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04/02/2006

Categoria: Cultura

Sarà la velocista Manuela Levorato a compiere il “Volo dell’Angelo"


 


Sciolte le riserve dell’ultima ora, sarà la velocista Manuela Levorato a volare dal campanile di San Marco domenica 19 febbraio a mezzogiorno. Anche quest’anno, uno degli eventi clou del Carnevale, organizzato da Produzioni Teatrali Veneziane di Alessandro Bressanello in collaborazione con la Compagnia dei Folli, vanterà la presenza di un “Angelo” in carne e ossa legato al mondo sportivo e amato dal grande pubblico. Se in questi giorni si è assistito a una girandola di nomi di donne appartenenti al mondo dello spettacolo, della moda, dello sport, che hanno così riempito le pagine dei giornali, solo questa mattina la struttura artistica e organizzativa del Carnevale ha confermato la scelta di Manuela Levorato, ideale sintesi tra sport portatore di valori sani e bellezza e notoriamente definita come la donna più veloce d’Italia.


 


Manuela Levorato è nata il 16 marzo 1977 ad Arino di Dolo, un paesino sul Brenta tra Padova e Venezia. Si è avvicinata allo sport praticando karate da bambina e all’età di 17 anni si è dedicata alla corsa. Tra i suoi numerosi titoli ricordiamo la doppia medaglia di bronzo a Monaco nel 2002, le 30 medaglie azzurre, oltre una decina di titoli italiani e i record nazionali dei 100 m, 200 m e dei 4x100 m. “Ho risposto con entusiasmo all’invito, dopo aver avuto la certezza che i cavi che mi sosterranno saranno ben sicuri – afferma scherzando Manuela – è  un grosso onore per me, un riconoscimento molto importante da veneziana quale sono”. Manuela Levorato confessa, infatti, di aver subito il fascino del Volo dell’Angelo dopo aver visto in televisione la discesa di Carlotta Mantovan e di aver desiderato di poter provare, un giorno, la stessa esperienza. La Levorato solo poche settimane fa è stata una delle tedofore a portare la Fiamma Olimpica in gondola.


 


“Da due anni la velocista Levorato era nella mia agenda tra gli “Angeli” papabili – aggiunge Alessandro Bressanello – ho assistito con piacere allo scatenarsi, in questi giorni, di nomi sulla stampa tanto da pensare di istituire il prossimo anno una sorta di concorso tra tutti quelli che si offriranno di scendere dal Campanile, siano essi uomini o donne”.


 


Il “Volo dell’Angelo” in carne e ossa è stato istituito nel 2001, segnando un ritorno alla tradizione dei Carnevali settecenteschi e rimettendo in scena nuovamente, dopo secoli, l’evento così come si svolgeva ai tempi della Serenissima Repubblica. Il primo “foresto” che ebbe l’onore di dare il proprio nome a un evento veneziano pare sia stato un turco (da cui “Il volo del turco”), che per primo compì la coraggiosa salita camminando su una fune tesa fino alla cima del campanile di San Marco, per ridiscendere poi alla balconata principale di Palazzo Ducale e omaggiare il Doge. Le cronache veneziane raccolgono numerose testimonianze delle spericolate gesta di questi acrobati, di norma artigiani veneziani, che si cimentavano in questa prova di coraggio rischiando a volte la propria vita.


 


Ai nostri giorni, per moltissimi anni, il Volo fu trasformato in quello di un uccello meccanico, ma nel 2001, primo Carnevale del millennio, il celebre Volo della Colombina dal campanile di San Marco è tornato, sotto forma di vero e proprio spettacolo, alle origini dell’antica celebrazione in un tripudio di coriandoli. Katiuscia Triberti, erede della tradizione del rinomato Circo Acrobatico Triberti, ha impersonato l’Angelo nella prima edizione; nel 2002 è stata la volta di Antonella Elia la nota soubrette televisiva; nel 2003 è stata la schermitrice veneziana Frida Scarpa a cimentarsi nella discesa; nel 2004 l’Angelo è stato Carlotta Mantovan, mestrina vice miss Italia; nel 2005 Carolina Marconi, una delle protagoniste del Grande Fratello 2003.