Il convegno “Le Case internazionali delle donne. Progetti per Venezia” si è tenuto oggi a Ca’ Farsetti, organizzato dalla Consulta delle Cittadine del Comune. Al mattino si è svolto il Seminario “Scambio di buone pratiche” sugli aspetti tecnici per la realizzazione di una Casa internazionale delle donne a Venezia sull’esempio di quelle già esistenti a Torino, Bologna, Roma, al quale sono intervenuti gli assessori comunali alle Politiche partecipative e dell’Accoglienza, Franca Bimbi, al Patrimonio, Mara Rumiz, alla Pubblica Istruzione, Anna Maria Miraglia, alle Politiche sociali, Delia Murer, la presidente della Municipalità di Chirignago-Zelarino, Maria Teresa Dini, la presidente della Consulta delle Cittadine, Franca Marcomin.
La Consulta crede fermamente che il progetto di una Casa internazionale delle donne a Venezia sia un salto ambizioso ma necessario per la città e per le donne che vogliono impegnarsi sulla pace, sul rapporto con le donne straniere e sulla multiculturalità, un luogo di donne artiste dove si sviluppi letteratura, storia, poesia, fotografia e altre forme di arte. Il Comune ha già un Centro Donna, che è dislocato a Mestre, ma la nuova Casa darebbe risposte alle nuove esigenze emerse nel territorio e alla sua particolare caratterizzazione urbanistica. La Consulta ha già pronti due progetti: un’ipotesi di massima per la realizzazione di un Centro culturale in un’unica struttura che comprenda tutte le iniziative e le attività delle donne; e un’ipotesi di minima basata sull’uso di spazi e strutture più piccole e diffuse in città, ma collegate in rete da un portale unitario, destinate a produrre e realizzare anche proposte e iniziative come i tavoli di pace, una sala lettura multimediale, un archivio, ecc.
Dall’incontro, che è proseguito nel pomeriggio, è emersa innanzitutto la necessità di trovare un luogo a Venezia da destinare alla Casa internazionale delle donne, ma anche di avere un soggetto giuridico e un preciso progetto gestionale ed economico della Casa, come sottolineato dall’assessore Rumiz. Secondo l’assessore Miraglia inoltre potrebbe essere interessante caratterizzare la Casa veneziana dal punto di vista culturale, mentre l’assessore Bimbi ha parlato del pluralismo, quale punto di forza del nuovo organismo che potrebbe nascere a Venezia come centro aperto a tutto il territorio del Nordest. L’assessore Murer ha concluso parlando della particolarità di Venezia, una città con potenzialità da valorizzare anche grazie alle donne.
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