Occorre un piano di recupero di alta qualità per realizzare all’Arsenale la “Grande Fiera” di Venezia, con spazi per convegni oltre che espositivi, e accanto spazi per attività ricettive: è l’indicazione con la quale il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha concluso una nota informativa sull’Arsenale, nella seduta di ieri sera del Consiglio di Municipalità Venezia-Murano-Burano, in risposta alla domanda del presidente della Municipalità, Enzo Castelli, sulla “requisizione” di una parte dell’area per la costruzione del Mose.
Il sindaco ha premesso che per l’Arsenale c’è un piano particolareggiato approvato dal Consiglio comunale, e sul quale si è conclusa una conferenza di servizi, piano che prevede anche attività produttive nell’area ora assegnata al Consorzio Venezia Nuova: anche se il sindaco ne era totalmente all’oscuro (e avrebbe ritenuto opportuno un avviso preventivo), l’assegnazione ha seguito le indicazioni del piano votato dal Consiglio comunale. Il sindaco ha sottolineato come il piano liberi finalmente l’Arsenale e lo riconnetta alla città, ha ricordato le destinazioni delle varie aree – la Marina militare, gli spazi espositivi della Biennale, la tecnologia, l’artigianato, la produzione industriale ecc – e ha quindi parlato del piano di recupero per la “Grande Fiera”.
Il sindaco ha quindi annunciato che nell’incontro di oggi con Elisabetta Spitz, direttore dell’Agenzia del Demanio, per la rifondazione della società mista per l’Arsenale, sarà posto a tema non soltanto lo sviluppo e la implementazione del master plan dell’Arsenale, ma anche la promozione e la valorizzazione di tutte le aree del Demanio a Venezia, che comprendono comparti preziosi come al Punta della Dogana, la Certosa, Sant’Anna, il Forte Morosini, l’Idroscalo... Su di esse Comune e Demanio possono far partire una grande operazione, che nei prossimi anni porterà a straordinarie realizzazioni e a un mutamento radicale dell’immagine complessiva di Venezia.
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