Il reportage televisivo “La distruzione invisibile. Il Kossovo a cinque anni dalla pace” del giornalista veneziano Maurizio Crovato è stato presentato ieri, in anteprima al Centro culturale Candiani di Mestre, con un incontro-dibattito al quale è intervenuto il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari.
Le immagini del documentario testimoniano, attraverso quattro inchieste, la distruzione del patrimonio culturale serbo-ortodosso di cui il Kossovo rappresenta l’area più ricca di testimonianze. Si tratta della distruzione di chiese, monasteri e simboli della cristianità ortodossa che vengono associati alla brutale violenza del governo di Milosevich e quindi rasi al suolo se non protetti dalle forze armate dell’Onu. La situazione è ormai degenerata in vera e propria emergenza culturale e il reportage, girato nel 2005, testimonia di questa drammatica situazione e di come si vive oggi nei territori dell’ex Jugoslavia.
Il sindaco Cacciari ha voluto ricordare la propria partecipazione agli avvenimenti del Kossovo sin da subito, nel 1999, quando assieme all’emergenza umanitaria si presentò il problema della difesa dell’immenso patrimonio culturale di quella zona e della necessità di una sua protezione ad opera delle forze militari. “Si tratta di un patrimonio straordinario ma poco noto – ha detto Cacciari – l’architettura di questa regione testimonia dell’intreccio di diverse forme artistiche: dal romanico meridionale all’arte bizantina. L’aiuto alle popolazioni di quest’area passa anche attraverso la conservazione e la tutela del loro patrimonio storico e artistico che ne rappresenta la memoria”.
Il sindaco ha inoltre sottolineato che il comporsi di culture ed etnie diverse deve derivare da una maturazione di coscienza e non a opera di regole o leggi, altrimenti ciò che può accadere è ciò a cui abbiamo assistito nei Balcani. “Il comprendersi tra etnie diverse è un fatto personale di formazione dell’individuo – ha concluso Cacciari – quindi non sindacabile, altrimenti può in ogni momento rompersi”.
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