Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha dato questa mattina il benvenuto, nella Sala del Consiglio di Cà Loredan, ai ragazzi israeliani, della città di Rishon Lezion, e palestinesi di Nablus, giunti a Venezia per la terza tappa del progetto di scambio e convivenza a favore del processo di pace in Medioriente “Lontano è vicino”. Questo progetto, promosso dall’assessorato alle Politiche giovanili e alla pace e sostenuto anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è iniziato nell’ottobre 2003, quando i ragazzi avevano tutti fra i 16 e i 17 anni, col nome di “Tu, noi. Dialogo tra culture”, e ha coinvolto due classi di studenti veneziani dei Licei “Marco Polo” e “Giordano Bruno”: la prima tappa si è concretizzata a Venezia, nel settembre scorso, offrendo ai ragazzi l’opportunità di vivere insieme, per conoscersi, lavorare insieme e condividere tempi e spazi; la seconda si è svolta a Gerusalemme nel febbraio scorso: i ragazzi sono stati divisi in tre gruppi misti ed hanno partecipato a seminari e lavori di gruppo. In questa terza tappa i ragazzi hanno costruito un sito web nel quale si fa il punto del lavoro finora svolto: il dominio è stato acquisito sotto la voce “www.youus.net” e verrà messo on-line nei prossimi giorni.
Cacciari ha sottolineato l’importanza del lavoro in comune per fermare la guerra in Medioriente: “Ognuno di noi dovrebbe riconoscere che l’obiettivo prioritario di tutti i paesi è costruire la pace, estirpando l’odio e tutte le cause all’origine dei conflitti. Voi ragazzi rappresentate la speranza perché siete il futuro: in passato i vostri popoli sono stati vittime di ogni tipo di persecuzione e credo che sia nel nome di questo comune passato che siete chiamati a costruire un futuro possibile”. Il sindaco si è detto convinto che questo futuro di pace sia realizzabile e ha affermato che il Comune di Venezia farà quanto necessario perché questo progetto continui.
All’incontro erano presenti anche Alberta Basaglia, coordinatrice del progetto per il Comune di Venezia e i rappresentanti delle città di Nablus e Rishon Lezion, che hanno seguito i ragazzi in tutte le tappe e hanno consegnato al sindaco una targa commemorativa, a nome del sindaco dei rispettivi comuni.
I rappresentanti dei ragazzi hanno ringraziato il Comune di Venezia e i loro coetanei italiani per questa iniziativa e per la disponibilità dimostrata in più occasioni che li ha fatti sentire “a casa loro” in questa città: grazie a questa esperienza il loro atteggiamento è cambiato, sono più aperti e comprensivi e hanno acquisito una forte volontà di operare un cambiamento nei loro paesi d’origine.



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