La Sezione di Polizia giudiziaria della Polizia municipale di Venezia ha reso noto che durante un mirato servizio di controllo, finalizzato alla repressione dei reati di truffa associati al cosiddetto "gioco delle tre scatolette" ha arrestato ieri sette scatolettisti (tre slovacchi, due macedoni, un francese, uno spagnolo). Gli operatori della Sezione si sono mossi alla ricerca di una banda molto attiva in città, i cui componenti sono stati più volte arrestati o fermati, conosciuta tra gli operatori come "la banda del francese" per la presenza di un noto giocatore transalpino.
A partire dalle ore 11, cinque operatori della Sezione si appostavano in vari punti attorno al ponte di Sant'Antonio alla Maddalena, comunemente utilizzato dalla banda. I vigili per l'occasione si sono travestiti da operai, con tute, elmetti e cavi di vario tipo, per confondersi con il personale del cantiere che da mesi opera sul ponte. Gli scatolettisti - otto in tutto, due donne e sei uomini - alle ore 12.15 raggiungevano alla spicciolata campo Santa Fosca, attendevano il transito di una pattuglia di vigili in divisa e di poliziotti di quartiere e poi sul ponte iniziavano le operazioni di gioco. Nella rete cadevano due uomini americani sui cinquant'anni, che venivano invogliati a giocare con il solito sistema delle finte giocate seguite da vincite clamorose.
Mentre la banda iniziava le operazioni di gioco, due operatori della Sezione di Polizia giudiziaria, vestiti appunto da operai, srotolavano una matassa di cavo elettrico dal cantiere fino alla sommità del ponte. Nel momento in cui la truffa ai danni dei due statunitensi si consumava e i 50 euro passavano di mano, un "operaio" scoperchiava il tappeto dimostrando l'inesistenza della pallina e l'altro chiudeva materialmente il passaggio con una rete di recinzione prelevata dal cantiere. Al segnale lanciato con tre fischi, gli altri vigili uscivano dalle calli vicine nelle quali si erano nascosti e intervenivano sul ponte.
Ne nasceva una colluttazione che portava subito all'ammanettamento di cinque truffatori. Le due ragazze e un altro uomo fuggivano verso Santa Sofia ma venivano raggiunti da due operatori. Nasceva una nuova colluttazione al termine della quale le due ragazze venivano arrestate. L'ottavo uomo riusciva a fuggire nonostante l'apporto dato da alcuni turisti tra cui una donna che gli tirava dietro un ombrello e un uomo che lo sgambettava provocandone la caduta. Il fuggitivo, che dovrà rispondere di rapina impropria, è uno slovacco ben noto e già arrestato dalla stessa Sezione, che nell'anno in corso ha già effettuato più di 70 arresti.
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