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23/01/2006

Categoria: Salvaguardia laguna

Salvaguardia, il sindaco invia ai capigruppo consiliari l’ordine del giorno licenziato dalla Giunta per avviare il percorso di valutazione verso il voto


 Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, nel pomeriggio di oggi ha inviato ai capigruppo consiliari copia dell’ordine del giorno sul tema della salvaguardia di Venezia e della sua laguna, licenziato oggi dalla Giunta, e che viene portato all’attenzione dei gruppi consiliari – scrive il sindaco nella lettera accompagnatoria – affinché si cominci il percorso di valutazione e discussione, che dovrà condurre, auspicabilmente subito dopo l’esame del bilancio di previsione 2006, a un pronunciamento di merito del Consiglio comunale.


 


            In allegato il testo integrale dell’ordine del giorno.


 


 Venezia, 23 gennaio 2006 / lp


 


Il Consiglio Comunale di Venezia
Premesso che:                                                                                                           


-         il tema della salvaguardia di Venezia e della sua laguna assume un ruolo centrale nel programma dell’Amministrazione Comunale;


-         in nessuna sede istituzionale e soprattutto in nessuna sede pubblica si era provveduto ad avviare un confronto con le caratteristiche partecipative e tecniche pari a  quello messo in atto dal Comune di Venezia, con  le attività delle Commissioni Consiliari e del Gruppo di Lavoro degli Esperti nominato dal Sindaco, incentrato su una valutazione comparata - attraverso  il metodo, usualmente adottato, della analisi multicriteriale - di diverse idee progettuali sviluppate in modo sufficientemente adeguato da Soggetti diversi e tra loro concorrenti  ed inteso a fornire in primis alla cittadinanza le informazioni necessarie al formarsi di una opinione documentata e scevra da impostazioni pregiudiziali sulle forme e sugli scenari possibili della salvaguardia di Venezia dalle alte maree;


-         tale confronto è avvenuto con l’avvicendarsi di vari soggetti proponenti che hanno illustrato le proprie proposte progettuali alle Commissioni Consiliari competenti;


-         il Gruppo di Esperti nominato dal Sindaco, ha provveduto, sulla base di una disamina tecnico-multicriteriale comparativa relativa agli scenari della sostenibilità economico–sociale, della fattibilita’ ingegneristica, della flessibilita’, della sostenibilità ambientale, e del rapporto costi/benefici, ad individuare le varie linee progettuali alla base dei progetti presentati  e a produrre il documento “ Confronto Interventi Alternativi alle Bocche di Porto” ( ed. a cura del Comune di Venezia, 15 novembre 2005 ), fatto proprio dalla Giunta Comunale ed il cui contenuto il Consiglio Comunale approva;


 


-         dal confronto pubblico più volte citato sono emersi con chiarezza alcuni aspetti fondamentali che rivestono anche carattere di novità, e segnatamente:


 


o       che le proposte progettuali esaminate, come lo stesso progetto Mo.S.E, considerano centrale ed assorbente l’intervento alle bocche di porto e che in tale contesto trascurano la logica ispiratrice della legislazione speciale per Venezia che obbliga al rispetto del carattere sistemico degli interventi, intesi a garantire il ripristino e la salvaguardia complessiva dell’ecosistema lagunare e ad assumere le caratteristiche di sperimentalità, gradualità e reversibilità;


o       che tale ultima condizione di sperimentalità, gradualità e reversibilità non è stata rispettata in particolare  dal progetto Mo.S.E;


o       che in tale contesto è emerso come sia stata sempre trascurata la specificità di ognuna delle bocche e dei bacini lagunari ad esse afferenti, escludendo in tal modo l’attuazione di interventi diversificati da bocca a bocca;


o       che possono determinarsi gravi impatti di alcune opere in aree lagunari e litoranee di massima importanza ambientale, tutelate anche ai sensi della direttiva comunitaria “Habitat” quali aree S.I.C. e Z.P.S.; infatti in alcuni casi già in atto, come rilevato dalle indagini condotte dagli uffici tecnici del Comune;


o        che rimane aperta la questione di fondo delle quote di salvaguardia ovvero delle quote di intervento per le chiusure delle bocche, in quanto tali chiusure erano inizialmente destinate al contrasto di maree eccezionali (+130¸140 cm sullo zero mareografico) e sono state successivamente pensate per il contrasto delle maree medio-alte (+100¸110 cm), con ciò mutando la filosofia dell’approccio al problema ed innescando in questo modo la questione dell’interferenza delle chiusure con l’attività portuale, considerata attività economica vitale per la città e per l’entroterra;


o       che esistono alcune proposte progettuali, che pur non avendo potuto essere state  sviluppate allo stesso livello del  progetto MOSE, si segnalano:


§         per ridotta interferenza con la geomorfologia e litologia delle sezioni delle bocche,


§         per la loro semplicità e relativa rapidità di realizzazione e gestione,


§         per una manutenzione non particolarmente complessa stante la possibilità di collocare all’asciutto gran parte delle strutture più delicate,


§         per consentire sperimentalità, gradualità e reversibilità,


§         per rispondere alla stagionalità delle alte maree anche con la  parzializzazione delle bocche, senza dover ricorrere alla chiusura totale delle stesse,


§         per costi contenuti di realizzazione e gestione;


 


Premesso altresì che:


-         dal confronto attuato con gli operatori portuali sul tema delle interferenze della chiusura totale delle opere mobili alle bocche di porto con le attività portuali e preso atto che si sta provvedendo alla realizzazione della conca di navigazione alla bocca di Malamocco, è emerso:


o       che le condizioni di sicurezza in ordine al transito all’interno della conca di navigazione di Malamocco, soprattutto in relazione alle diverse e maggiori velocità di corrente che si verranno a determinare, non sono attualmente determinabili;


o       che, parimenti, non sono determinate con esattezza le misure di sicurezza ed i conseguenti impatti sui tempi di transito delle navi in relazione alla presenza dei cantieri alle bocche per la posa dei cassoni del Mo.S.E. ed alla conseguente parzializzazione delle bocche stesse;


o       che, comunque, il passaggio attraverso la conca di navigazione di Malamocco comporterà inevitabili ritardi nei transiti delle navi;


o       che le condizioni di accettabilità delle chiusure totali delle bocche, alla quota di + 100¸110 cm e in uno scenario contrassegnato dal crescere del livello medio del mare e quindi dal moltiplicarsi delle chiusure, vengono dagli stessi operatori considerate estremamente critiche tanto da far loro richiedere, malgrado quanto rilevato al punto precedente, la realizzazione di ulteriori conche di navigazione anche alla bocca di porto di Lido ed a quella di Chioggia, cosa non  prevista e tanto meno finanziata;


 


Valutato che:


-         il confronto ha, quindi, evidenziato che possono esistere soluzioni parzialmente o sostanzialmente diverse, anche tra loro integrabili, per le modalità di chiusura parziale, al fine di moderare la marea, ed eventualmente totale delle bocche verso le acque alte eccezionali;


-         queste soluzioni, se opportunamente approfondite e sviluppate su indirizzi progettuali aggiornati (che assicurino un approccio più articolato e sistemico al tema della salvaguardia dell’ecosistema e a quello della funzione portuale), possono tradursi in interventi capaci di:


o        abbattere la frequenza delle maree medio alte che più penalizzano la città, garantendo una efficacia anche sul versante del riequilibrio lagunare,


o       avere un impatto non rilevante sulle attività portuali,


o       adeguarsi ai principi di sperimentalità, reversibilità, gradualità imposti dalla legislazione speciale,


o       rispondere al principio precauzionale rispetto alla crescita del livello medio del mare,


o       considerare in modo sinergico lo studio e la sperimentazione del recupero altimetrico di porzioni della città storica e degli altri centri lagunari;


 


-         nell’ambito degli scenari di valutazione ponderale totale delle linee progettuali messi in evidenza dal Gruppo degli Esperti nominato dal Sindaco vanno considerati meritevoli di approfondimento e verifica quelle soluzioni che privilegiano la diversa funzione portuale delle bocche, con la loro parzializzazione con elementi fissi, con possibilità di chiusura parziale o totale con strutture rimovibili stagionali;


-         il dislocamento del terminal crocieristico in bocca di Lido e l’eventuale allontanamento del transito delle petroliere consentirebbero di perseguire gli obiettivi di riequilibrio idrodinamico della laguna permettendo di ristabilire quote minori dei fondali dei grandi canali di navigazione.


 


Tutto ciò premesso


Invita il Governo e le Istituzioni preposte


a porre in essere una revisione progettuale degli interventi alle bocche di porto al fine di perseguire soluzioni che, nel rispondere a quanto emerso nel confronto avvenuto in città e per le considerazioni sopra riportate:


-   recepiscano i principi di sperimentalità, gradualità e reversibilità;


-  sviluppino in modo più semplice e meno oneroso soluzioni tecnologiche intrinsecamente stabili,  per la moderazione dei flussi di marea e per la difesa dei centri urbani e lagunari dalle acque alte;


-   considerino una diversificata funzione portuale per le tre bocche, configurando la riduzione della loro sezione, con possibilità di chiusura parziale con strutture rimovibili stagionali e chiusure totali solo verso le acque alte eccezionali;


-   riavviino alla luce di nuove tecnologie operative studi e sperimentazioni per il recupero altimetrico di porzioni dei centri lagunari a fronte degli  scenari eustatici attesi nei prossimi decenni.


Invita il Sindaco


ad intraprendere le necessarie iniziative per l’urgente convocazione di una riunione del Comitato misto di cui all’art. 4 della legge 798/84 specificatamente dedicata all’aggiornamento dei temi della salvaguardia di Venezia e della sua laguna, alla luce della individuazione delle possibili soluzioni come sopra prospettate, ritenute compatibili con l’attuale stato di avanzamento degli interventi realizzati alle bocche di porto.