Costruire a Venezia, città-simbolo per i nuovi lavori, una “casa delle nuove professioni”, spazio di incontro e di rappresentanza di quanti stanno animando una nuova composizione sociale nella città e nel Nord Est. Fare di Venezia una città-regione e del suo piano strategico un laboratorio di interlocuzione per tutto il Nord Est, del quale Venezia è porta logistica. Realizzare a Venezia, città-mondo, storica porta della globalizzazione e della relazionalità, un Forum permanente sull’andare verso Est, quello europeo, e quello del lontano Oriente.
Sono i tre grandi temi, le tre piste di lavoro della Fondazione Venezia 2000, che il presidente Aldo Bonomi ha presentato oggi a Ca’ Farsetti, all’incontro “Venezia identità e progetto”, al quale sono intervenuti il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, il past president della Fondazione, Giuseppe De Rita, l’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, il presidente della Fondazione di Venezia, Giuliano Segre, il direttore della rivista “east”, Vittorio Borelli.
Dicendosi convinto della bontà delle proposte e della possibilità di realizzarle, il sindaco ha ricordato che in questa direzione si muove il piano strategico, che il Comune continua ad approfondire, sviluppare, arricchire, ampliando l’adesione a nuovi soggetti. Cacciari ha ribadito di avere un obiettivo molto ambizioso, quello di far diventare Venezia e Mestre la “città-regione”, il centro direzionale soft per l’intera economia e l’immagine culturale del Nord Est, che soffre la mancanza di tale centro; irrinunciabile mito e simbolo, Venezia e Mestre contano su centri di eccellenza, come il porto e l’aeroporto, e possono sviluppare straordinarie opportunità economiche, a cominciare dalla bonifica e dal rilancio “oltre la chimica” e ancora nella logistica e nella ricerca.
Il sindaco ha quindi assicurato che il Comune fa proprie le proposte della Fondazione Venezia 2000, a cominciare dalla “casa delle nuove professioni” che potrà sorgere a Mestre, anche traguardando a far sorgere un nuovo ceto politico dalle nuove classi sociali oggi prive di rappresentanza. Il sindaco ha quindi assicurato che il Comune interpreterà la rinnovata volontà della città di essere luogo di relazionalità, individuando in essa la grande chance di Venezia; lo farà già nel prossimo anno, contribuendo alla organizzazione di due appuntamenti con cadenza annuale: un convegno sui rapporti dell’Europa occidentale con le economie emergenti nei Paesi dell’Est europeo e dell’Oriente, e uno sul processo di democratizzazione nei Paesi islamici.


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