Giovedì a Palazzo Ducale una Giornata di studi sulle Città d'arte
"Conservazione e valorizzazione delle città d'arte protette dall'Unesco: prospettive e proposte a confronto" è il tema di una Giornata di studi promossa da International Academy of Environmental Sciences - Accademia internazionale di scienze ambientali, che si svolgerà nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, giovedì 16 febbraio, e che è stata presentata oggi, a Ca' Farsetti, con una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, e il presidente vicario della International Academy of Environmental Sciences, Antonino Abrami.
Abrami ha ricordato in premessa che scopo dell'Accademia è quello di proporre una valorizzazione dinamica (e non statica-conservativa) del patrimonio storico-artistico delle città d'arte, con il coinvolgimento di istituzioni pubbliche e private. Sulla base della convenzione dell'Unesco che riconosce agli Stati la possibilità di conservare e valorizzare il patrimonio culturale con provvedimenti amministrativi di accelerazione e semplificazione delle procedure e con aiuti finanziari, la Giornata di studi di giovedì vuole proporre una legge nazionale che valorizzi i centri storici attraverso la de-fiscalizzazione dei contributi di privati e aziende per la tutela e il recupero del patrimonio culturale delle città d'arte protette dall'Unesco, del tutto compatibile con la normativa sugli aiuti di Stato.
Il sindaco ha ricordato come da anni il Comune operi per far comprendere all'Italia e al mondo che il recupero, il restauro, la valorizzazione del patrimoni ambientale e storico-artistico sia strettamente connessa alla vitalizzazione socio-economica, così com'è nei principi della legislazione speciale per Venezia. Ma per i grandi centri storici questo non potrà avvenire se non con una filiera di finanziamenti dell'Unione europea, oppure attraverso l'autorizzazione a de-fiscalizzazioni da parte delle autorità nazionali (a questo proposito, Cacciari ha ricordato la battaglia combattuta a suo tempo a favore delle imprese operanti in città, e oggi ripresa nei confronti dell'Unione europea). Non si salva un habitat complesso come quello di Venezia e delle altre grandi città storiche europee, di cui Venezia è emblema, se non salvando le attività che mantengono il tessuto urbano e quindi la stessa forma urbis.
Il sindaco ha quindi sostenuto la necessità di una chiara legislazione a livello comunitario perché le iniziative di tutela e di recupero possano svolgersi senza lacci e lacciuoli e perché le autorità nazionali possano ridurre gli oneri fiscali a quanti operano in queste iniziative: le associazioni e i comitati già operanti in città potrebbero operare molto di più di quanto oggi possano. Il sindaco ha poi ricordato come il patrimonio culturale sia una risorsa economica assolutamente essenziale per l'Italia, e debba essere costantemente mantenuto e migliorato ai fini non soltanto della sua tutela ma anche come elemento fondamentale per lo sviluppo e il benessere del Paese, e ha concluso affermando che occorre operare perché in sede europea il riconoscimento di città protetta dall'Unesco sia collegato a una serie di interventi a carattere normativo e finanziario, altrimenti rischia di essere un riconoscimento privo di concreta utilità.
A margine della conferenza stampa, il direttore della Associazione costruttori edili di Venezia - Ance, Antonio Vespignani, ha rilasciato questa dichiarazione: "Il senso della convinta e attiva partecipazione dell'Ance Venezia a questa iniziativa sta prevalentemente nella circostanza che Venezia rappresenta il prototipo, il paradigma universalmente riconosciuto della città d'arte, nella quale si manifestano - in misura ancor più accentuata che altrove - i mali e le contraddizioni che accomunano tutti i centri storici: dallo spopolamento al deterioramento del patrimonio edificato alla 'fuga' delle attività produttive. Con particolare attenzione e interesse, quindi, Ance Venezia seguirà e sosterrà le proposte che saranno formulate nella giornata di studio, nella consapevolezza che solo un percorso normativo di valorizzazione delle città d'arte che sia autorevole e al tempo stesso condiviso a tutti i livelli potrà finalmente concorrere a realizzare quell'abbinamento virtuoso (ma fin qui purtroppo solo enunciato) tra la conservazione fisica e quel recupero socio-economico senza il quale la prima rischia di rimanere fine a se stessa. Non è un caso che proprio l'edilizia - espressamente definita 'motore di nuove opportunità di lavoro e spinte economiche' - sia stata individuata come una delle possibili leve sulle quali agire per raggiungere questo risultato. La categoria dei costruttori veneziani è pronta a fare la sua parte e ad affrontare questa sfida sulla quale si gioca gran parte del futuro della città".

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