Un borgo di pescatori che porta il nome di “villaggio veneziano” e una barca da pesca sulla quale sventola il gonfalone di Venezia di cui reca il nome, sono il risultato concreto del denaro raccolto undici mesi fa, quando la città di Dikkevella nella provincia di Matara, nello Sri Lanka, fu travolta dallo tsunami. Il bilancio è stato tracciato oggi, con una conferenza stampa, alla quale sono intervenuti l’assessore comunale alle Politiche sociali, Delia Murer, il presidente dell’Associazione Sri Lanka, Alfred Roland Perera; presenti Anna Ponti dell’Auser e un volontario, Andrea Zanchi.
Murer ha ricordato che la cifra raggiunta di 67 mila euro è stata messa assieme grazie a una sottoscrizione popolare straordinaria, alla quale l’Amministrazione comunale ha contributo con 15 mila euro, sottolineando che analoghi importi sono stati versati dal Comune all’associazione Volontari terzo mondo e all’associazione Spazio sud onlus che stavano portando soccorso in altri luoghi colpiti dal maremoto.
Perera ha spiegato che nel “villaggio veneziano” sono state costruite tredici abitazioni, e molto rimane ancora da fare, visto che la maggioranza delle persone vive tuttora in tende, e che il paese è privo di rete idrica e fognaria. “Con 5 mila euro abbiamo trovato un cantiere edile disposto a costruire case sane, solide - ha dichiarato Perera - dobbiamo continuare nell’azione di raccolta fondi per garantire a tutti un tetto, in un luogo salubre”. A questo scopo sono stati comunicati gli estremi per un eventuale contributo: Cassa di Risparmio di Venezia ccb 07400/922755 ABI 06345 CAB 02000 intestato all’associazione Srilanka di Venezia.
Murer, dopo aver ringraziato Zanchi - che è un idraulico - per aver regalato ai cingalesi una barca da pesca, ha riconosciuto necessario proseguire nell’attività di solidarietà coinvolgendo altri soggetti, quali la Provincia di Venezia, l’Ato, per le competenze sull’acqua, e contemporaneamente interessare le associazioni di pescatori per avere strumenti di lavoro. L’assessore ha affermato inoltre che le ridotte finanze non consentono alle amministrazioni grandi slanci, ma che Venezia non vuole far mancare la propria voce come ha sempre fatto nelle situazioni critiche per cui continuerà ad operare con le associazioni verificando pubblicamente l’utilizzo dei fondi, mantenendo come Comune quel ruolo di garante che assicuri correttezza nelle procedure e negli obiettivi.
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