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10/06/2004

Categoria: Varie

Il decalogo del sindaco per i turisti finisce sulle pagine del New York Times


Il decalogo del turista educato, i "turisti mordi e fuggi", la Venice Card, l'insediamento di imprese all'Arsenale, le grandi navi in Bacino: sono i temi trattati dal sindaco di Venezia, Paolo Costa, intervistato da Alan Feuer in un servizio sul turismo a Venezia, pubblicato sul New York Times di oggi.


In particolare, a fronte dei rilievi sugli alti costi per i turisti a Venezia, il sindaco ha ricordato l'esistenza della Venice Card, che permette ai turisti di ottenere sconti per le visite ai musei e evita loro lunghe attese alle entrate, e l'impegno, oltre che per una maggiore pubblicizzazione della Card, anche - e soprattutto - per estenderne l'uso a ristoranti, hotel, negozi. Pur rilevando con orgoglio che in aprile la Carta è stata usata da 20 mila persone, il sindaco ha affermato che "ci vorrebbero 20 mila persone al giorno che usano la Venice Card".


Ancora, sul "peso" del turismo nella economia veneziana e sul pericolo di "overdose", con la sparizione delle attività commerciali non turistiche, il sindaco ha annunciato il progetto per attrarre a Venezia, nei prossimi mesi, piccole attività offrendo loro spazi all'Arsenale, definito un luogo tranquillo e non ancora sfruttato. "Vogliamo dire a queste società che se si è impegnati dieci ore al giorno davanti al computer ciò può essere fatto molto bene a Venezia" sono le parole di invito di Costa.


Infine, il sindaco ha confessato il proprio "incubo" per il passaggio delle grandi navi da crociera in Bacino San Marco, ricordando l'incidente accaduto ai primi di maggio alla "Mona Lisa" e ribadendo l'impegno per far deviare queste navi su rotte meno rischiose per la città.