier
Coro :   che vestito aveva dindina dindella
   che vestito aveva dindina cavalier
Voce singola:  aveva il vestito …….. dindina dindella
aveva il vestito …….. dindina cavalier
Coro :   e che capelli aveva dindina dindella
   e che capelli aveva dindina cavalier
si continua chiedendo tutte le caratteristiche del bimbo/a da indovinare fino a
Voce singola:  è forse Mario dindina dindella
è forse Mario dindina cavalier
 Coro :   hai indovinato dindina dindella
   hai indovinato dindina cavalier



ASTRO BELL’ASTRO


Cerchio +  uno al centro bendato in ginocchio


Cerchio: Astro bell’astro dov’è lo splendor (2 volte)
Bendato: Son qui che vo’ cercando ma non lo so trovar (2v.)
Cerchio:     Gira per questi monti vedrai lo troverai  (2 v.)
Bendato:    E quando l’ho trovato che cosa devo far  (2 v.)
Cerchio:      E quando l’hai trovato lo devi indovinar  (2 v:)


A questo punto il bendato si alza , va a toccare quelli in cerchio e scegliendone uno indovina chi è



OH QUANTE BELLE FIGLIE MADAMA DORE’


In cerchio + uno all’esterno


Esterno: Oh quante belle figlie madama Dorè
                    Oh quante belle figlie
Cerchio:       Se le ho me le tengo Madama Dorè
                    Se le ho me le tengo
Esterno:       Il re ne comanda una madama Dorè
                    Il re ne comanda una


Cerchio:       Che cosa ne vuol fare madama Dorè
                    Che cosa ne vuol fare
Esterno: La vuole maritare madama Dorè
                     La vuole maritare
Cerchio: Con chi la mariterebbe madama Dorè
                     Con  chi la mariterebbe
Esterno:      Col principe delle rose madama Dorè
                    Col principe delle rose
Cerchio:       E come la vestirebbe madama Dorè
                    E come la vestirebbe
(Si prosegue a piacere fino a che …)
Cerchio :      Scegliete la più bella madama Dorè
                    Scegliete la più bella
Esterno fa la conta:  la più bella che ci sia me la voglio portar via (poi si ricomincia)



LA  PECORA  NEL  BOSCO


(Due schiere legate per mano  una di fronte all’altra ad una certa distanza si spostano avanti e indietro a ritmo del canto)


I^ La pecora nel bosco  bum  la pecora nel bosco bum
        La pecora nel bosco larin larin lalera la pecora nel bosco larin  larin lala


II^   Vogliam vedere il bosco bum  vogliam vedere il bosco bum
        Vogliam vedere il bosco larin larin lalera vogliam vedere il bosco larin larin lala


I^    Il fuoco l’ha bruciato bum il fuoco l’ha bruciato bum
       Il fuoco l’ha bruciato larin larin lalera il fuoco l’ha bruciato larin larin lala


II^  Vogliam vedere il fuoco bum vogliam vedere il fuoco bum  ecc  ecc 


Si procede con: l’acqua l’ha spento…il bue l’ha bevuta…Michele l’ha ucciso…



BOSSOLO BOSSOLO CANARIOLO
(Giro tondo)


Bossolo bossolo canariolo
Che mio mario me ciama
Che so na bela dona
Bela dona che sarò
Scarpe e socoli portarò
E quel can de mio mario
Che ga fato el pan bogio


Sensa ogio e sensa sal
Sula riva del canal
Passa do fanti co do cavali bianchi
Passa la tera
Tuti col culo par tera



SON MARINAIO


In cerchio a coppie tenendosi per la mano destra si procede girando in cerchio cambiando compagno alternando le mani


Son marinaio marinaio della marina
Porto le chiavi dell’oro e dell’argento
Son marinaio di questo bastimento
Fin che l’Italia più libera sarà sarà sarà


Se fossi una regina sarei incoronata
Ma son ‘na contadina ai campi a lavorar
Do re mi fa fa fa sol la si do do do
Do re mi fa fa fa sol la si do



DESTIRA LA REDE


I bambini sono disposti a ferro di cavallo con i 2 estremi posati al muro


Un estremo dice all’altro: DESTIRA LA REDE
L’altro:    LA GO DESTIRADA
Un  estremo:                         FA UN GROPO
L’altro:                                    LO GO FATO
Un estr:                                  FAGHENE ‘NALTRO
L’altro :                                   LO FARO’
Un estr :                                 PAR CHE BUSO PASSARO’
L’altro :                                   PAR San…….. aggiunge il nome del vicino
Tutti passano sotto il braccio  POVERO (Toni) INCAENA’ INCAENA’ CO LE CAENE SOTO LE PENE GHE TOCARA’ MORIR


Quando tutti sono incatenati si arrotolano a spirale spingendosi e a chi si stacca per primo si grida: pissa in leto



IN COPPIA CON LE MANI INCROCIATE


Si cammina a ritmo e alla fine si cambia fronte per 3 volte e si ricomincia


Andiamo a la guera


Col sci’opo par tera
Col sci’opo par man
Pim pum pam


IDEM C.S.
A  nespi a nespi a nespi  nespi ton
A  luca a luca a luca luca ton



IDEM O  FACENDO GIRO TONDO


Su e zo sessantanove case nove da fitar
Deghe la papa al vecio deghela col scuger
Col scuger de legno che no ‘l se fassa mal



PIOVA PIOVA VIEN


Piova Piova vien 
che te vogio tanto ben 
Che te vogio  tanto mal
Piova piova va in canal



CAREGHETA D’ORO


Caregheta d’oro  che porta el mio tesoro
Che porta el mio bambin caregheta careghin
ERO IN BOTEGA


Ero in botega ciche ciac
Che lavoravo ciche ciac
E non pensavo ciche ciac
Alla prigione ciche ciac
Ma un bruto giorno ciche ciac
La polizia ciche ciac
Mi portò via ciche ciac
Da casa mia ciche ciac
Ma io furbone ciche ciac
Presi un bastone ciche ciac
E glielo diedi ciche ciac
Sul suo testone ciche ciac
E per finire ciche ciac
Presi un martello ciche ciac
E glielo diedi ciche ciac
Sul suo cervello ciche ciac



GIOCHI CON LA PALLA


PALLA AVVELENATA
Inizia il capogioco che lanciando in aria la palla avvelenata (perchè se colpisce qualcuno lo avvelena) grida il nome di un giocatore; chi è chiamato deve prendere la palla e gridare :” Stop!”; gli altri giocatori si fermano; il giocatore con la palla deve cercare di colpire uno degli altri giocatori fermi; può fare tre passi per avvicinarsi di più alla preda.
Chi è colpito viene avvelenato, perciò eliminato.
Si ricomincia il gioco, chi ha colpito lancia in aria la palla gridando il nome ......


PALLA PRIGIONIERA
Il campo è formato da due rettangoli divisi da un’unica linea. Affidata la palla ad una squadra, a sorte, un lanciatore deve cercare di colpire un avversario in una parte qualsiasi del corpo. I giocatori dell’altra squadra si possono muovere liberamente nel proprio campo senza mai uscire da esso.
Chi viene colpito o esce dal campo è prigioniero e si pone dietro al rettangolo degli avversari, da dove potrà colpirli, qualora la palla arrivi a lui, liberandosi.
Se un lanciatore lancia la palla in modo che essa sia presa al volo da un avversario, diventa prigioniero.
Vince la squadra che imprigiona tutti gli avversari.


PALLA NOME
I giocatori sono in cerchio in mezzo al quale c’è l’animatore con la palla.
Questi lancia in aria la palla dicendo il nome di un giocatore che deve cercare di prenderla al volo. Se non vi riesce viene eliminato. E’ eliminato anche colui che esce dal cerchio non chiamato.


FLIPPER
Tutti i giocatori sono in cerchio a gambe divaricate. Ogni giocatore, rimanendo fermo nella sua postazione, deve riuscire a far passare il pallone in mezzo alle gambe degli avversari, mantenendo la palla a raso terra.
Quando la palla passa la prima volta in mezzo alle gambe il giocatore può continuare a giocare parando con una sola mano,  quando passa la seconda volta si gira e usa le due mani, quando passa la terza  volta usa girato una sola mano e la quarta volta viene eliminato.


PALLA ASINO
I giocatori sono in cerchio e si passano la palla.
Se un giocatore perde la palla a terra diventa A; in seguito viene aggiunta, ad ogni perdita di palla, una lettera fino ad arrivare alla parola ASINO e viene eliminato.



GIOCHI CON LA CORDA


TIRO ALLA FUNE
Il campo è una striscia di terreno su cui sono segnate tre linee: una centrale e due


di egual distanza da essa, da una parte e dall’altra.
Una fune, con legata al centro una fettuccia, viene saldamente impugnata dalle due squadre. L’arbitro trattiene le forze delle squadre e fa in modo che la fettuccia sulla corda sia in corrispondenza della linea centrale.
Al VIA le squadre devono tirare la fune in modo che la fettuccia superi la propria linea.
La partita si svolge in tre set: partita, rivincita ed eventuale bella.


SOTOPASSO
Due giocatori muovono la corda in senso orario. Gli altri, a turno, devono cercare di passare sotto senza toccare o farsi toccare dalla corda in movimento.


BARCHETA, GONDOLETA, VAPOR
Due giocatori fanno dondolare la corda canticchiando: “Gondola, gondoleta, vapor”. Gli altri devono cercare a turno di saltare la corda in movimento senza toccarla.


CORDA ASINO
Due giocatori muovono la corda in senso orario. Gli altri, a turno, devono cercare di passare prima  sotto senza toccare o farsi toccare dalla corda in movimento, poi devono fare un salto, poi due salti e così via. Chi sbagia esce dal gioco.



GIOCHI DI SQUADRA


UOMO NERO
Un giocatore designato dalla conta, si trova in punto estremo del campo da gioco. Gli altri giocatori si mettono in riga dirimpetto al giocatore, con distanza di almeno 20 metri,  che grida:”Avete paura dell’uomo nero?”; i giocatori devono rispondere:”No!”; il giocatore domanda:”Volete vederlo?”; i giocatori rispondono :”SI!” e cominciato a correre verso il giocatore uomo nero. Il giocatore “uomo nero” prende quante più persone può a tocco. Chi  viene toccato diventa anch’esso uomo nero. Chi ultimo viene preso ricomincerà il gioco come uomo nero.


UN, DUE, TRE .... STELLA
Un giocatore designato dalla conta, si trova in punto estremo del campo da gioco. Gli altri giocatori si mettono in riga dirimpetto al giocatore e cercano di raggiungerlo mentre egli grida:”UN, DUE , TRE ...... STELLA!”. Alla parola stella, apre gli occhi e i giocatori sorpresi in movimento devono tornare sulla linea di partenza. Chi tocca per primo il giocatore all’estremo del campo, prende il suo posto.


ANFORE
I giocatori sono disposti sparsi nel campo, ma a coppie a braccetto. Altri due giocatori sono designati come chi prende e chi scappa. Al via cominciano uno a scappare e uno a prendere. Quando chi scappa è stanco si aggancia ad un’anfora; il gio catore della coppia non agganciato deve scappare.


BANDIERA
I giocatori si dividono in due squadre che si dispongono in fila uno di fronte all’altro. A ogni giocatore di ciascuna squadra corrisponde un numero. Il “chiama numero” si mette in fondo al campo tra le due file e, tenendo la bandiera davanti a sè, comincia a chiamare i numeri.
Quando un numero viene chiamato, i due avversari partono di corsa e arrivano il più vicino possibile al “chiama numeri” e devono riuscire a rubare la bandiera e tornare al posto senza farsi toccare dall’avversario.
Se viene preso il punto va all’altra squadra.
Il gioco finisce quando si raggiunge il punteggio stabilito all’inizio.


STREGA COMANDA COLOR
I giocatori sono in ordine sparso. Un giocatore,scelto dalla conta, grida:”Strega comanda color....(es. VERDE!)”; gli altri giocatori devono cercare un oggetto o qualcosa del colore indicato, e toccarlo per essere salvi. La strega deve cercare di prendere un giocatore che non ha ancora toccato il colore; costui prende il posto della strega; se la strega non prende nessuno, ricomincia gridando un altro colore.
Ogni cosa non può essere toccata da più di un giocatore.


CORSA DEI SACCHI
I corridori devono sfidarsi correndo con le gambe infilate dentro un sacco.
Senza poter muovere le gambe sono obbligati ad avanzare saltellando. Vince chi arriva prima al traguardo.


QUATTRO CANTONI
Con una conta si decide il giocatore che “sta sotto” ossia che sta al centro del quadrato; gli altri prendono posizione all’estremo dei quattro angoli.
Al via i giocatori agli angoli devono scambiarsi tra loro, potendo sia correre lungo i lati del campo, sia attraversarlo.
Nel frattempo i giocatore in mezzo deve cercare di rubare una dei posti rimasti liberi nello scambio.
Se i giocatori sono più di 5, basta creare più angoli o mettere 2 giocatori a “stare sotto”.



CHI SIAMO:


Rosanna Trolese
Nata  a  Venezia, dove è vissuta fino all’età adulta,  suona la chitarra  e canta  fin da ragazzina  da autodidatta, con un trio vocale di cui cura gli arrangiamenti, partecipando a concorsi radiofonici, spettacoli vari anche con la “Compagnia dei piccoli” .
In gioventù fa parte della compagnia della Rai di Venezia come cantante attrice nella trasmissione settimanale “El liston”.  Recita e canta in commedie veneziane (Ridotto- Teatro sette)  e al Teatro Cà Foscari  (Cabaret) Teatro per Mestre.
Fa parte del “Canzoniere popolare veneto” (con Bertelli, Ronchini, D’Amico, Bonometto)  in vari spettacoli e producendo il disco "Addio Venezia addio”. Negli


anni 70  partecipa al movimento delle donne costituendo un gruppo femminile che porterà  nel Veneto lo spettacolo “Che la tasa che la piasa che la staga in casa” con testi e canzoni proprie e del repertorio popolare .   Fa parte del Canzoniere del Circolo Ottobre di Mestre  anche con proprie canzoni di lotta politica (anni 74/79).  Fonda con altri elementi la compagnia teatrale “La Capinera” che si occupa di uso della voce attraverso laboratori di ricerca e producendo spettacoli sonoro-vocali.
Partecipa alla formazione di animatrice musicale presso il teatro  “La Fenice” in seguito alla quale fonda con altri operatori un “Centro Musica” a Mogliano Veneto (fine anni 70) tenendo a sua volta corsi per insegnanti sulla didattica musicale di base; tiene i corsi sulla didattica musicale per insegnanti elementari per il Comune di Venezia nell’ambito degli Itinerari Educativi producendo l’opuscolo “Dalla realtà sonora alla composizione” pubblicato dallo stesso Comune di Venezia.  Nello stesso ambito ha approfondito l’aspetto ritmico tradizionale tenendo lezioni-concerto presso le scuole elementari di Venezia e Mestre sui giochi di strada e gioco cantato.
Ha tenuto spettacoli come cantautrice e cabarettista,  sulla condizione della donna, in varie località del Veneto .
Negli anni 90  ha collaborato per alcuni anni con il gruppo “Calicanto” di Padova in vari concerti, partecipando al Folk Festival mondiale di Vancouver .
Come insegnante ha avuto esperienze di docenza alla scuola media, elementare, materna  e formazione universitaria.


Cooperativa Terre in Valigia
Dal 1999 svolge attività di sensibilizzazione alle tematiche dell'intercultura attraverso l'organizzazione di eventi, incontri, seminari, cineforum, dibattiti che propongono temi legati al dialogo tra culture, all'immigrazione, alla pace e alla civile convivenza.
Gli interventi riguardano diversi ambiti: il mondo della scuola, la formazione, le biblioteche, gli spazi giovanili, l'organizzazione di eventi. I collaboratori hanno messo a disposizione diverse competenze allo scopo di portare avanti valori condivisi. Fanno parte del gruppo di lavoro persone di formazione umanistica, educativa, psicologica, linguistica, economica, socio-antropologica. A questi si aggiungono esperti in tematiche migratorie e di mediazione linguistico-culturale.


Cooperativa  Macramè
La cooperativa veneziana opera da anni nel campo della didattica per l’infanzia e la gioventù realizzando numerose iniziative in collaborazione con i Quartieri del Centro storico (anche in occasione di alcune ultime edizioni del Carnevale) e con la Direzione centrale Ambiente del Comune di Venezia


Associazione Mandragola
Nasce nel 1990 per volontà di alcuni operatori culturali con l’intento di promuovere iniziative non usuali nell’ambito dello spettacolo e dell’animazione urbana, nel senso più ampio del termine. Partecipa dal 1991 in diverse forme e modalità a tutte le edizioni del Carnevale di Venezia, in particolare con attività rivolte ai ragazzi e progettazione di eventi di piazza.
Dal 2003 l’associazione figura tra i fondatori della Consulta Promotori Artisti di


Strada in seno alla Federazione Nazionale Arte di Strada (FNAS/Agis), della quale
Roberto Cargnelli è consigliere nazionale.


Associazione Crescere Città
Presieduta da Michela Rossi, nasce nel 2005 raccogliendo l’eredità di un decennale impegno di molti operatori mestrini sulla “Città sostenibile (a misura di bambino)”; i suoi componenti sono stati a vario titolo e in vari momenti protagonisti di iniziative di animazione culturale della città in collaborazione con Enti pubblici e privati.
Crescere Città intende operare attraverso l’ideazione e l’applicazione di metodologie e strumenti che facilitino la valorizzazione e la partecipazione dei soggetti istituzionali e degli attori della comunità e il dialogo tra chi governa un luogo e chi lo abita e lo utilizza, a partire dai bambini e dai ragazzi.


Lion srl
società datata 1986 per la fornitura di servizi per lo spettacolo, specializzata in due rami principali: la produzione di eventi e manifestazioni e il management e booking di solisti e gruppi musicali.
Lion promuove il progetto El Codega, una luce per la canzone popolare e dialettale di Venezia e della Laguna. Quello delle canzoni popolari è un patrimonio ricco e rappresentativo di Venezia e del suo territorio; questo progetto si concretizza soprattutto attraverso la produzione e la ri-produzione di materiali che rappresentano un patrimonio inestimabile e che sono frutto dell’impegno creativo e artistico e del lavoro dei molti che in questo settore si impegnano, ricercano, studiano e conservano: per fare in modo che la musica popolare sia ancora testimonianza della civiltà veneziana, e sia, come per le altre arti, a disposizione di tutti.
Tra questi materiali quelli relativi alle canzoni per l’infanzia, conte, cante, ninne nanne, con interpreti quali Luisa Ronchini, Michela Brugnera e i Torototela, Tera e Aqua, Sandra Mangini, Rosanna Trolese, rappresentano una parte significativa ed è per questo che al progetto Scusate il disturbo…collabora attivamente Rosanna Trolese


 


Gli spettacoli di teatro di figura sono proposti da:


Aprisogni
Cristina Cason e Paolo Saldari, i fondatori de L’Aprisogni, provengono entrambi dall'artigianato artistico: Cristina dal tessuto d'arte e Paolo dall'intaglio del legno. 
Nel '92 inizia la sua collaborazione con la Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia di Sarmede e con diverse istituzioni, enti pubblici e servizi sociali.
Il lavoro di spettacolo vero e proprio è più recente rispetto alle altre attività ed ha avuto inizio nel 1993. I personaggi sono interamente autocostruiti: Paolo realizza le teste, le mani e i meccanismi, Cristina gli abiti, le parrucche, gli accessori e i complementi di palcoscenico.



Paolo Papparotto
Inizia a lavorare con i Burattini nel 1979. Dal 1982 si specializza sui burattini della
tradizione Veneta (Arlecchino, Pantalone ecc.) e sulla Commedia dell'Arte come Burattinaio solista. Nel 1996 fonda "La casa di Arlecchino", associazione di burattinai ed appassionati del Teatro dei Burattini, da cui scaturisce la Scuola di Teatro dei Burattini di Ponzano (TV), che dirige, così come la Burattinesca Compagnia dei Bisognosi.
In questi anni di attività ha prodotto decine di spettacoli, portati in tutta Italia. Ha partecipato ufficialmente a molti festival internazionali.


Alberto De Bastiani
Attore, burattinaio e animatore, inizia la sua attività nel 1982 e approfondisce la propria formazione nell’ambito del teatro e dello spettacolo, allestendo innumerevoli spettacoli di teatro e di strada e lavorando attivamente nel settore dell’animazione.


Pierpaolo di Giusto. – Teatro in piedi
Burattinaio e cantastorie dal 1979, ha allestito fino ad oggi 22 spettacoli di burattini, teatro delle ombre, cantastorie e teatro di strada, in almeno 15 diversi paesi del mondo. Una garanzia di successo, nella capacità di rapportarsi col pubblico in ogni situazione e  latitudine.


Lucia Osellieri - Il Teatro di Gelsomina
Lucia Osellieri è una delle poche burattinaie soliste che lavorano in Italia. Nell'arco della sua attività ha sempre realizzato spettacoli per bambini di tutte le età con storie sempre tese ad instaurare un rapporto diretto con il pubblico grazie alla sua innata capacità a realizzare una sorta di feeling con il mondo infantile.
Originale figura di animatrice e cantastorie, vecchia volpe del teatro di strada italiano, specializzata in spettacoli a tecnica mista che in larga parte fondano la struttura drammaturgia su filastrocche e favole popolari, riuscendo sempre a coinvolgere il pubblico di piazza anche mediante il suono di un vecchio originale organetto diatonico.


Claudio Valese
Dal grande amore per il teatro di Petrolini alla fusione di diversi talenti attoriali, dalla verve cabarettistica alla duttilità del cantastorie sino al teatro dei burattini. La proposta è quella di spettacoli effervescenti, incentrati per lo più su quel magico e affollato baraccone che è il teatro di strada.


 


Gli spettacoli d’attore e di piazza saranno proposti da:


Abraxa Teatro
E’ un gruppo che ricerca la contemporaneità e la valorizzazione del teatro mediante allestimenti particolarmente attraenti di messinscena all’aperto e di spettacoli itineranti di strada (anche su trampoli) che usano la magia sognante delle


immagini, dei suoni e delle danze per alterare il ritmo quotidiano, riempire gli spazi cittadini e coinvolgere un pubblico di tutte le età.
A Venezia presenta “La danza delle fiere”, dove giganti dai grandi testoni
animaleschi accompagnano gli spettatori in un gioioso viaggio. Coreografie danzanti eseguite da attori su trampoli e a terra con i grandi testoni di gommapiuma, comporranno la prima fase dello spettacolo, ideata proprio come una parte itinerante.
Tutto questo avverrà con danze, musiche, scene comiche e numeri d’abilità che prepareranno  il momento in cui i testoni, raffiguranti  gli animali, saranno tolti e porteranno alla celebrazione dello scopo raggiunto con le ultime sorprese finali.


Il Circo degli Asinelli
Dante Cigarini è burattinaio e "raccontafavole". Dal 1988 produce e realizza spettacoli per bambini sviluppando un cammino di incontro e fusione tra discipline artistiche diverse: teatro di figura, clownerie, improvvisazione musicale, ventriloquismo.
In particolare col Circo degli Asinelli (proposto a Mestre come corollario del Volo dell’Asino dalla Torre) coordina alcuni giocolieri, clown, saltimbanchi che arrivano nella piazza con un antico carrozzone trainato da cinque asinelli, e danno vita ad uno spettacolo che ripropone l'incanto, le emozioni, le suggestioni delle arti circensi.
Prima e dopo lo spettacolo i bambini possono salire sugli asinelli per fare un giro della piazza accompagnati da istruttori.


Teatro del Corvo.
Si  è formato nel 1992, ha partecipato a diversi festival di teatro di strada e di teatro di animazione; ha lavorato in situazioni di piazza ed eventi pubblici in tutta Italia con spettacoli di burattini, pupazzi e trampoleria, organizzando parate e performance di strada.
Ha lavorato inoltre in scuole, biblioteche e altre strutture pubbliche realizzando laboratori e corsi sui burattini e i pupazzi, sulle ombre, sul  teatro, la musica, i libri e la poesia.


Teatro Carillon
La Compagnia si forma nel 1983, con l'intento di stabilire, tramite lo spettacolo, un rapporto immediato e diretto con il pubblico, ispirandosi all'antico Teatro dei Saltimbanchi.
Proprio da questo tipo di teatro vengono riprese varie tecniche, tipiche dell'attore saltimbanco, quali l'acrobatica, l'uso dei trampoli, gags comiche, la giocoleria, numeri di magia, i burattini, la danza e la musica.
Gli spettacoli si rivolgono ad un pubblico eterogeneo e sono caratterizzati dalla magica atmosfera che si manifesta durante gli stessi, racchiudendo in sè tutta la poesia e l'allegria che gli attori sanno comunicare.
“Il carretto di Pan”: Con questo spettacolo itinerante il Teatro Carillon vuole trasportare gli spettatori in un mondo magico, che appartiene al passato, attraverso un viaggio all'interno di antiche atmosfere proprie dei Teatranti di strada.
Gli scenari consueti cambiano volto, si "trasformano" di fronte a queste rotture
inaspettate. Un portone, la facciata di una casa, un lampione, l'angolo di una via,


una panchina, usati coscientemente come scenografia compiono la magica "trasformazione".
Lo spettacolo prevede, nei momenti di spostamento, l'utilizzo di mortaretti e
l'impiego di un carretto che diffonderà musiche adeguate in base al tema della manifestazione in cui è inserito lo spettacolo e sarà anche il "baule magico" da cui usciranno le sorprese e verrà trainato da un attore. Le scene stabili della durata di 10/15 minuti prevedono l'introduzione di tecniche caratteristiche del teatro di strada (trampoli, numeri di magia, burattini, giocoleria, danza, clown, musica dal vivo) unite alle tecniche attorali.


Bilico Teatro
Bilicoteatro nasce nel settembre 1999 a Bergamo con l’obiettivo di ricercare e scoprire nuove forme espressive dell’arte sui trampoli.
Il gruppo si caratterizza, sin dall’inizio, oltre che per l’abilità e la tecnica nell’uso dei trampoli, per la sperimentazione di nuovi movimenti e forme coreografiche aventi come unici strumenti espressivi il corpo e i suoi speciali prolungamenti.
A Venezia presenterà “Longart” e a Mestre “Chiffon”
Longart, l’arte lunga. L’arte che deforma le dimensioni umane senza però scomporne le proporzioni. Da qui nasce l’idea dei costumi, dei personaggi e dello spettacolo.
Longart è uno spettacolo di colori e immagini, di danze e salti di energia, di poesie e impeti collettivi, finché tutto trova sfogo in un esilarante can can.
Sulle linee di un teatro che diventa danza e di uno spettacolo di strada che guarda e imita il circo, un mucchio di corpi e trampoli contorti trasforma la danza in virtuosismi acrobatici.
Sullo sfondo un tango: movimenti intrisi di ricordi e poesie riscoprono la sensualità e il desiderio di mostrarsi al pubblico.
Chiffon invece è una classica parata musicale con grancassa, tamburi, rullanti, clave, sonagli e spettacolo di strada sui trampoli. Gli  attori del Bilicoteatro si esprimono attraverso le forme e gli stili della danza  acrobatica sui trampoli, caratterizzandosi per una dinamica del movimento eclettica ed energica, risultato di un lungo lavoro di training fisico/acrobatico/attoriale.


Il Melarancio
La Compagnia "Il Melarancio", dal 1982 svolge attività prevalentemente nell'ambito del Teatro per ragazzi e del Teatro di strada e, coniugando le tecniche del Teatro di figura con quelle del Teatro d'attore, realizza spettacoli di grande coinvolgimento che rappresenta in Italia e all'estero.
Oltre alla produzione di spettacoli, la compagnia svolge attività didattica nelle strutture scolastiche, elabora percorsi di animazione all'interno delle biblioteche, coordina in Cuneo un Centro permanente delle Arti, organizza un festival e diverse rassegne teatrali.
“La battaglia dei cuscini” rappresenta uno dei suoi cavalli di battaglia: in piazza arriva su un vecchio autocarro la squadra tecnica di una compagnia teatrale per montare la scena di uno spettacolo. (in campo San Polo la partenza può avvenire dal palco/torre) Fin da principio tutto sembra non andare per il verso giusto: si è
già in ritardo e, la squadra tecnica, composta da tre improbabili individui, tanto maldestri, quanto incapaci, sembra non essere in grado di concludere il proprio


compito. Solo grazie all'aiuto degli spettatori, finalmente lo spazio viene allestito e si può dare inizio alla battaglia.
Ad un preciso comando, quattrocento cuscini leggerissimi e colorati cadono
dall'alto sulla testa degli spettatori e, in una reazione a catena, esplode la battaglia collettiva: giovani, vecchi, donne, uomini e bambini, tutti contro tutti, vengono coinvolti in questa pazza ma inoffensiva ed esilarante lotta a colpi di cuscino, che prosegue fino allo sfinimento dei partecipanti. Quindi, come è arrivata, la scalcagnata squadra tecnica se ne riparte, non senza aver lasciato un'ultima sorpresa al pubblico esausto: un cuscino gigante e gonfiabile su cui riposarsi dopo tanta fatica.


Nouvelle Lune
Il gruppo teatrale Nouvelle Lune nasce a Carrara, presso l'Accademia di Belle Arti; i giovani artisti che lo compongono provengono da esperienze personali e professionali multiformi di recitazione, scultura, illustrazione, di mimo, teatro dei burattini, musicali e pedagogiche. Esperienze che li hanno portati a confrontarsi con realtà di teatro e spettacolo di livello internazionale e con situazioni umane e formative non convenzionali. Queste diverse attitudini si sono poi combinate in modo del tutto naturale nella creazione di un progetto che unisce insieme l'arte del mimo e del giocoliere, con quella del teatro e della maschera.
Il gruppo presenta “Fairy Tales”: stravaganti personaggi si esibiscono in leggiadre danze sui trampoli, esercizi di giocoleria, giochi pirotecnici, particolarmente suggestivo al calar del buio grazie all’uso combinato delle luci, fuochi d’artificio, fumogeni e fibre ottiche.


Teatro Clap
Nata a Padova nel 2005, esempio unico in Italia di compagnia di “giocolieri associati”, riunisce sei giocolieri solisti che a vario titolo hanno collaborato tra di loro da molti anni. Il repertorio dell’ensemble è in questo modo davvero notevole, così come le modalità di intervento che possono variare dal “tutti in piazza” all’intervento del singolo. 


Microcirco Acquarone Ferraris
"MICROCIRCO" e' una esilarante parodia del classico spettacolo circense
I Clown Charlotta e Caramella interpretano in modo nuovo ed originale gags irresistibili come in un vecchio circo durante il suo viaggio di paese in paese.
Le giovani artiste Olivia, Viola e Colomba nelle esibizioni artistiche ed acrobatiche rivelano la loro formazione di classe, che spazia dall'Accademia del Circo di Cesenatico alla Scuola di Teatro di Nouveau Cirque di Bologna, dalla Scuola del Circo di Verdun in Canada alla Scuola del Circo di San Paolo del Brasile.
Durante lo spettacolo si annulla la distanza tra attori e pubblico ed ognuno, sia grande che piccino, può essere chiamato a divenire protagonista, al centro, sotto i riflettori del MICROCIRCO


Il due di pikke
Davide Marsale e Marika Amidei: giovani e promettenti illusionisti che si


cimentano già da alcuni anni con grandi illusioni; danno vita ad alcuni spettacoli di illusionismo dove appunto le grandi illusioni sono in primo piano, accanto alla proposta di piccoli numeri di facile apprendimento per il giovane pubblico
presente.


Roberto Bravi
Monociclista e giocoliere si distingue per la modalità “pedagogica” dei suoi interventi: si presenta infatti con alcuni monocicli di varie misure sui quali fa salire (prima e/o dopo il proprio spettacolo) i più audaci tra gli spettatori che vogliano così compiere i primi passi su questo insolito mezzo di trasporto.


Il Teatro delle grandi orecchie
"come quando si cala la maschera" è uno spettacolo di circo-teatro, dove un danzatore, mezzo asceta, mezzo pallone gonfiato, che ordina e dirige l’andamento del suo spettacolo, in cui lui compirà delle suggestive danze con oggetti infuocati; lo accompagna un personaggio in maschera, la sua serva, sempliciotta e desiderosa di essere al centro dell’attenzione. La trama è semplice, come vuole la “commedia dell’arte”, stile teatrale su cui fa perno il pezzo qui proposto. E’ uno spettacolo carico di ritmo e suggestioni, condito con un pizzico di poesia; è per adulti ma fruibile anche da un pubblico di giovanissimi. Le danze che compongono lo spettacolo sono frutto di un lavoro che ha unito la danza contemporanea, la giocoleria e le arti marziali; la serva è uno “zanni” figura caratteristica della commedia dell’arte, in maschera.


Solo da sole
Duo siculo-veneto formato dai giocolieri Davide Valvo (il professore) e Manuele Candiago (il dottore) che presenta “arti circensi”, spettacolo di giocoleria e acrobazia nel più schietto stile buskers, ovvero quello che si caratterizza per il coinvolgimento del pubblico con un legame spontaneo e mai arrogante. Dal 1998 partecipano regolarmente a molte manifestazioni di teatro di strada in Italia e all’estero


Fabio Koryu Calabró
Nato a Bologna la notte di Halloween del 1960.
Diplomato alla Schola Pittorum di A.Barbalonga ed al Liceo Artistico. Laureato in Architettura, fino al 1989 è assistente del corso di Disegno e Comunicazioni Visive e responsabile della Mediateca dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Espone le sue opere grafiche, pittoriche e video a Venezia, a Bordeaux, alle isole Lofoten, a Tokio, a Sydney. È presente in numerose (tre o quattro) collezioni private.
Collabora come scenografo col Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano e con Videomusic, fino alla partecipazione alla XVII Triennale di Milano.
Si esibisce come cabarettista e cantautore in diverse trasmissioni televisive e
radiofoniche, su RaiDue, Canale5, Italia1, Italia7, Happy Channel, RaiRadioDue, Radio Popolare Network ed altre emittenti.
Attore di teatro in forma occasionale ma appassionata, spaziando da Torquato


Tasso a Raymond Quenau, continua a scrivere testi per altri, e pubblica grazie


all’aiuto di supporters storici il CD “Albume Bianco”, traduzione in italiano, per voce ed ukulele, del celebre “White Album” dei Beatles.
Di imminente uscita un nuovo CD con libro del trio “Calabrò Coi Colibrì”.
Partecipa a numerosi festival di arte di strada, fino alla proficua collaborazione con il Ferrara Buskers Festival, cui introduce i suoi attuali (e pazienti) compagni di viaggio: Giuseppe Boron, Sandro Di Pisa e Gilberto Tarocco. Insieme a loro fonda l’inimitabile Orkestra Zbylenka, cui dà il nome e svariati organi interni.
Art director per vocazione, ma sulla carta di identità semplicemente: artista.