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16/11/2005

Categoria: Cultura

"I tesori di Venezia”, guida della città, presentata dall’autore e dal sindaco


“I tesori di Venezia”, la nuova guida sulla città scritta da Antonio Manno, docente di Storia dell’arte all’Istituto statale d’arte di Venezia, ed edita nel 2004 da Edizioni White Star (Vercelli) con fotografie di Massimo Venchierutti e Piero Codato, è stata presentata ieri sera, martedì 15, alla Scuola dei Calegheri, nella biblioteca di San Tomà, dall’autore e dal sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, in un incontro organizzato dalla Municipalità di Venezia–Murano–Burano. Il libro, come ha spiegato Manno, raccogliendo l’eredità delle guide del Lorenzetti e del Touring Club Italiano, propone una serie di itinerari che si snodano all’interno del tessuto urbano di Venezia, partendo dal cuore della città e percorrendo percorsi noti e percorsi inediti. La novità che caratterizza la guida è l’accuratezza delle descrizioni delle opere, che vengono spiegate con ricchezza di particolari e con il supporto di moltissime fotografie, che mettono in evidenza anche dettagli e particolari di monumenti, opere d’arte, palazzi. Per dare spazio al contenuto l’autore ha preferito circoscrivere l’area descritta, concentrandosi su Venezia e le isole della laguna nord, ed escludendo aree più periferiche come Pellestrina, Chioggia e la Riviera del Brenta.


Più che una guida “I tesori di Venezia” è un libro sulla città, come ha osservato Cacciari, perché propone itinerari lenti, da assaporare passeggiando per Venezia. Per la prima volta, sottolinea il sindaco, una guida coglie l’armonia della città, che emerge nonostante i suoi contrasti e i suoi paradossi stilistici e temporali. Oggi però Venezia deve porsi il problema di conservare, salvaguardare, restaurare e custodire il suo grande patrimonio, un’energia esplosiva, come l’ha definita, e per farlo deve avere a disposizione risorse finanziarie e umane. Il problema più imminente è quello dell’acqua alta – ha concluso Cacciari – e l’unico modo che abbiamo per salvare la città sono le opere di rialzo e di pulizia, per le quali sono necessari quei fondi e investimenti che lo Stato dovrebbe dare e invece non ci dà.