I dati annuali delle presenze turistiche sul territorio comunale parlano quest’anno di 18 milioni di turisti dei quali 7,7 soggiornanti e 10,3 “mordi e fuggi” (complessivamente +20% di arrivi e +27% di presenze), dei quali più dell’85% provenienti da paesi europei ed extraeuropei: per il 2006 si prevede un aumento delle presenze e del fatturato che potrebbe portare a superare i 20 milioni nell’arco di 4-6 anni. Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari - che ha aperto oggi il convegno “Veneziasistematurismo: linee di programmazione turistica rapportate alle esigenze della Città Storica e di Terraferma” presso l’hotel Monaco & Gran Canal - ha comunicato questi dati sottolineando l’importanza di affrontare insieme agli enti, agli operatori e alle associazioni di settore operanti sul territorio veneziano, i problemi legati alla forte presenza turistica in città.
Nonostante la diminuzione dei residenti, mettendo insieme i dati, Venezia ogni giorno supera i 120.000 abitanti: ai residenti infatti vanno aggiunti circa 50.000 turisti e 40.000 pendolari (studenti, lavoratori, ecc.). Il problema è che, in alcuni casi, solo i residenti pagano i servizi: ciò è vero in particolare per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e Vesta ne risente pesantemente, accusando un deficit strutturale di 6 milioni di euro all’anno. Due priorità si evidenziano: rivedere la Tia e organizzare meglio il calendario delle manifestazioni con una programmazione annuale. E’ impossibile tuttavia impostare un programma serio senza un budget: è perciò necessario che gli impegni finanziari siano presentati insieme alle proposte di eventi.
Per quanto riguarda la programmazione – che va concordata anche fra capoluoghi di provincia se non addirittura fra principali città d’arte - “in certi casi gli eventi vanno ‘spalmati’, ma in altri è auspicabile concentrarli”- come è stato fatto ad esempio con Carnevale e il Festival del Teatro. E’ fondamentale riorganizzare i ‘tours’ (da cui deriva la stessa parola turista), cioè proporre dei circuiti nelle principali città d’arte italiane e attuare lo stesso principio con le mostre d’arte che, nella programmazione, devono girare per le città in base ad accordi di programma biennali o triennali. Ciò diminuirebbe drasticamente i costi degli eventi: “basta con le competizioni fra le città d’arte”. Anche nel campo della promozione turistica regionale ci sono enormi sprechi: ogni regione si promuove da sola all’estero invece di proporre “un grande tour italiano”.
Il turismo è il primo settore al mondo per fatturato – ha aggiunto Cacciari -e Venezia ha una funzione economica essenziale in Italia perché, grazie al suo forte richiamo, crea ricchezza su scala nazionale. Per mantenerla in vita sono ampiamente giustificate le richieste di finanziamenti della Legge Speciale che il governo nazionale quest’anno ha azzerato. Cacciari si augura perciò che gli operatori turistici esprimano il loro dissenso di fronte a queste scelte politiche.
Il sindaco ha poi ammesso i ritardi accumulati dall’Amministrazione Comunale che vanno recuperati creando nuovi accessi al centro storico e attuando una “politica delle tariffe” che crei incentivi e disincentivi, senza dimenticare di difendere l’ecosistema nel suo complesso, perché questa politica può avere riflessi positivi nell’arco di 2-3 generazioni.
L’assessore comunale al Turismo, Augusto Salvadori, che ha presieduto e organizzato il convegno, ha insistito molto sui temi del rispetto, del decoro e del coordinamento fra città d’arte e capoluoghi regionali: Salvadori ha auspicato che la prossima creazione della consulta per il turismo e il decoro, con i relativi regolamenti, possa configurarsi come punto di riferimento per i cittadini e per le categorie economiche interessate. Un’attenzione particolare va posta al turismo di qualità che va incoraggiato attraverso collaborazioni fra enti e operatori, cercando di contenere il più possibile i sovraffollamenti in città grazie a politiche di diversificazione dei flussi turistici.
Il Direttore dei Musei Civici, Giandomenico Romanelli, ha insistito sulla necessità di un’offerta culturale diversificata e sulla necessità di stringere un “patto etico” fra cultura e turismo, visto che i turisti che si recano a Venezia sono soprattutto alla ricerca della storia, della cultura e delle tradizioni della città antica.
Salvadori ha ringraziato i numerosi partecipanti al convegno, in particolare i rappresentanti delle istituzioni preposte all’ordine pubblico in città, presenti in gran numero, a dimostrazione della vasta attenzione alle problematiche legate al turismo.
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