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17/08/2005

Categoria: Mose

Sopralluogo del sindaco ai cantieri del Mose: primo passo di un percorso di informazione e dibattito con tutta la città


Le opere del sistema Mose alle bocche di porto e i progetti alternativi saranno oggetto, a cominciare da settembre, di incontri tecnici pubblici – ma non assembleari – tra il sindaco, affiancato dagli esperti del Comune, e i soggetti interessati, i quali risponderanno a una serie di domande precise, che la Commissione di tecnici nominata dal sindaco sta preparando. Sulla base dell’esito di quegli incontri, e del dibattito con le categorie economiche, le associazioni, la città tutta, la Giunta comunale preparerà un documento che sottoporrà al voto del Consiglio comunale, massimo organo di rappresentanza della comunità, in modo che tutti si assumano le loro responsabilità. Si è concluso con questo annuncio agli operatori dell’informazione il sopralluogo che il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha compiuto questa mattina ai cantieri per le opere alle bocche di porto a Santa Maria del Mare, diga Sud di Malamocco, e a Ca’ Roman, diga Nord di Chioggia, assieme all’ingegnere capo dei cantieri, Gianpietro Mayerle, e a tecnici del Comune e del Consorzio Venezia Nuova.


Il sopralluogo – ha commentato il sindaco – costituisce il primo passo di un percorso di informazione, ampia e approfondita, compiuto con serietà e competenza sui lavori, il loro significato, l’impatto, i costi, le conseguenze, rivolto a tutta la città, perché la decisione e la gestione su opere comunque di grandissima importanza per la città e di grande impegno finanziario non avvengano soltanto in termini tecnocratici, pur con tutta la fiducia nelle strutture tecniche, ma perché tutti i cittadini abbiano modo di capire che cosa si sta facendo e quali conseguenze avrà, soprattutto per l’economia portuale, e insieme di sapere quali siano i progetti alternativi e quali le eventuali loro conseguenze.


Il sindaco ha sottolineato come le opere alle bocche di porto siano di assoluta competenza dello Stato, di concerto con la Regione, per cui il Comune non ha alcun potere di blocco, sono opere – ha aggiunto – che possono essere discusse e discutibili; che certamente non sono previste dagli strumenti urbanistici vigenti ma non per questo sono illegittime, avendo avuto il voto favorevole unanime del Comitatone. Sono opere certamente impattanti – ha continuato – soprattutto a Ca’ Roman dove è invasa parte di un’area dichiarata Sic (sito di interesse comunitario) con un’alterazione ambientale profonda e irreversibile: ma la Regione e il Ministero, ai quali Cacciari aveva rivolto apposito quesito, non hanno ancora dato risposta. L’impatto ambientale e le trasformazioni sul paesaggio in questa e altre aree, come la nuova isola alla bocca di porto di Lido, è un elemento che la città valuterà, è stata la conclusione di Cacciari su questo argomento.


(segue)



Al momento sono in corso di realizzazione opere finanziate per un miliardo e 350 milioni di euro, per il completamento delle conche di navigazione, per l’isola “cerniera”, per la proiezione dei fondali, la costruzione dei cantieri nei quali saranno costruiti i cassoni (con una spesa di 400 milioni, il cui finanziamento è atteso nel 2006): sono tutti lavori in funzione del Mose, ha annotato Cacciari.


Il sindaco ha quindi annunciato che a settembre comincerà il dibattito pubblico sui progetti alternativi. La città – ha commentato – ha esperienza e intelligenza sufficienti per capire se la strada intrapresa è quella giusta o se poteva essere un’altra. Al centro di questo dibattito ci sarà – ha sottolineato – l’impatto sull’economia portuale, che è stato assolutamente sottovalutato soprattutto per la fase dei cantieri ma anche in quelle successive, a cominciare dalle conche di navigazione, un problema che sembra non essere stato risolto in modo da garantire al cento per cento l’attività portuale, che in ogni modo subirà un aggravio di costi.


Il sindaco ha annunciato che perciò il Comune convocherà piloti e compagnie di navigazione per valutare la situazione sotto il profilo tecnico, e poi convocherà gli operatori portuali, le categorie dell’indotto, gli industriali per un ampio esame delle prospettive generali della portualità. Il porto – ha detto con forza – è la risorsa strategica di Venezia, e non ci sarebbe più speranza per i progetti sulla città e su Porto Marghera se andassero in crisi il porto, la logistica, la crocieristica: ne risentirebbe tutta l’economia veneziana, e verrebbe a mancare ogni prospettiva strategica.


In conclusione, il sindaco ha accennato ad alcune questioni marginali ma non insignificanti: si è detto certo che i lavori alle bocche di porto rispetteranno le procedure di verifica archeologica, data la presenza in zona di molti preziosi relitti; ha commentato criticamente il fatto che le spese per opere di mitigazione – otto milioni di euro – quali la passerella ciclopedonale sostitutiva del percorso sulla diga di San Nicolò, siano decise senza consultare il Comune, che con quei soldi potrebbe risanare e rialzare una intera insula, per la quale oggi non ci sono fondi; ha sollecitato l’accordo tra Magistrato – Consorzio e Comune per la costruzione dei molti edifici che serviranno per le strutture tecniche del sistema Mose, anche perché previsti in situazioni ambientali e paesaggistiche delicatissime, con altezze fino a 20 metri: almeno su questi edifici, che non c’entrano con la legge-obiettivo, il Comune deve assolutamente essere coinvolto.


sopralluogo ai cantieri per il mose


sopralluogo ai cantieri del mose