La Giunta comunale di Venezia, nella seduta di oggi, ha esaminato con parere favorevole, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Laura Fincato, di concerto con l’assessore all’Urbanistica, Gianfranco Vecchiato, e l’assessore alle Attività produttive, Giuseppe Bortolussi, la delibera, di competenza del Consiglio comunale, con il Regolamento comunale per l’installazione e l’esercizio degli impianti per la telefonia mobile.
Il Regolamento è frutto del lavoro di rielaborazione del testo redatto e presentato, la scorsa primavera, a cittadini, comitati, gestori, Arpav, Ispesl. Con questo strumento, che va a integrare le norme nazionali e locali compreso il vigente regolamento edilizio, si pone fine alla logica della continua emergenza, tamponata fino a oggi con i protocolli d’intesa, che hanno permesso di evitare la cosiddetta antenna selvaggia e si dota il Comune di Venezia di regole specifiche in materia e di un adeguato strumento di pianificazione; di più, si codificano importanti strumenti come il Piano di riassetto degli impianti esistenti, la ricerca dell’utilizzo delle migliori tecnologie, le attività di monitoraggio e di educazione ambientale, le modalità di costante informazione dei cittadini.
Di seguito, una nota informativa dell’Assessorato comunale all’Ambiente.
Regolamento Comunale per l'Installazione degli Impianti Radio Base (ex art. 8 comma 6 legge n. 36/2001)
Venezia 12 dicembre 2005
Con l’approvazione odierna in giunta del Regolamento Comunale per l'Installazione degli Impianti Radio Base per la telefonia mobile è iniziato l’iter procedurale che si concluderà con l’approvazione da parte del Consiglio. La legge quadro sull’inquinamento elettromagnetico (n. 36/2001) prevede che i comuni possano dotarsi di un regolamento comunale per la disciplina dell’installazione degli impianti di telefonia mobile e questo è sempre stato oggetto delle istanze dei comitati La predisposizione di un tale regolamento presuppone necessariamente, per circoscrivere i rischi di annullamento giurisdizionale da parte dei giudici amministrativi che pongano nel nulla lo sforzo dell'Amministrazione, la conoscenza sia della normativa statale e regionale di riferimento che della giurisprudenza formatasi sull'argomento, sia della Corte Costituzionale che dei giudici amministrativi (Consiglio di Stato e TT.AA.RR.). Va altresì doverosamente premesso che al momento attuale il quadro giurisprudenziale in ordine all'ampiezza del potere regolamentare dei Comuni appare soltanto relativamente definito e consolidato, nel senso che - esclusi con certezza contenuti sicuramente vietati (quali ad esempio la previsione di valori di esposizione a campi elettromagnetici più rigorosi di quelli stabiliti a livello nazionale) - permangono tuttavia orientamenti differenti in ordine ad altri possibili contenuti regolamentari (come ad esempio la previsione di fasce di rispetto da aree sensibili ovvero la fissazione di zone idonee di localizzazione degli impianti) nonché all'utilizzo delle migliori tecnologie possibili. Va inoltre rilevato che la disciplina degli impianti di telecomunicazione e radiotelevisivi coinvolge profili sia di tutela dell'ambiente che di governo del territorio, in quanto impone standards di protezione dalle onde elettromagnetiche - uniformi su tutto il territorio nazionale - a garanzia del diritto alla salute, ma anche modalità di localizzazione degli impianti stessi, tali da consentire il rispetto sia dei parametri urbanistici che di ottimale diffusione delle reti di comunicazione, secondo un ben preciso riparto di competenze. Il regolamento approvato oggi in giunta è frutto del lavoro di rielaborazione del testo redatto e presentato, la scorsa primavera, a cittadini, comitati, gestori, Arpav e Ispesl. Nel corso dell’autunno 2005 infatti l’Avvocatura Civica, la Direzione Ambiente e la Direzione Sviluppo del Territorio, su incarico della giunta (delibera di Giunta n. 387 del 29 luglio), hanno effettuato la valutazione di tutte le indicazioni pervenute dai cittadini, comitati, uffici tecnici comunali, gestori durante l’iter partecipativo della scorsa primavera, accogliendone i contenuti a condizione che questo non andasse ad inficiare la legittimità del testo. Con questo strumento, che va ad integrare le norme nazionali e locali compreso il vigente regolamento edilizio, si pone fine alla logica della continua emergenza, tamponata fino ad oggi con i protocolli d’intesa, che hanno permesso di evitare la c.d. antenna selvaggia e si dota il Comune di Venezia di regole specifiche in materia e di un adeguato strumento di pianificazione. Di più si codificano importanti strumenti come il Piano di riassetto degli impianti esistenti, la ricerca dell’utilizzo delle migliori tecnologie, le attività di monitoraggio e di educazione ambientale e le modalita di costante informazione dei cittadini
Il Regolamento è articolato nelle seguenti aree tematiche generali: 1.finalità e campo applicativo
a)assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti;
b)minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici;
c)garantire un adeguato sviluppo delle reti per un corretto funzionamento del servizio pubblico di telefonia mobile a parità di opportunità tra i diversi gestori;assicurare l’adozione delle migliori tecnologie disponibili, anche per contenere l’impatto urbanistico, estetico ed ambientale degli impianti.
2.pianificazione e localizzazione degli impianti : si tratta del “cuore” del Regolamento, che ipotizza un Piano a valenza urbanistica di durata biennale al quale si approda al termine di un percorso istruttorio articolato
3.procedura autorizzatoria, che codifica la procedura attualmente seguita (istruttoria e autorizzazione dello Sportello Unico su parere dell’Edilizia privata circa la conformità al Regolamento edilizio. Un articolo è stato dedicato a disciplinare la “pubblicizzazione” della domanda di autorizzazione (prevista in termini generici dall’art. 87 del d. lgs. 259/2003) ai fini della partecipazione.
4.riassetto degli impianti esistenti e migliori tecnologie disponibili: il regolamento prevede la possibilità predisposizione di un Piano di riassetto degli impianti esistenti con le modificazioni, gli adeguamenti e le delocalizzazioni degli impianti esistenti che si rendessero necessari per assicurare la razionalizzazione della rete di telefonia, con priorità per gli impianti installati in prossimità dei siti sensibili nonché l’indicazione che debbono essere perseguite soluzioni che prevedono l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili per minimizzare l’intensità e gli effetti dei campi elettromagnetici e per assicurare la tutela dell’ambiente, del paesaggio e dei beni culturali, tenendo conto anche dei risultati degli studi di fattibilità su tecnologie alternative alle macrocelle condotti da enti e società esterne o dai gestori e verificati dall’amministrazione
5.controllo, monitoraggio e informazione pubblica , con la previsione che ogni anno la Direzione Ambiente del Comune predisponga e renda pubblico un “Rapporto annuale sullo stato dell’inquinamento elettromagnetico da impianti per la telefonia mobile” che raccolga ed illustri i dati e le misure dei controlli e dei monitoraggi eseguiti.
6.apparato sanzionatorio.
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