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03/02/2006

Categoria: Varie

A Ca' Farsetti incontro con il sindaco di Betlemme


Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, si è incontrato oggi con il nuovo sindaco di Betlemme, Victor Batarseh; all'incontro, nella Sala consiliare del Municipio di Venezia, erano presenti l'assessore comunale alla Pace e alle Politiche giovanili, Franca Bimbi, l'assessore provinciale alla Pace e alla Cooperazione internazionale, Rita Zanutel, alcuni giovani di Betlemme che studiano a Venezia, cinquanta studenti dei Licei Marco Polo, Giordano Bruno, Benedetti e dell'Istituto d'Arte, coinvolti nel progetto "Tu, noi" un percorso di scambio, di conoscenza, di dialogo con giovani di Rishon Lezion in Israele e di Nablus in Palestina. Victor Batarseh, 71 anni, medico, cattolico, è il primo sindaco eletto direttamente dai cittadini nelle recenti elezioni amministrative palestinesi che stanno segnando un momento delicato per la storia democratica del paese.


Cacciari ha ricordato l'impegno del Comune ad aiutare il popolo palestinese e a lavorare per la pace tra il popolo palestinese e Israele, auspicando che eguale sia l'impegno di tutti popoli e le nazioni europee. Come lì, tra Israele e Palestina è la madre di tutte le guerre e tutti i conflitti - ha detto Cacciari - lì bisogna cercare che nasca la madre di tutte le paci: un compito che non spetta soltanto alle mediazioni delle conferenze internazionali o dei grandi poteri  mondiali, perché la storia tragica di questi anni ha dimostrato che se non c'è pace nei cuori e nelle menti non c'è pace tra i popoli. Non sono i potenti che fanno le guerre, ma i popoli: e sono i popoli quindi a fare la pace; ma non c'è pace - ha concluso - senza giustizia e senza rispetto dei diritti; per la pace, Israele riconosca i giusti diritti dei palestinesi, la loro terra, la loro effettiva sovranità.


 Il sindaco Batarseh ha ricordato in premessa che Betlemme, città in cui è nato Cristo, trasmette al mondo intero un messaggio di pace e di amore, ma non si trova nella pace: circondata da un muro che la trasforma in una prigione, con ferrei controlli degli israeliani che creano grandi difficoltà ad ambedue le sue risorse, il turismo dei pellegrinaggi e il pendolarismo della manodopera a Gerusalemme, con pesanti conseguenze sulla attività della Municipalità che la amministra. Dopo aver ringraziato Venezia perché aiuta Betlemme a continuare a vivere, Batarseh ha detto: "noi vogliamo la pace, la pace vera e legale, non ci piace che si ammazzino le persone, sentiamo male per ogni persona che muore da tutte due le parti", deplorando insieme l'operato militare di Israele che uccide cittadini normali e quello dei gruppi palestinesi di attentatori. Vogliamo la pace - ha aggiunto - ma non potremo ottenerla con la forza, perché Israele è una grande potenza militare che noi non possiamo combattere: bisogna che il mondo intero sforzi Israele a fare la pace con i palestinesi, sì che possiamo avere uno Stato libero.


Dopo aver sottolineato il positivo apporto che gli incontri tra giovani israeliani e palestinesi può dare al processo di pace, Batarseh si è soffermato sulla vittoria di Hamas alle elezioni politiche, auspicando che gli Stati Uniti e l'Europa non isolino Hamas, perché ciò renderebbe più facile la vita alle frange estremiste. Il sindaco di Betlemme ha rilevato che la sconfitta di Al Fatah è dovuta al mancato ottenimento della pace, che gran parte del popolo ha attribuito al carente impegno del governo, mentre la vittoria di Hamas è motivata dalla vicinanza alla gente che questa formazione politica ha espresso in molti anni di lavoro per le fasce più povere del popolo, come un contro-governo nel segno del sociale.


incontro sindaco di betlemme