L’applicazione della tariffa di fognatura e depurazione è un obbligo di legge, confermato dalla giurisprudenza, anche nei confronti di chi non usufruisca del servizio: ma se l’utente ha l’obbligo di pagare, anche per contribuire alla costituzione del fondo vincolato alla costruzione e alla gestione della rete, l’ente pubblico ha l’obbligo di creare le condizioni per l’allacciamento dell’utente, con la costruzione della rete. E’ mossa da questa affermazione la conferenza stampa di questa mattina a Ca’ Farsetti sul problema della tariffa per la depurazione in terraferma, alla quale sono intervenuti il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, l’amministratore delegato di Vesta Spa, Andrea Razzini, l’assessore comunale all’Ambiente, Laura Fincato, il capo di Gabinetto del sindaco, Maurizio Calligaro, il dirigente della Direzione Ambiente del Comune, Mario Scattolin, il dirigente di Vesta, Massimo Zanutto. Il problema riguarda oggi circa tremila utenze in aree periferiche o di nuova edificazione in terraferma: di esse, un migliaio abita in zone già raggiunte dalla rete e ha quindi l’obbligo dell’allacciamento, per cui hanno già ricevuto diffida; altri quattrocento circa hanno ottenuto una qualche autorizzazione a scaricare in modo diverso, essendo impossibile prevedere per essi l’allacciamento e saranno esonerate dalla tariffa, ne rimangono circa 1600 candidate a essere raggiunte dalla rete, e la cui tariffa si aggira tra i 40 e i 100 euro all’anno: è loro interesse pagare la tariffa in cambio del servizio di espurgo da parte di Vesta, più favorevole rispetto al privato. L’azienda è inoltre disponibile a verificare ogni situazione particolare e a consentire eventuali rateizzazioni degli arretrati. Il servizio di fognatura raggiunge oggi con allacciamenti la quasi totalità delle circa centomila utenze in terraferma
La lettera che Vesta sta inviando ai tremila utenti contiene comunque tutte le informazioni sul servizio e sulle modalità per contattare l’azienda ed esporre casi particolari.
|