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29/07/2005

Categoria: Polizia Municipale

Individuato a Trivignano un “cane della prateria”



L’Ufficio mobile della Polizia municipale di Venezia, in servizio a Trivignano,  rende noto che questa mattina, su richiesta di un residente,  è stato effettuato un intervento molto particolare. Il cittadino aveva segnalato infatti che nel suo giardino, da circa un mese, aveva notato il formarsi di buche profonde e la contemporanea parziale sparizione di ortaggi.


I vigili urbani hanno riscontrato che da una di queste “tane” usciva indisturbato e per nulla spaventato, al punto di farsi fotografare, uno strano mammifero simile ad un grosso scoiattolo,  che veniva classificato come “cane della prateria”.


La Centrale operativa  si è messa allora in  contatto con la Lega per la protezione degli animali selvatici che, grazie anche all’aiuto della Polizia provinciale ha concluso con successo la cattura ed il trasporto del mammifero in luogo più adatto.


 


Si allega qui di seguito una scheda descrittiva del cane della prateria


 


Un cane della prateria


Il cane della prateria
(Marta Avanzi, Med. Vet.)


 Aspetti positivi· E’ molto socievole e affettuoso con il proprietario se preso a 6-8 settimane di età · La gestione e l’alimentazione sono molto semplici, simili a quelle del coniglio  Aspetti negativi· E’ fondamentalmente un animale selvatico · Richiede molto affetto e non sopporta la solitudine · Ha bisogno di trascorrere del tempo fuori della gabbia · Può danneggiare l’arredamento con i denti · Talvolta il maschio, se non viene sterilizzato, presenta problemi di comportamento durante il calore
Errori principali della gestione· Alimentazione inadatta · Obesità · Traumi da caduta
 
Classificazione
Classe: Mammalia (Mammiferi)
Ordine: Rodentia (Roditori)
Sottordine: Sciuromorpha (Sciuromorfi)
Famiglia: Sciuridae (Sciuridi)
Genere: Cynomys
Specie: C. ludovicianus
 
Il nome "Cynomys" deriva dalle parole "cane" e "topo", mentre ludovicianus deriva dal nome Lewis, uno dei componenti della spedizione Lewis e Clark del 1804-1806, durante la quale furono raccolti per scopi scientifici i primi cani della prateria.
 
Habitat naturale e comportamento allo stato selvatico
Esistono cinque specie di cani della prateria; il cane della prateria dalla coda nera (Cynomys ludovicianus) è quello che si trova comunemente in vendita. E’ nativo delle praterie erbose del Nord America occidentale, dal sud Dakota al Messico del nord. Il nome "cane" gli deriva dal verso simile ad un latrato che emette per avvertire i suoi simili di qualche pericolo, ma quest’animale è in realtà un roditore della famiglia degli scoiattoli (Sciuridi).
Il cane della prateria dalla coda nera vive in colonie o "città" che occupano un’estensione variabile da uno a diverse migliaia di acri. La colonia più grande di cui si ha notizia era nel Texas, misurava 100 x 250 miglia e contava circa 400 milioni di animali. Attualmente, a causa dell’opera di sterminio cui sono stati sottoposti e del cambiamento dell’habitat, il territorio che occupano si è ridotto a circa il 5% di quello originario.
L’habitat naturale di questi roditori è costituito da vaste aree di pianure erbose, in cui scavano dei sistemi di tane sotterranee. Ogni colonia tipicamente scava 30-50 entrate per acro. Le entrate si trovano su montagnole di terra che servono come punto di avvistamento per i predatori e che hanno anche la funzione di impedire l’entrata dell’acqua nella tana in caso di piogge. La colonia è sempre sorvegliata da diversi cani della prateria, che stanno all’erta per avvistare i predatori. Le tane possono raggiungere i 5 metri di profondità ed essere lunghe fino a 30 metri. Comprendono diverse camere, tra cui una in cui dormono e si prendono cura dei piccoli.
La colonia o "città" è divisa in "rioni" (wards) da barriere topografiche (alberi, rocce, strade), delle dimensioni di 5-10 acri. I rioni a loro volta sono divisi in unità più piccole dette "brigate" (coteries). Ogni brigata è formata da un maschio, 1-4 femmine adulte e dai figli di meno di due anni. I membri di una brigata difendono il loro territorio dall’intromissione dei membri di altre brigate. Possiedono un elaborato sistema di comunicazione, con almeno 11 tipi diversi di richiami. I cani della prateria si riconoscono e si salutano toccandosi reciprocamente il naso, e si puliscono a vicenda per rafforzare i legami sociali.
Sono animali diurni, che passano la giornata alimentandosi, scavando tane e coltivando le relazioni sociali. Quando la temperatura esterna è molto alta restano dentro le tane.
Durante l’inverno restano nelle tane nei giorni di cattivo tempo, ma escono ad alimentarsi se il tempo è bello.
Allo stato naturale la dieta è costituita per tre quarti di erbe, mentre in autunno, essendo l’erba meno disponibile, consumano maggiormente piante a foglia. Durante l’inverno consumano qualunque tipo di vegetale disponibile. Inoltre passano molto tempo a recidere l’erba senza consumarla, per avere una buona visione dei predatori in avvicinamento.
Allo stato naturale i cani della prateria non solo hanno molti nemici naturali (volpi, civette, poiane, serpenti a sonagli, coyote, furetto dai piedi neri, uomo, ecc.), ma sono anche colpiti da numerose malattie tra cui la peste, trasmessa dalle pulci, acari respiratori (Pneumocoptes penrosei), e una forma virale da hanta virus.
 
Caratteristiche anatomiche e fisiologiche
La vita media in cattività è di 5-10 anni, in natura probabilmente molto meno. Il peso varia da 0,5 a 2,2 kg (i maschi sono più grossi delle femmine); in inverno tendono ad ingrassare molto. Sono ricoperti da una pelliccia di colore marroncino, più chiara sull’addome; hanno una coda lunga un quarto circa della lunghezza del corpo, ricoperta di pelo che in punta è nero. Le zampe presentano cinque dita dotate di unghie sia anteriormente che posteriormente, la cui parte inferiore è priva di pelo e mostra dei cuscinetti molto sviluppati. Il muso è adornato da lunghi baffi neri, che come nei gatti rappresentano organi di senso tattili.
Come tutti i roditori hanno gli incisivi a crescita continua (crescono senza interruzione per tutta la vita), che vengono mantenuti della giusta lunghezza dal consumo incessante; i denti molari invece dopo che sono spuntati non si allungano più.
Il torace è relativamente piccolo rispetto all’addome. Tra gli organi addominali particolarmente sviluppato è il cieco, una parte dell’intestino in cui avviene la fermentazione della fibra alimentare.
Non hanno un vero letargo; se la temperatura esterna scende molto entrano in uno stato di torpore. Se sono esposti a basse temperature vanno incontro a ipotermia, un abbassamento della temperatura corporea, che li può portare a morte. In caso di malattia spesso i cani della prateria hanno una caduta della temperatura corporea e non rispondono al trattamento se non vengono riscaldati.
I maschi nel periodo riproduttivo, in inverno e in primavera, possono diventare molto protettivi verso la femmina e il territorio, creando dei problemi ai proprietari. In tal caso è consigliabile la sterilizzazione.
 
Distinzione dei sessi
Esternamente maschi e femmine sono uguali tranne che per i genitali esterni. La caratteristica principale che permette di distinguere maschi e femmine, anche in soggetti molto giovani, è la cosiddetta distanza ano-genitale, vale a dire la distanza che intercorre tra l’ano e l’apertura genitale (la vulva nella femmina e il prepuzio nel maschio). La distanza ano-genitale è circa il doppio nel maschio rispetto alla femmina, per cui potendo paragonare due soggetti di sesso diverso si riesce a distinguerli abbastanza facilmente, anche senza esperienza. [foto]
Il riconoscimento del maschio è molto semplice dopo che i testicoli sono discesi nello scroto, il che può avvenire però anche dopo un anno di età.
 
Riproduzione
I cani della prateria in natura raggiungono la maturità sessuale all’età di 2-3 anni, in cattività anche prima. Le femmine hanno un solo calore l’anno, della durata di 2-3 settimane (tra gennaio e marzo). Durante la stagione riproduttiva i maschi diventano aggressivi verso altri maschi che sconfinano nel loro territorio. Quando la femmina è diventata gravida, l’animosità nei confronti degli altri maschi cessa.
La durata della gravidanza è di 30-35 giorni, con un numero medio di piccoli di 5 (il range può variare da 2 a 10). I piccoli nascono molto immaturi, nudi e con gli occhi chiusi; aprono gli occhi a 30-36 giorni. Se nella tana sono presenti più femmine, i piccoli vengono allevati in comune da tutte. I piccoli restano nella tana fino a 6 settimane di età, e quando escono, in maggio o giugno, vengono svezzati e iniziano a mangiare l’erba. In autunno raggiungono la taglia adulta.
La riproduzione in cattività è piuttosto difficile, se non si ricreano le condizioni naturali delle tane.
 
Carattere e comportamento
I cani della prateria, se adottati da piccoli, costituiscono ottimi animali da compagnia, sono curiosi e comunicativi, ma richiedono molto affetto e attenzioni perché non sopportano la solitudine. Al contrario di quanto fanno solitamente i roditori, contraccambiano pienamente l’affetto del proprietario, sono interessati alle sue attività e gli vogliono stare accanto.
Il cane della prateria è un animale molto sociale, che ha bisogno del contatto dei suoi simili, e quindi in cattività tende a sviluppare un forte legame con le persone. Se viene "adottato" da piccolo stabilisce un legame affettivo coi proprietari con estrema rapidità. Ama essere coccolato e avere uno stretto contatto con il proprietario; non gradisce essere tenuto sollevato da terra, ma gli piace stare in grembo. Può mostrarsi molto protettivo nei confronti del proprietario arrivando ad attaccare persone estranee che ritiene abbiano invaso il suo territorio. Per evitare problemi può essere confinato nella gabbia quando sono presenti estranei.
Se manifesta qualche comportamento sgradito non deve mai essere punito fisicamente, ma con il confinamento in gabbia.
Durante la stagione riproduttiva il maschio può presentare problemi di comportamento, mostrandosi aggressivo o "lunatico". Solitamente entro un paio di mesi il comportamento ritorna nella norma. La sterilizzazione chirurgica risolve definitivamente questo problema, ed è senz’altro consigliabile se i comportamenti sgraditi sono particolarmente intensi o prolungati.
Il cane della prateria può essere abituato a uscire al guinzaglio (utilizzando quelli a pettorina) a patto che venga abituato fin da piccolo e si proceda con graduaità. Lo si deve però portare in ambienti tranquilli, dove non ci sia traffico o presenza di cani (di quelli veri!).
Se questi animali sono lasciati per lungo tempo nella gabbia possono presentare problemi di comportamento quali il rodere in modo incessante le sbarre (con conseguenti lesioni al naso, che appare spelacchiato) o rosicchiarsi il pelo.
 
Acquisto
I cani della prateria che si trovano nei negozi per animali possono essere sia animali catturati allo stato naturale che allevati in cattività. Più il cane della prateria è giovane, più facilmente potrà familiarizzare e affezionarsi a voi, perciò l’ideale è acquistare animali di 6-8 settimane, che corrisponde al periodo aprile-luglio. Cani della prateria acquistati più anziani possono essere ugualmente docili, se sono stati maneggiati fin da piccoli; in caso contrario possono rimanere piuttosto aggressivi e scontrosi tutta la vita. Ricordate che per difendersi mordono, e i loro denti incisivi sono molto lunghi e in grado di causare ferite dolorose.
Per la scelta del soggetto, controllate che l’animale sia vivace, attento e curioso. Non deve apparire troppo grasso o troppo magro, e non devono essere presenti chiazze senza pelo. È molto importante controllare che i denti incisivi siano regolari, dritti e della giusta lunghezza. Denti spezzati o storti possono comportare grossi problemi in futuro. Gli occhi devono essere limpidi, senza croste, e il pelo delle palpebre non deve essere impiastricciato. Anche le narici devono essere pulite e senza tracce di scolo o croste. Nella gabbia non devono esserci segni di diarrea, e il pelo intorno all’ano non deve essere imbrattato.
Dal momento che sono animali tanto socievoli, è preferibile tenerne due insieme perché si facciano compagnia, a meno che non gli si possa dedicare molto tempo tutti i giorni. Se due soggetti vengono presi insieme da piccoli andranno sicuramente d’accordo, mentre due adulti estranei facilmente si azzuffano.
 
Alimentazione
I cani della prateria sono strettamente erbivori, come già detto, e un’alimentazione sana deve rispecchiare le abitudini alimentari che osserviamo in natura, con una dieta ricca di fibra e povera di grassi. In cattività l’alimento principale si cui si deve basare la dieta deve essere il fieno, fresco e di buona qualità. Scegliete del fieno di erbe miste, se possibile; il fieno di erba medica va somministrato in modo saltuario. Evitate accuratamente di somministrare il fieno se è ammuffito.
Il pellet è adatto come alimento ma favorisce l’obesità, e alcuni autori consigliano di razionarlo o di non somministrarlo affatto. Gli individui adulti tendono all’obesità e devono comunque ricevere il pellet razionato, anche se è fisiologico un aumento di peso in inverno, seguito da un ritorno al peso normale in primavera. Verdura fresca a volontà e frutta in piccola quantità sono tutto ciò che è necessario per completare la dieta. Questi alimenti devono essere somministrati freschi e ben lavati, a temperatura ambiente, e vanno rimossi in poche ore se non vengono consumati. Verdure fredde di frigo o guaste possono causare disturbi intestinali gravi.
Non si devono somministrare ai cani della prateria alimenti ricchi di grassi, e in particolare sono da evitare biscotti, cracker, semi e noccioline, alimenti per cani o gatti (tra l’altro troppo ricchi di vitamina D) e altre leccornie. Purtroppo questi animali sono molto ghiotti e consumerebbero avidamente questi tipi di alimenti, che però possono solo danneggiare la loro salute.
Le miscele di semi che si trovano in commercio per conigli o per roditori, ricche di semi di girasole, grano, semi vari e fioccati NON sono adatte a questi animali: i cani della prateria non sono granivori! Semi e fioccati sono troppo ricchi dal punto di vista nutritivo e causano problemi di obesità. Inoltre contengono poca fibra, che è indispensabile al buon funzionamento dell’apparato digerente. Al contrario delle cavie, non è necessario somministrare ai cani della prateria la vitamina C.
In commercio si trovano dei cilindretti di fieno pressato, con il 30% di fibra (Frischgras Kops, della ditta Bunny), che possono costituire un’ottima integrazione della dieta.
Ricordate sempre che questi roditori, se alimentati in modo sbagliato possono ingrassare in modo eccezionale, il che li predispone a gravi problemi di salute.
Per favorire il consumo degli incisivi si possono lasciare a disposizione dei rametti secchi, o anche delle ossa finte per cani, in pelle o in amido di mais.
L’acqua deve essere sempre a disposizione in contenitori sospesi a sifone, che non si rovesciano e non si sporcano. In natura i cani della prateria ricavano la maggior parte dell’acqua di cui hanno bisogno dai vegetali, ma in cattività non deve mai mancare una fonte di acqua fresca sempre disponibile.
 
Alloggio
Per alloggiare in modo adeguato i cani della prateria si possono utilizzare le stesse gabbie che si trovano in vendita per i conigli da compagnia, ma sono indicate anche le grandi gabbie per furetti, in particolare quelle a più piani. La gabbia deve essere il più possibile spaziosa; il fondo deve essere solido, per non danneggiare le zampe, e le pareti rialzate, in modo che fieno o altro materiale non cada continuamente dai bordi sporcando il pavimento. La chiusura deve essere particolarmente robusta, oppure rinforzata con un moschettone, per evitare le fughe. Sul fondo va posta un’abbondante lettiera di fieno, paglia, trucioli o carta. E’ adatto anche il pellet di carta riciclata (ad esempio "Yesterday’s news"). Dal momento che sono predisposti a gravi problemi respiratori molti allevatori consigliano di evitare con cura tutto il materiale polveroso (trucioli e sagatura), e le stoffe che lasciano lanugine, perché polvere e lanugine inspirata potrebbero contribuire a danneggiare le vie aeree.
I cani della prateria passano molto tempo cercando di uscire dalla gabbia, spingendo il muso tra le sbarre. Il continuo sfregamento contro le sbarre metalliche causa la caduta del pelo sulla regione nasale. Per ovviare a questo inconveniente può essere indicata una gabbia dalle pareti lisce, a patto però che sia garantito un buon ricambio d’aria.
E’ importante fornire delle casette o dei tubi in PVC per ricreare le tane. Dal momento che questi animali amano rodere, qualunque materiale posto nella gabbia deve essere atossico. Si possono utilizzare oggetti di legno, ma fate attenzione che non siano stati trattati con vernici pericolose. Dal momento che di solito defecano in un angolo, si può collocare nella gabbia una cassettina per i bisogni. Evitate il ghiaino per gatti e utilizzate piuttosto del pellet di tutolo di mais.
I recipienti del cibo devono essere preferibilmente di metallo o ceramica, in modo che non vengano rosicchiati.
La temperatura ideale della stanza in cui viene alloggiata la stanza è di 20-22°C, con un’umidità del 30-70%. Occorre evitare temperature troppo alte, contro le quali non hanno difese. Evitate di collocare la gabbia vicino a una finestra da cui può entrare la luce solare che può surriscaldare la gabbia stessa.
Se la gabbia viene messa all’aperto deve essere riparata dall’esposizione diretta al sole, in quanto molto facilmente i cani della prateria sarebbero soggetti a un colpo di calore, che li porterebbe a morte in pochi minuti.
La gabbia deve essere pulita a fondo almeno una volta alla settimana. Dopo aver rimosso il materiale del fondo e ogni residuo organico la si lava con acqua calda e sapone. Per la disinfezione si possono impiegare lisoformio o varechina diluita, da risciacquare abbondantemente e con cura. I recipienti del cibo e dell’acqua devono essere lavati con cura tutti i giorni.
 
In libertà
In considerazione del loro stile di vita allo stato naturale si può capire come il confinamento continuo in una gabbia possa risultare piuttosto stressante. Si tratta inoltre di animali molto socievoli che soffrono per la solitudine e la mancanza di contatti con i loro simili. Pertanto per il loro benessere fisico e psicologico è indispensabile concedere ogni giorno qualche tempo in libertà, per lasciarli esplorare, giocare e per interagire con loro e coccolarli.
Liberi per la casa i cani della prateria sono soggetti a molti pericoli, quindi devono essere sempre sorvegliati a vista, a meno che non si voglia allestire una stanza a prova di incidenti tutta per loro. I pericoli maggiori sono rappresentati dai fili elettrici e dal ritrovamento di sostanze o piante tossiche. Un altro grave pericolo che va assolutamente evitato è quello delle cadute: i cani della prateria facilmente tentano di arrampicarsi, ma sono piuttosto goffi e di conseguenza cadono con facilità. La caduta da un’altezza anche modesta, come può essere un divano, può provocare fratture delle zampe, della spina dorsale o dei denti incisivi.
La rottura degli incisivi di per sé è un evento abbastanza banale (sono denti che poi ricrescono), tuttavia In seguito a traumi a carico di questi denti con il tempo si può sviluppare alla loro radice una lesione, detta odontoma, che restringe progressivamente le vie respiratorie, causando gravissimi problemi di respirazione.
Infine controllate che in giro non ci siano alimenti a cui non devono avere accesso (cibo per cani o gatti, pane, dolciumi); fate attenzione anche a piante tossiche, farmaci e sigarette.
 
Cure
I cani della prateria non richiedono vaccinazioni, tuttavia è bene far fare periodicamente una visita di controllo, in particolare subito dopo l’acquisto. Un esame delle feci permette di verificare la presenza di parassiti intestinali quali nematodi (vermi), coccidi o altri microrganismi.
Sono animali molto puliti e non è necessario lavarli; in caso di necessità si possono lavare utilizzando uno shampoo delicato del tipo per neonati, da risciacquare con cura. Il metodo migliore per lavarli è di utilizzare la vasca da bagno con qualche centimetro di acqua tiepida, e di risciacquarli poi con cura con la doccia. Avvolgeteli in un asciugamano caldo per rimuovere più possibile l’acqua, e se utilizzate l’asciugacapelli tenetelo regolato al minimo.
in cattività le unghie tendono a diventare troppo lunghe, e per evitare che si impiglino da qualche parte e si spezzino è consigliabile accorciarle periodicamente tagliando la punta.
In caso di infestazione da pulci si può applicare una polvere antiparassitaria del tipo utilizzabile nei gatti.